Il giorno 21, Domenica, celebrandosi la festa dei dolori della Madonna SS., D. Bosco visitò la chiesa di S. Maria in Via Lata.
Si crede sia eretta nel luogo ove dimorò S. Paolo presso il centurione, che lo aveva condotto a Roma per comando di Festo; e quivi l’Apostolo abbia battezzati i primi Romani coll’acqua di una sorgente scaturita per miracolo.
Di qui D. Bosco passò ad ammirare la colonna Traiana, che s’innalza 42 metri trai ruderi del suo foro.
Dalla base al capitello è ornata da bassorilievi con duemilacinquecento figure, uno dei quali rappresenta la vittoria miracolosa riportata da una legione cristiana sopra i Daci, detta perciò Legione fulminante.
Dato quindi uno sguardo all’antichissimo sepolcro di Poblicio Bibulo, dei tempi della repubblica, si avviò al Foro Romano, passando presso l’arco trionfale di Settimio Severo.
In mezzo a tante splendide rovine di templi, portici, basiliche, curie, dalle quali un giorno si dettava legge al mondo intero, vide e visitò la chiesa dei Ss. Cosma e Damiano.
Questa, col suo vestibolo e colla sagrestia dietro l’abside, corrisponde a tre templi pagani e fu la prima chiesa cristiana in quel foro.
Ogni cosa parlava al cuore di D. Bosco dei trionfi di Gesù Cristo sopra l’idolatria. Ritornato al Quirinale, sul far della sera ricevette l’invito di recarsi al Vaticano.