Luca 3, 15-16.21-22: 15 In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». 21 Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22 e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
(Bibbia Cei: versione 2008)
LETTURA (leggere con intelligenza e comprendere con sapienza)
Luca 3, 15-16.21-22
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
(Bibbia Cei: versione 1971)
Esegesi
Luca tratta della predicazione di Giovanni e fa un cenno al battesimo di Gesù. Il racconto è dominato dalla proclamazione divina di Gesù e dalla sua glorificazione.
IL POPOLO….SE NON FOSSE IL CRISTO (15)
Dopo il secondo saggio di predicazione del Battista, che termina al v. 14, Giovanni chiarisce la sua posizione nei confronti di Gesù e le differenze tra il suo battesimo e quello del Cristo. E’ lo stesso popolo che dubita che lui sia il Messia, che gli propone il tema.
PIU’ FORTE (16)
Il Battista dichiara che Gesù è più forte, più “potente”. (la potenza è un attributo divino; vedi il salmo 24: “E’ il Signore, forte e potente in battaglia”).
BATTEZZO CON ACQUA…IN SPIRITO SANTO E FUOCO (16)
Quanto al Battesimo Giovanni asserisce che il suo è “con acqua”, è un rito di immersione che può ispirarsi alle abluzioni del giudaismo ufficiale o bagno dei proseliti, o a quello dei circoli di Qumran ed è solo prefigurazione di quello di Cristo.
Il battesimo di Gesù è “in Spirito Santo e fuoco”. Lo “Spirito Santo” dona la salvezza definitiva, il “fuoco” è segno del giudizio e quindi della condanna senza riscatto per i malvagi.
IN MANO IL VENTILABRO (17)
Nei versetti mancanti (17) Giovanni, parlando di Gesù, accenna alla sua azione giudicatrice con l’immagine del contadino che, al momento del raccolto, batte sull’aia le spighe per separare la paglia dal grano. Segue il racconto del rimprovero di Giovanni per la condotta scandalosa di Erode e il suo imprigionamento (18-20).
RICEVUTO ANCHE LUI IL BATTESIMO (21)
Del battesimo Luca dice solo: “ricevuto anche lui il battesimo”, tralascia la discussione di Matteo tra Giovanni e Gesù e prepara subito il terreno alla proclamazione che segue.
IL CIELO SI APRI’ (22)
Il cielo si apre su Gesù. Si attendeva che il cielo si aprisse nel tempo escatologico (Oh, se tu squarciassi i cieli e discendessi, al tuo apparire si liquefarebbero i monti: Isaia 64, 1). Gesù è il Messia, è il luogo della stessa manifestazione di Dio sulla terra.
LO SPIRITO SANTO (22)
Venne lo Spirito Santo e Luca insiste sulla materialità dell’evento: “in apparenza corporea, come di colomba”, mentre l’espressione di Marco 1, 10: “come una colomba”, poteva far pensare anche solo ad un’immagine. La colomba ha una grande importanza nel pensiero religioso. Genesi dice che lo Spirito di Dio “aleggiava sulle acque” (Gn 1, 2) e questa rappresentazione richiamava l’immagine della colomba sulla sua nidiata; quando si cercava una raffigurazione sensibile dell’anima si ricorreva all’immagine della colomba; la colomba era anche ritenuta simbolo della sapienza. In quanto generato dal Padre, Gesù possiede da sempre lo Spirito, lo riceve ora e lo riceverà dal Padre quando sarà elevato alla sua destra (Atti 2, 33); questi momenti manifestano in modo sempre nuovo il possesso dello Spirito.
TU SEI IL MIO FIGLIO (22)
La voce dal cielo unisce due vaticini dell’ Antico Testamento che riguardano il Messia e il Servo di Javhè: “tu sei il mio figlio, io oggi ti ho generato”” (Sl 2, 7) e “ il mio eletto in cui mi compiaccio” (Is 42, 1). Le due profezie di per sé non parlano di figliolanza divina per natura, ma tutto il contesto di Luca (da 1, 34 a 4, 9) porta a considerare l’espressione del Vangelo come proclamazione solenne di Gesù Figlio di Dio.
