Matteo 3, 13-17: 13 In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16 Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
(Bibbia Cei: versione 2008)
LETTURA (leggere con intelligenza e comprendere con sapienza)
Matteo 3, 13-17
In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall`acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»
(Bibbia Cei: versione 1971)
Esegesi
Il battesimo di Gesù rappresenta il vertice dell’attività del Battista e nello stesso tempo inaugura l’entrata in scena di Gesù in Israele. Il brano che lo racconta è articolato in due parti: il dialogo tra il Battista e Gesù, che si associa a quanti hanno accolto l’appello del Battista ed esprimono la loro disponibilità all’era messianica (13-15) e la manifestazione divina connessa con il battesimo, che costituisce l’investitura pubblica e ufficiale; caratteristico di questa seconda scena è il linguaggio apocalittico. (16-17)
DALLA GALILEA AL GIORDANO (13)
Il versetto riferisce i fatti essenziali dell’episodio: Gesù viene dalla Galilea, da Nazaret (1, 9) e si reca da Giovanni che predica presso il Giordano, (3, 5) con l’intenzione di farsi battezzare da lui.
VOLEVA IMPEDIRGLIELO (14)
Matteo vuole in qualche modo attutire l’aspetto umiliante del battesimo di Gesù; egli sa che la sua comunità ha difficoltà ad accettare l’abbassamento di Gesù davanti a Giovanni e riporta il dialogo tra il Battista e Gesù. L’obiezione del Battista, si rifà alla sua stessa predicazione: il suo è un battesimo di conversione ed è distinto dal battesimo nello Spirito e nel fuoco di colui che deve venire (3, 11). Ma lo stile di Gesù è proprio quello di ecclissarsi e di accettare la croce.
LASCIA FARE PER ORA (15)
Il problema di Giovanni viene risolto da Gesù. Egli richiama la volontà di Dio; ad essa bisogna inchinarsi. E’ doveroso (conviene) che Gesù e chi collabora con lui, come il Battista, soddisfi tutte le esigenze del piano divino (ogni giustizia), che Egli ha liberamente accettato per la salvezza dell’umanità. Bisogna adempiere “ogni giustizia”; non esistono eccezioni, né Gesù le pretende. Per questa sottomissione, che arriverà all’immersione nella morte, Gesù riceverà l’investitura (Sl 2, 7). In seguito alla risposta di Gesù, il Battista acconsente a battezzarlo.
APPENA BATTEZZATO (16)
Letteralmente: “appena s’immerse”, questo è il significato originale del termine e l’immersione fu la forma primitiva del battesimo. San Paolo ha in mente tale gesto quando scrive “Forse ignorate che quando foste battezzati (immersi) in Cristo, nella sua morte foste battezzati (immersi). (Rm 6, 3).
SI APRIRONO I CIELI (16)
Il battesimo viene presentato come un evento rivelatore. La rivelazione avviene attraverso il segno e la parola concepiti come unico fatto pubblico, di fronte ad Israele e alla successiva comunità. L’espressione è tipica e serve all’introduzione della teofania, cioè alla manifestazione divina.
LO SPIRITO (16)
“Come una colomba” ricorda l’azione fecondatrice dello Spirito di Dio, che all’inizio dei tempi aleggiava sulla superficie delle acque (Gn 1, 2). L’esperienza viene presentata come peculiare di Gesù, che “vede scendere e venire su di lui”, e diventa portatore dello Spirito.
UNA VOCE DAL CIELO (17)
La voce è percepita almeno dal Battista, in modo da poterne essere testimone davanti al popolo (Giov 1, 32-34).
IL MIO FIGLIO (17)
E’ una rivelazione che proclama la vera natura di Gesù. Continua a risuonare il discorso sul figlio, che è stato chiamato dall’Egitto,(2, 15) ed è il Figlio che sta in un rapporto unico con Dio.
