Ormai l’abbiamo capito: il “Regno” è qui. Ma qui dove?
Il nostro Dio è un Dio pratico, “incarnato”, come abbiamo più volte detto; ce lo ricorda Giovanni, nel capitolo 4 del suo Vangelo: “Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.”
Abbiamo quindi due dimensioni nella nostra vita cristiana, che devono marciare insieme: quella verticale, con Dio, e quella orizzontale, con i fratelli. Considerando i due versi di ogni direzione, ne abbiamo tre:
- da noi verso Dio (perchè Dio verso noi è assodato; come direbbe S. Paolo: ” non può tradire sè stesso”)
- da noi verso gli altri
- dagli altri verso di noi.
Questa è la costruzione del Regno, questa è la costruzione di ogni uomo, questa è la costruzione che Dio vuole fare con noi: uomini e donne interi, capaci di vedere la resurrezione dentro ogni cosa.
E’ una costruzione continua, è un cammino: per questo il cristiano è sempre in cammino, non si ferma mai, perchè “il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Mt 8, 20).
Per questo, nelle tre direzioni, ci interroghiamo sul regno in questo modo:
- «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio. [] Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito.” (Gv 3, 3)
- In cosa nella tua vita stai unendo cielo e terra?
- Per cosa ti stai sporcando le mani? - “Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso” (Dt 5, 15)
- Hai riconosciuto l’intervento di Dio nella tua vita?
- Scrivi il tuo “grande hallel”
- “Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.” (Gv 13, 34-35)
- Sei consapevole di essere “stato portato sulle spalle” dai tuoi fratelli?
- Pensi di avere un motivo quest’anno per cui devi chiedere perdono al coro?