MEDITAZIONE (meditare con attenzione e ascoltare con amore)
IO NON LO CONOSCEVO
Per qual motivo diciamo che al Battesimo di Gesú Cristo è avvenuta la sua rivelazione? Perché non fu manifestato a tutti, quando nacque, ma quando fu battezzato; infatti, fino a questo momento egli era ignoto alla folla. E che la maggior parte della gente non sapesse chi egli fosse, lo si vede dalle parole del Battista: “Sta in mezzo a voi uno che non conoscete” (Gv 1,26). E che c`è di strano che non lo conoscessero gli altri quando lo stesso Battista, fino a quel giorno, non lo conosceva? Infatti dice: “Io non lo conoscevo; ma colui che mi ha mandato a battezzare con l`acqua mi ha detto: Quello su cui vedrai scendere e termarsi lo Spirito, è colui che battezza con lo Spirito Santo” (Gv 1,33). (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
PERCHE’ IL POPOLO CONOSCESSE
E` chiaro che Gesù si recò al Giordano né per ottenere la remissione dei peccati né per avere il dono dello Spirito. E perché nessuno dei presenti pensasse ch`egli fosse andato al Giordano per bisogno di penitenza, come tutti gli altri, senti la precisazione di Giovanni. Il quale, mentre diceva agli altri: “Fate frutti degni di penitenza” (Mt 3,8), a lui dice: “Sono io che devo essere battezzato da te, e tu vieni da me?” (Mt 3,14). Così dicendo dichiarò che il Cristo non era andato al battesimo per la stessa indigenza che spingeva gli altri, tanto piú ch`egli era di gran lunga piú puro dello stesso Battista. Perché, dunque, viene battezzato, se non si tratta né di penitenza né di remissione di peccati né di ricevere lo Spirito? Per due motivi: uno è indicato dal Battista, l`altro da Cristo. Qual è il motivo indicato dal Battista? Perché il popolo conoscesse e “credesse in colui che stava per venire dopo di lui” (At 19,4). Questo era il compito di quel Battesimo. Se, infatti, il Battista fosse andato di casa in casa e, tenendo Cristo per mano, lo avesse presentato dicendo: Questo è il Figlio di Dio, avrebbe reso una testimonianza faticosa e sospetta; se lo avesse presentato in una sinagoga, anche questa testimonianza sarebbe stata sospetta; invece il fatto che gente d`ogni parte fosse andata alle rive del Giordano e che Cristo vi fosse andato per essere battezzato e che sia stato raccomandato dalla voce del Padre e lo Spirito sia sceso su di lui, questo rende la testimonianza di Giovanni immune da ogni ombra di sospetto. Perciò egli dice: “Io non lo conoscevo” (Gv 1,31). Allora, la sua testimonianza è degna di fede. Poiché, anche se c`era tra Giovanni e Gesú una parentela – c`era infatti parentela tra le rispettive madri (Lc 1,36) -, perché questa non inciasse la purità della testimonianza, lo Spirito dispose che Giovanni passasse la sua vita nel deserto, in modo che la sua testimonianza non fosse attribuita a interessi di parentela, amicizia o a qualsiasi altro umano motivo, ma a rivelazione del cielo. Perciò egli dice: “Io non lo conoscevo”. E come lo hai conosciuto? “Colui che mi mandò a battezzare mi disse: Quello su cui vedrai scendere e fermarsi lo Spirito è lui che battezza con lo Spirito Santo” (Gv 1,33). Vedi, allora, che lo Spirito Santo è sceso, non come in un primo incontro, ma per additare con precisione a tutti colui che era annunziato. (Giovanni Crisostomo, In Epipha.,2-4)
PERCHE’ “SI OSSERVI OGNI GIUSTIZIA”
