Dobbiamo imparare dai salmoni che vanno controcorrente. Ci stiamo preoccupando di dare ai figli quello che non abbiamo avuto noi.
Perché non pensare anche a dare loro ciò che avevamo: il silenzio, lo stupore, la tenerezza?
“La pecora che bela perde il boccone”. Sì, lo conosciamo bene il saggio proverbio. È vero che ‘belare’ fa cadere il boccone dalla bocca, però, funziona! Avverte il pastore del pericolo nel quale la pecora si trova. Il fatto è che oggi ‘belare’ non basta più! Oggi occorre ‘gridare’! Gridare perché è tempo di fermare l’avanzata dello scardinamento dell’uomo.
Il grande difensore dei diritti civili della popolazione nera d’America, Martin Luther King avvertiva: «Siamo a mezzanotte nell’ordine morale!».
C’era una volta la Rivoluzione Francese. Il suo grido di battaglia era «libertà, uguaglianza, fraternità». Oggi sembra sia stato sostituito da «tempo libero, indifferenza, trascuratezza».
La tendenza più sconvolgente nelle sue ricerche demoscopiche di decenni: «II fatto che per un numero sempre minore di genitori è importante trasmettere ai propri figli quei valori che sono stati essenziali per loro stessi». Non vogliono più in alcun modo influenzare (educare) i loro figli «men che meno nella fede, nelle loro convinzioni, nei loro valori. Una falsa pista, triste sia per i genitori sia per i figli».
In un tema un ragazzo liceale, parlando degli educatori attuali, ha scritto: «Ci avete reso dei teppisti di mezza tacca perché non siete forti abbastanza. Non ci avete indicato nessuna strada che abbia un senso, perché questa strada voi stessi non l’avete e non siete riusciti a cercarla».
Ieri e oggi
Ben detto! Sempre meglio detto, a mano a mano che passano gli anni. Prove alla mano.
Ieri essere ‘matto’ era un disonore. Oggi lo è essere ‘grossi’.
Ieri i baci erano brevi, l’amore lungo. Oggi i baci sono lunghi, l’amore è breve.
Ieri si diceva ‘la mia maestra’. Oggi si dice ‘la mia auto’.
Ieri ognuno aveva la sua faccia. Oggi tanti hanno la faccia ciclostilata.
Ieri si diceva ‘la vita è un lampo’. Oggi si potrebbe dire: «la vita è un tuono».
Ieri i giornali si leggevano. Oggi si guardano.
Ieri ‘gente’ e ‘uomini’ pareggiavano. Oggi la ‘gente’ è tanta, gli ‘uomini’ pochi.
Ieri solo gli asini si parlavano tirandosi calci. Oggi è moda anche tra gli uomini.
Ieri si conosceva il ‘valore’ delle cose. Oggi si conosce solamente più il ‘prezzo’.
Il buco nel recinto
Una pecora scoprì un buco nel recinto e scivolò fuori. Era così felice di andarsene. Si allontanò molto e si perse. Si accorse allora di essere seguita da un lupo. Corse e corse, ma il lupo continuava ad inseguirla, finché il pastore arrivò e la salvò riportandola amorevolmente all’ovile. E nonostante tutti l’incitassero a farlo, il pastore non volle riparare il buco nel recinto.
Non abbiamo il potere di spostare il mondo, ma abbiamo il dovere di fermare la deriva! Con quale strategia? Secondo noi non vi è altra strategia che quella dei salmoni che vanno controcorrente. Che ne dite? Non dobbiamo risalire la corrente e riavvicinarci al punto dal quale ci siamo allontanati? Solo una rivoluzione pedagogica ci salverà?
LA LEZIONE VIENE DAL PASSATO
Ferruccio Parri nel 1945 fu il primo Presidente del Consiglio alla guida di un Governo di unità nazionale in un’Italia in macerie dalla grande guerra.
Di Ferruccio Parri (1890-1981) il grande giornalista Indro Montanelli raccontò che da Presidente del Consiglio, dormiva su una branda da campo nella stanza vicina al suo studio; per i pasti si accontentava di panini al salame, non voleva scorte, tanto meno auto blu di rappresentanza. Ogni sera andava ad acquistare i francobolli per la sua posta privata. Anche quando nel 1963 fu nominato senatore a vita, viaggiava di notte per risparmiare i soldi dell’albergo. Questa è l’Italia che piace. Questa è l’Italia da far conoscere ai giovani per dire che non hanno tutti i torti coloro che sostengono che, per andare avanti, sovente bisogna tornare indietro.
(Tratto da IL BOLLETTINO SALESIANO – Autore PINO PELLEGRINO)