PREDILETTO, NEL QUALE (17)
“Prediletto” è la traduzione usuale dei LXX dell’ebraico “ben jahid“, “figlio unico” (Gn 3, 18); e il quarto Vangelo, che non fa riferimento alla traduzione dei 70, parla sempre di Gesù come “Figlio unigenito di Dio” (Gv 3, 18). Il compiacimento di Dio (mi sono compiaciuto) riposa su di lui; il verbo “eudokein” indica prima di tutto la scelta definitiva di Dio; poi risuona anche la nota affettiva dell’amore di Dio e il biblista Wilkens traduce così: “ Questo è il mio Figlio, cui va il mio amore, io l’ho eletto”.
MEDITAZIONE (meditare con attenzione e ascoltare con amore)
FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE
La liturgia romana commemorava il Battesimo di Cristo nel Giordano l`ottavo giorno dopo l`Epifania del Signore, una festività apparsa in Occidente nel secolo VIII. Questo avvenne sotto l`influenza della liturgia bizantina per la quale, similmente alle altre liturgie orientali, il ricordo del mistero del Battesimo aveva una particolare importanza. La festa a sé stante del Battesimo del Signore fu costituita solamente nell`anno 1955 e veniva celebrata il 13 gennaio. Nel nuovo calendario liturgico, la festa è stata trasferita alla domenica dopo l`Epifania.
L’AVVENIMENTO DEL BATTESIMO
Cristo riceve il Battesimo nelle acque del Giordano dalle mani di Giovanni il Battista. La voce del Padre e la presenza dello Spirito Santo proclamano Gesú Figlio prediletto di Dio e, nello stesso tempo, Servo mandato per annunziare ai poveri la buona novella della salvezza. Lui non alzerà la voce, ma annunzierà a tutti la salvezza, non spezzerà la canna incrinata, ma libererà quelli che rimangono nella schiavitú delle tenebre. Cristo non ha alcun peccato, ma non si separa dall`umanità che vive nel peccato: l`umanità corrotta insieme con lui entra nelle acque del Giordano che preannunziano l`acqua che ci purificherà da ogni sporcizia, ci farà vivere la vita nuova, ci introdurrà nel mistero della morte e della risurrezione del nostro Salvatore. Gesù ha voluto abbassarsi talmente per amor nostro, da accettare di apparire agli occhi della gente, un peccatore come tutti gli altri, e questo al fine di insegnarci il dovere di purificarci e di emendarci dai nostri peccati.
RIVELAZIONE DELLA TRINITA’
Oggi, il nostro Dio ci ha manifestato la sua indivisa natura in tre Persone; il Padre dà infatti chiara testimonianza al Figlio; lo Spirito scende dal cielo in forma di colomba; il Figlio chinò il capo immacolato dinanzi al Precursore; e battezzato, scioglie il genere umano dalla schiavitú, perché amante degli uomini. (Liturgia Bizantina, EE n. 3038)
ADEMPIAMO OGNI GIUSTIZIA
Gesù andò da Giovanni, essendo nato da una donna, sottomesso alla legge e fatto carne per mezzo del Verbo. Non aveva certamente bisogno del Battesimo, perché di lui è detto: “ Egli non commise peccato” (1 Pt 2, 22). E dove non c’è peccato è superflua anche la remissione… Non lui aveva bisogno di essere battezzato, ma per mezzo di lui, la nostra purificazione doveva essere santificata nelle acque del battesimo… Bisognava che fosse adempiuta ogni giustizia per mezzo di lui, l’unico che poteva compiere la Legge… con la conferma del suo esempio, compie pienamente i misteri della salvezza umana, santificando l’uomo con la sua incarnazione e il suo battesimo. In lui viene manifestata anche l’economia del mistero celeste… Viene designato come Figlio di Dio mediante la voce e la vista… Noi apprendiamo, nello stesso tempo.. che dopo il Battesimo, lo Spirito Santo scende dai cieli su di noi, noi siamo permeati dall’unzione della gloria celeste e diventiamo figli di Dio per adozione.. Infatti la verità ha prefigurato, nella stessa realtà dei fatti, l’immagine del mistero preparato per noi. (Riflessioni di Ilario da Poittiers)