E anche per un altro motivo addotto da Giovanni stesso. Eccolo. A Giovanni che affermava d`aver lui bisogno d`essere battezzato da Cristo, egli disse: “Lascia stare; è bene che si osservi ogni giustizia” (Mt 3,14). Hai notato la modestia del servo? Hai notato la modestia del Padrone? E che cosa è “osservare ogni giustizia”? La giustizia è il compimento d`ogni legge, come quando è detto: “Erano ambedue giusti e camminavano nella via del Signore senza alcun lamento” (Lc 1,6). E nessuno ha mai osservato la Legge come Cristo. Ma qualcuno potrebbe dire: Che giustizia è mai essere battezzato? Invece, obbedire a un profeta è atto di giustizia: come fu circonciso e osservò i sabati e celebrò le feste giudaiche, così fece anche questo in obbedienza al profeta che battezzava. Se vuoi capire che il battesimo di Giovanni fosse volontà di Dio, senti Giovanni che dice: “Colui che mi ha mandato a battezzare con l`acqua” (Gv 1,33), e senti anche Cristo: “I pubblicani e il popolo, facendosi battezzare, diedero ragione a Dio; i Farisei e gli Scribi, rifiutando il battesimo, disprezzarono il suggerimento di Dio” (Lc 7,29).Se è giustizia obbedire a Dio e Dio mandò Giovanni a battezzare, Cristo ha adempito questo precetto. (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
LO SPIRITO SI POSO’ SU GESU’
Battezzati in Cristo e rivestiti di Cristo, siete diventati conformi al Figlio di Dio. Dio, che ci ha predestinato all`adozione, ci ha resi simili al corpo glorioso del Cristo. Partecipi dunque del Cristo (Unto), giustamente venite detti cristi (unti), perché di voi Dio ha detto: “Non toccate i miei cristi (unti)” (Sal 104,15). E siete diventati cristi (unti) perché avete ricevuto il simbolo che è pegno dello Spirito Santo. Tutto si è svolto in voi simbolicamente, perché voi siete immagine di Cristo. Anche lui, lavatosi nel fiume Giordano e comunicata all`acqua la fragranza della divinità, ne uscì e si compì in lui la venuta sostanziale dello Spirito Santo: il simile si posò sul simile. In modo simile anche a voi, usciti dal bagno, dalle sacre sorgenti, è stato dato il crisma, simbolo e pegno dell`unzione di cui fu unto Cristo. Questa unzione è lo Spirito Santo, di cui il beato Isaia, parlando a nome del Signore nella profezia che lo riguarda, disse: “Lo Spirito del Signore è su di me e perciò mi ha unto: mi ha mandato ad annunciare la buona novella ai poveri” (Is 61,1). (Cirillo di Gerus., Catech. Mistag., 3, 1 s.4 s.)
IL PADRE LO “UNSE” DI SPIRITO SANTO
Cristo non fu unto da uomini con olio o crisma materiali ma il Padre, costituitolo Salvatore di tutto il mondo, lo unse di Spirito Santo, come dice Pietro: “Gesú di Nazaret, che Dio ha unto di Spirito Santo” (At 10,38); e come esclamava il profeta David: “Il tuo trono, o Dio, resta nei secoli dei secoli: è scettro di rettitudine lo scettro del tuo regno. Hai amato la giustizia e hai odiato l`iniquità, per questo ti ha unto Dio, il tuo Dio, con l`olio di esultanza, al di sopra dei tuoi compagni” (Sal 44,7s). Come Cristo fu veramente crocifisso, sepolto, risuscitato, e voi, nel Battesimo, siete stati fatti degni di essere con lui crocifissi, sepolti e risuscitati simbolicamente; così è avvenuto anche della crismazione. Egli fu unto con l`olio spirituale dell`esultanza, cioè con lo Spirito Santo, chiamato olio di esultanza in quanto è fonte della gioia spirituale. Voi invece siete stati unti col crisma, diventando così partecipi e compagni del Cristo… (Cirillo di Gerus., Catech. Mistag., 3, 1 s.4 s.)
