«Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d’ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro, che sei nei cieli, perché in Lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza».». (S. Francesco d’Assisi)
“non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.” (Mt, 23, 9)
“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.” (Mt 10, 34-36)
Ma egli rispose al padre: “Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; (Lc 15, 29)
«In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi primi». (Mc 10, 29-31)
Quando Rabbì Noè, figlio di Rabbi Mardocheo, ebbe preso la successione del padre, gli scolari osservarono che in varie cose si comportava diversamente da lui e gliene chiesero il perché. “Io faccio esattamente come mio padre. Egli non ha imitato e io non imito”. (Midrash ebraico)
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio (Es 20, 12)
“Se infatti uno pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso.” (Gal 6, 3)
Onorare i propri genitori, vuol dire assai spesso voltargli le spalle e andarserne dimostrando di essere diventato un essere umano capace di provvedere a se stesso (F. Dolto)
- E tu…hai lasciato lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, o ci sei ancora ben radicato?