RITORNARE ALL’ESSENZIALE (dall’anno precedente) La morte di Gesù è apparsa la smentita di tutto quello che egli aveva detto e fatto. Predicava la venuta del regno di Dio: e ora dov’era questo regno, dov’era apparso? I discepoli erano tornati alla loro vita di sempre, nelle proprie città, ai proprio mestieri. E proprio nella loro dimensione di sempre, non trovavano più il senso e del significato di ciò che avevano vissuto. Si erano dispersi; la loro fede si era infranta, tutto sembrava finito, crollate le certezze, spente le speranze. La Galilea è il luogo della prima chiamata, dove tutto era iniziato!
- Mt 25, 4: “le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi” Che cosa è del cristiano? Vigilare ogni giorno e ogni ora ed essere pronto nel compiere pienamente la volontà di Dio, sapendo che il Signore viene. È nella capacità di tenere vivo, OGGI, il desiderio dell’incontro che si gioca il giudizio finale.
- Mt 25, 21: “Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone” Essere in grado di rispondere della fiducia ricevuta è il mezzo per costruire il Regno. Ognuno riceve secondo le proprie capacità ed è chiamato alla moltiplicazione dei propri doni. Le nostre risposte sono la manifestazione dell’immagine che abbiamo di Dio e della nostra relazione con Lui.
- Mt 25, 40: “E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. La nostra salvezza dipende semplicemente dall’aver o meno servito i fratelli. Siamo stati creati da un Dio che è Amore e ci ha fatti per l’Amore. L’amore verso l’altro è la misura del mio amore verso Dio.
- Ap 3, 20: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” L’uomo deve “lasciarsi fare” da Dio, nel proprio quotidiano. La vita eterna la si gioca nel frammento di spazio e tempo che ci viene assegnato;
- 1Gv 4,16: “Chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” Diventare dimora stabile di Dio, questo è l’essenziale nella vita.
Anche per ognuno di noi c’è una “Galilea” all’origine del cammino con Gesù. “Andare in Galilea” significa qualcosa di bello, significa per noi riscoprire il nostro Battesimo come sorgente viva, attingere energia nuova alla radice della nostra fede e della nostra esperienza cristiana. Non abbiamo paura, ma cerchiamolo, perché Gesù resti nostro compagno di viaggio ogni giorno.