ANCHE NOI “UNTI”
Come Cristo dopo il Battesimo e dopo la discesa in lui dello Spirito Santo, uscì (nel deserto) e sconfisse l`avversario, così anche voi dopo il santo Battesimo e dopo la mistica unzione, indossata tutta l`armatura dello Spirito Santo, scendete in lotta contro la potestà avversa e la debellate dicendo: “Tutto posso in Cristo che mi rende potente” (Fil 4,13). Essendo stati ritenuti degni di ricevere questo sacro crisma, vi chiamate cristiani e con la vostra rinascita confermate il vostro nome. Prima di essere degni di questa grazia, infatti, non eravate propriamente degni di questo nome ma eravate sulla strada, vi avviavate ad essere cristiani. (Cirillo di Gerus., Catech. Mistag., 3, 1 s.4 s.)
I CIELI SI APRIRONO
Quando il Signore ricevette il Battesimo, i cieli si aprirono, “lo Spirito Santo discese” su di lui e una voce venuta dal cielo echeggiò come un tuono dicendo: “Questi è il mio Figlio diletto, in cui mi sono compiaciuto” (Lc 3,22). Si deve dunque dire che grazie al Battesimo di Gesú il cielo si è aperto, ed è stata accordata la remissione dei peccati non a colui “che non aveva commesso peccato e nella cui bocca non fu trovato inganno” (1Pt 2,22; Is 53,9), ma al mondo intero; grazie a lui i cieli si sono aperti e lo Spirito Santo è disceso. Il Signore, dopo “essere salito sulle vette trascinando prigioniera la schiavitú” (Sal 68,19; Ef 4,8), comunicò a noi lo Spirito che era venuto a lui, quello Spirito che ci ha donato una volta risuscitato dicendo: “Ricevete lo Spirito Santo. Colui al quale voi rimetterete i peccati, gli saranno rimessi, e colui al quale li riterrete, gli saranno ritenuti” (Gv 20,2223).”Lo Spirito Santo discese” sul Salvatore “sotto forma di una colomba”, l`uccello della dolcezza, simbolo dell`innocenza e della semplicità. Ecco perché a noi è ordinato di imitare “l`innocenza delle colombe” (cf.Mt 10,16). Tale è lo Spirito Santo, puro, alato, che si innalza nei cieli. (Origene, In Luc. 27, 5)
IL BATTESIMO DI GESU’
“Gesù..stava in preghiera”. Qui egli sembra staccarsi dal popolo, o almeno avanza da solo indicando una direzione. E’ un modo di aprirsi allo Spirito. E’ doveroso ricordare qui che non si può ottenere il dono dello Spirito se non si prega, anzi, sembra che questo sia il solo bene che la preghiera può ottenere, perché il Padre “ dà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono” (Lc 11, 13). “Il cielo si aprì”. E’ la risposta alla preghiera. Quando il cielo si apre, il mondo di Dio si rovescia sul nostro mondo, e la creazione si rinnova, la storia riparte, perché compare lo Spirito delle origini a fecondare la terra. “Ci fu una voce dal cielo”. La voce dal cielo è la dichiarazione della missione di Gesù: “ Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. (Domenico Pezzini)
INIZIA UNA NUOVA CREAZIONE
Nel battesimo di Gesù inizia la nuova creazione. Due elementi lo mettono in evidenza. Innanzitutto la colomba, che non può non evocare lo spirito di Dio che aleggiava sulle acque primordiali appena prima della creazione (vedi Gn 1,2); la colomba era pure presente nel nuovo inizio, ai tempi di Noè (vedi Gn 7,8ss). D’altra parte, è molto significativo che Luca situi subito dopo l’episodio del battesimo la genealogia di Gesù, la quale — diversamente da quella di Matteo — risale fino ad «Adamo, figlio di Dio» (Le 3,23-28): in Gesù è apparso il nuovo Adamo. (Franco Mosconi)
FINISCE OGNI ESODO
