“Io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno” (At 2,17)
“Dopo il grande ottimismo del rimpatrio, il popolo – arrivato – si vede davanti a un paese deserto. Come riedificarlo? La ricostruzione esterna, così necessaria, non può progredire, se prima non viene ricostituito il popolo stesso come popolo – se non diventa operante un criterio comune di giustizia che unisca tutti e regoli la vita e l’attività di ciascuno.” (Omelia di Sua Santità Benedetto XVI – II Domenica di Avvento, 10 dicembre 2006)
“Possa Egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l’efficacia della sua forza che egli manifestò in Cristo, [...] Tutto infatti ha sottomesso ai suoi piedi e lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale è il suo corpo, la pienezza di colui che si realizza interamente in tutte le cose.” (Ef 1, 18-23)
“Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra” (1Cor 12,27).
“Per mezzo dello Spirito, Cristo morto e risorto unisce a sé intimamente i suoi fedeli. In tal modo i credenti in Cristo, in quanto stretti a Lui soprattutto nell’Eucaristia, sono uniti fra loro nella carità, formando un solo corpo, la Chiesa, la cui unità si realizza nella diversità di membra e di funzioni.” (Catechismo della Chiesa Cattolica – Compendio)
“Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito [...] A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose le compie l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole” (1Cor 12,4-11).
“Non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per madre” (S. Cipriano)
“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa […] A te darò le chiavi del regno dei cieli.” (Mt 16, 18-19). “Quando verrà lui, lo Spirito di verità, vi guiderà per tutta intera la verità” (Gv 16,13)
“L’edificio della chiesa esiste perché la Parola di Dio possa essere ascoltata, spiegata e compresa in mezzo a noi; esiste, perché la Parola di Dio operi fra noi come forza che crea giustizia ed amore. Esiste, in particolare, perché in esso possa cominciare la festa a cui Dio vuol far partecipare l’umanità non solo alla fine dei tempi ma già ora.” (Omelia di Sua Santità Benedetto XVI – II Domenica di Avvento, 10 dicembre 2006)
“Amare il prossimo è lo stesso che amare Cristo, poiché tutti gli uomini uniti a Cristo – e tutti son chiamati ad esserlo- formano con Cristo risuscitato un unico vivente.” (Dieci meditazioni su San Paolo – Stanislao Lyonnet)
“<<Più che un amico>>, <<più che un padre>>, <<madre incomparabile>>: questi termini, carichi di immagini affettivamente dense parlano da sé. Fanno allusione a ciò che deve essere, in seno alla relazione di accompagnamento, la qualità dell’accompagnatore a contatto con la quale la vita potrà sgorgare e trasmettersi. Questa qualità della relazione si chiama amore, si sarebbe addirittura tentati di dire: <<più che l’amore>>, l’agape […] È la capacità di uscire da se stessi verso l’altro, senza nulla attendere in cambio. Attraverso l’amore noi confermiamo l’altro e siamo a nostra volta confermati, ma senza averlo cercato […] Gesti e parole dell’accompagnatore, per quanto importanti possano essere, non hanno valore se non in rapporto al suo essere profondo. Bisognerà che aprano la strada verso il <<maestro interiore>>. Ora, nell’accompagnamento spirituale questo maestro interiore non può che essere lo Spirito Santo in persona che ci è infallibilmente accordato […]Maieutica, si sa, è il nome dato all’abilità della levatrice che assiste al parto di una nuova vita. Non è lei che dà la vita: lei semplicemente la favorisce. Come tale, ogni vita si propaga da sé, naturalmente. Per venire al mondo, il feto non ha in genere nessun bisogno di una spinta all’esterno. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’intervento della levatrice si rivela utile, anzi auspicabile. Essa sorveglia l’operazione, prevede e previene gli ostacoli, favorisce certe tappe. Lo stesso avviene, per analogia, per il ruolo dell’accompagnatore spirituale. Anche costui assiste a un parto: il venire alla luce di una nuova creatura nello Spirito Santo. Si tratta di una vera e propria nascita o rinascita. L’accompagnatore può sorvegliare efficacemente il processo dell’anima in travaglio, indicare un orientamento, eludere i trabocchetti, evitare gli ostacoli. E forse è dire ancora troppo poco, poiché l’accompagnamento è per così dire la via abituale, dal momento che, salvo eccezioni, è sempre attraverso una relazione fraterna che la vita dello Spirito riesce a propagarsi in noi. La qualità della relazione di accompagnamento coinvolge così fortemente i due partner che i vantaggi si riversano su entrambi contemporaneamente […] Accompagnato e accompagnatore evolvono insieme, e la crescita dell’uno necessita e provoca la crescita dell’altro.” (Generati dallo Spirito – Andrè Louf)
“Ciò che Dio mi ha dato riguardo all’esperienza delle anime sorpassa talmente ciò che ha dato a me personalmente, che io mi nutro delle briciole che cadono dalla tavola che Dio ha preparato per gli altri, attraverso di me” (P. Matta el-Meskin)
Come vedo io la chiesa? Come me ne sento parte?
Accetto il suo aiuto, una relazione diretta con essa, la sua funzione di “levatrice” per aiutarmi a camminare e crescere nella fede e come persona, oppure la vivo in modo isolato, anonimo, autosufficiente?