Intanto D. Bosco dal 28 marzo al 13 aprile non aveva lasciato
trascorrere alcun giorno senza recarsi in più chiese, insigni o per divozione 4 Maria SS., o per reliquie di santi, o per ricordi dei trionfi della fede. Fu alla basilica dei Santi Apostoli, a Sant’Agnese fuori delle mura, e a Sant’Ignazio prostrandosi innanzi allo splendido altare ove riposano le venerate spoglie di S. Luigi Gonzaga.
Le ultime sue visite furono alla Confessione di San Pietro ed alle Catacombe. Dopo aver pregato nella Basilica di S. Sebastiano, viste due delle frecce che ferirono il santo Tribuno e la colonna cui fu legato, scese nelle sacre gallerie che custodirono le ossa di migliaia e migliaia di martiri ed ove San Filippo Neri tante notti vegliò in fervorose orazioni.
Passò quindi alle catacombe di S. Callisto. Quivi attendevalo probabilmente il Cavaliere G. B. De – Rossi, che aveva scoperte quelle catacombe., ed al quale avevalo presentato Mons. di San Marzano.
Chi entra in quei luoghi prova una tale commozione, che rimane indimenticabile per tutta la vita; e D. Bosco era assorto in santi dolcissimi pensieri nel percorrere quei sotterranei, ove i primi cristiani, coll’assistere al S. Sacrificio, colle preghiere in comune, col canto dei salmi e delle profezie, colla santissima Comunione, coll’ascoltare la parola dei Vescovi e dei Papi, avevano trovato la forza necessaria per il martirio che li aspettava.
È impossibile mirare ad occhi asciutti que’ loculi che aveano rinchiuso i corpi sanguinosi o arsi di tanti eroi della fede, le tombe di ben quattordici Papi che avevano data la vita per testificare ciò che insegnavano, e la cripta di S.
Cecilia.
D. Bosco osservava i molti antichissimi affreschi che simboleggiano N. S. Gesù Cristo e l’Eucarestia; e le care immagini che rappresentavano lo sposalizio di Maria SS. con S. Giuseppe, l’Assunzione di Maria in cielo; ed altre la Madre di Dio col bambino in braccio o sulle ginocchia. Egli era incantato dal sentimento di modestia che splende in queste immagini, nelle quali l’arte cristiana primitiva aveva saputo riprodurre la bellezza incomparabile dell’anima e l’ideale altissimo della perfezione morale che si deve attribuire alla Vergine Divina.
Non mancavano altre figure di santi e di martiri.D. Bosco usciva dalle catacombe alle 6 della sera e vi era entrato alle 8 del mattino. Aveva preso un po’ di refezione presso i religiosi che le hanno in custodia.