Il battesimo di Gesù avviene al Giordano, nel luogo cioè dove finisce ogni esodo, perché da lì si entra in terra d’Israele. Ora, il battesimo di Gesù appare effettivamente come il punto culminante di un grande esodo: il suo gesto costituisce il coronamento di un vasto movimento popolare di conversione. Giovanni esortava: «Fate opere degne della conversione» (3,8); ora, «quando tutto il popolo fu battezzato» (3,21), anche Gesù viene a farsi battezzare. La venuta di Gesù è come il riassunto dell’atteggiamento di Israele. Certo, non tutto il popolo si è convertito, ma Luca intende mostrare che Gesù mette fine a questo momento di preparazione: ormai non si può più preparare la strada, perché il Signore è venuto. Esodo quindi, ma esodo che assume anche qui l’aspetto di un vero e proprio ritorno di Dio al popolo che lo attende e lo cerca. (F. Mosconi)
IL SIGNORE VIENE
Si ritrova anche il terzo aspetto: il Signore viene. Nella sua predicazione, Giovanni annunciava uno «più forte» di lui, che avrebbe battezzato «in Spirito e fuoco» (v. 16). Questi termini alludono al «Potente di Israele» (Is 1,24), che apre il giudizio (il battesimo di fuoco è dunque il giudizio, vedi Lc3,17), ma che, secondo Is 60,16, è anche il redentore (e il battesimo di Spirito e di fuoco rimanda allora alla Pentecoste e all’irruzione, nella vita dei credenti, della potenza dall’alto). Questi è colui che ci viene incontro nel battesimo. (Franco Mosconi)
COMPIMENTO NEL NOSTRO BATTESIMO
La promessa realizzata nel battesimo di Gesù ha trovato il suo compimento per noi nel nostro battesimo. Dobbiamo però ricordarci che, se esso è avvenuto una sola volta per sempre, va pure costantemente rinnovato, confermato e rinforzato (e tale è uno degli effetti dell’Eucaristia), finché diventi vita in noi. Allora, consolati dal Signore, divenuti creature nuove, convertiti dal nostro peccato e viventi nella vicinanza di Dio stesso, noi diventeremo a nostra volta consolazione per Israele e per tutte le genti. (D. Pezzini)
FESTA ANCHE DEL NOSTRO BATTESIMO
Oggi è la festa del battesimo: anche del nostro battesimo. Si usa festeggiare il compleanno, il giorno della nascita: perché non festeggiare anche l’anniversario del battesimo, il giorno della nascita da cristiani? Ci giova rifletterci un po’. Il battesimo ci fa diventare cristiani: che cosa significa? Il battesimo ci innesta nella vita divina: i frutti che produrremo non sono più i frutti dell’albero selvatico, ma dell’innesto: acquistiamo la capacità di amare con il cuore di Cristo. Il battesimo ci fa figli adottivi di Dio: con tutto il diritto lo possiamo chiamare “papà”. Gesù ci ha insegnato a chiamarlo così con l’unica preghiera che ci ha dettato, il Padre nostro. Ma dentro c’è il disegno di Dio: che viviamo come famiglia di Dio, sia nella piccola chiesa domestica che è la nostra famiglia, sia nella grande famiglia che è la nostra parrocchia, la nostra diocesi, la Chiesa universale. (Giovanni Gallo).
PREGHIERA (pregare la parola)
•Padre d’immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli; concedi a noi che celebriamo il mistero del battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace. (Colletta Battesimo di Gesù)
•Ti sei fatto sentire da noi sul fiume Giordano, nella voce del tuono che veniva dal cielo, per manifestare il Salvatore e mostrare che tu sei il Padre delle luci. Hai squarciato i cieli, hai benedetto l’aria, hai purificato le acque, hai manifestato il Figlio unico, per mezzo dello Spirito Santo disceso sotto forma di colomba. Oggi le fonti hanno ricevuto la tua benedizione, hanno portato via la nostra maledizione, hanno purificato i credenti e dato a Dio per la vita eterna i figli dell’adozione. (Prefazio ambrosiano)
•Ti ringraziamo con gioia, Padre, perché, rigenerandoci in Cristo tuo Figlio mediante il battesimo dell’acqua e dello Spirito, ci hai messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Sei tu, infatti, che ci hai liberati dal potere delle tenebre e ci hai trasferiti nel regno del tuo Figlio diletto per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. Egli è l’immagine del tuo volto invisibile, è il capo del corpo, cioè della chiesa; è il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti. (cf. Col 1,1218).
•A te, Signore Gesù, che ti sei umiliato nella carne, e ti sei fatto servo per amore, a te che hai voluto ricevere da Giovanni Battista il battesimo di penitenza dato ai peccatori, volgiamo lo sguardo del nostro cuore. Insegnaci a pregare come tu pregavi il Padre con totale adesione al suo volere; insegnaci a servire con umiltà e amore attingendo forza dalla tua parola viva e dalla sorgente di grazia inesauribile scaturita dalla ferita aperta del tuo cuore. Anche i tuoi santi ci insegnino a pregare, Signore, desiderandoti come fonte viva. Come il cervo anela alle sorgenti delle acque, cosi l’anima mia anela a te, o Dio. Ha sete del Dio vivo l’anima mia. Quando verrò e vedrò il volto del mio Dio? O fonte della vita, vena d’acqua viva, quando dalla mia terra deserta, senza strade, riarsa, verrò alle acque della tua dolcezza per contemplare la tua potenza e la tua gloria, per estinguere la mia sete alle acque della tua misericordia? Ho sete! Di te ho sete, Signore sorgente della vita. (S. Agostino, Soliloqui)
•Noi sappiamo che il tuo battesimo si è compiuto sulla croce. Signore: sappiamo che non è un segno di nuove caste o di spirituali razzismi; esso è l’abbattimento del muro di ogni separazione, perché si faccia di tutta la terra una sola ecumene. (David Maria Turoldo)
•Più che passare un mare all’asciutto, a una sorgente di acque purissime ora ci porti il nostro cammino, verso la fonte che irrora il mondo. O battezzati nel sangue e nel fuoco, gente uscita dal cuore di Cristo: con voi è nato un nuovo creato, un mondo libero, amabile e giusto. Sepolti insieme con lui nella morte, con lui risorti a gloria del Padre: i testimoni voi siete che vive, che vive in voi, nella chiesa, suo corpo. La novità dunque siate nel mondo, il lieto annuncio che ormai più non muore: con lui pur voi ora morti alla colpa, con lui in Dio vivete per sempre. (David Maria Turoldo)
•Ti preghiamo, Padre buono, sostienici con la tua grazia perché sappiamo comportarci veramente quali figli della luce chiamati alla tua gloria.
•Nessuno ci inganni con vani ragionamenti; non prevalga su di noi la malizia del nemico. Donaci la forza di abbandonare le abitudini dell’uomo vecchio, per essere continuamente rinnovati nello Spirito e rivestiti e compenetrati dai pensieri e sentimenti del Cristo.
•Rendici forti per affrontare le ardue battaglie della fede e resistere agli assalti ricorrenti del maligno, che sempre ci vuole indurre a ritornare alle opere infruttuose delle tenebre.(cf. Ef, cc. 4 e 5).
•Salve, o Astro che mai tramonti e che hai introdotto nel mondo il gran Sole; salve, o pura che hai aperto l’Eden già chiuso; salve, colonna di fuoco, che guidi l’umanità alla via del cielo. Salve, o Regina del mondo; salve, o Maria, di noi tutti sovrana; salve, o sola Immacolata e sola bella tra tutte le donne. Salve, o Signora, perché per tuo mezzo siamo inondati di gioia ed ereditiamo la vita. (Liturgia ortodossa)
CONTEMPLAZIONE (silenziosa accoglienza della Parola di Dio)
AZIONE (assunzione di impegni concreti)
Ricordiamoci sempre che la nostra fede è fondata su Gesù, il Figlio di Dio, l’unico, l’amato.