PERCHE’ IL POPOLO CREDESSE IN GESU’
Perché, dunque, viene battezzato, se non si tratta né di penitenza né di remissione di peccati né di ricevere lo Spirito? Per due motivi: uno è indicato dal Battista, l`altro da Cristo. Qual è il motivo indicato dal Battista? Perché il popolo conoscesse e “credesse in colui che stava per venire dopo di lui” (At 19,4). Questo era il compito di quel Battesimo. Se, infatti, il Battista fosse andato di casa in casa e, tenendo Cristo per mano, lo avesse presentato dicendo: Questo è il Figlio di Dio, avrebbe reso una testimonianza faticosa e sospetta; se lo avesse presentato in una sinagoga, anche questa testimonianza sarebbe stata sospetta; invece il fatto che gente d`ogni parte fosse andata alle rive del Giordano e che Cristo vi fosse andato per essere battezzato e che sia stato raccomandato dalla voce del Padre e lo Spirito sia sceso su di lui, questo rende la testimonianza di Giovanni immune da ogni ombra di sospetto. Perciò egli dice: “Io non lo conoscevo” (Gv 1,31). Allora, la sua testimonianza è degna di fede. Poiché, anche se c`era tra Giovanni e Gesú una parentela – c`era infatti parentela tra le rispettive madri (Lc 1,36) -, perché questa non inficiasse la purità della testimonianza, lo Spirito dispose che Giovanni passasse la sua vita nel deserto, in modo che la sua testimonianza non fosse attribuita a interessi di parentela, amicizia o a qualsiasi altro umano motivo, ma a rivelazione del cielo. Perciò egli dice: “Io non lo conoscevo”. E come lo hai conosciuto? “Colui che mi mandò a battezzare mi disse: Quello su cui vedrai scendere e fermarsi lo Spirito è lui che battezza con lo Spirito Santo” (Gv 1,33). Vedi, allora, che lo Spirito Santo è sceso, non come in un primo incontro, ma per additare con precisione a tutti colui che era annunziato. (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
RIVELAZIONE DI GESU
Per qual motivo diciamo che al Battesimo di Gesú Cristo è avvenuta la sua rivelazione? Perché non fu manifestato a tutti, quando nacque, ma quando fu battezzato; infatti, fino a questo momento egli era ignoto alla folla. E che la maggior parte della gente non sapesse chi egli fosse, lo si vede dalle parole del Battista: “Sta in mezzo a voi uno che non conoscete” (Gv 1,26). E che c`è di strano che non lo conoscessero gli altri quando lo stesso Battista, fino a quel giorno, non lo conosceva? Infatti dice: “Io non lo conoscevo; ma colui che mi ha mandato a battezzare con l`acqua mi ha detto: Quello su cui vedrai scendere e termarsi lo Spirito, è colui che battezza con lo Spirito Santo” (Gv 1,33). (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
PER OTTENERE LA REMISSIONE DEI PECCATI
E` chiaro che Gesù si recò al Giordano né per ottenere la remissione dei peccati né per avere il dono dello Spirito. E perché nessuno dei presenti pensasse ch`egli fosse andato al Giordano per bisogno di penitenza, come tutti gli altri, senti la precisazione di Giovanni. Il quale, mentre diceva agli altri: “Fate frutti degni di penitenza” (Mt 3,8), a lui dice: “Sono io che devo essere battezzato da te, e tu vieni da me?” (Mt 3,14). Così dicendo dichiarò che il Cristo non era andato al battesimo per la stessa indigenza che spingeva gli altri, tanto piú ch`egli era di gran lunga piú puro dello stesso Battista. (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
PER OSSERVARE OGNI GIUSTIZIA
E anche per un altro motivo addotto da Giovanni stesso. Eccolo. A Giovanni che affermava d`aver lui bisogno d`essere battezzato da Cristo, egli disse: “Lascia stare; è bene che si osservi ogni giustizia” (Mt 3,14). Hai notato la modestia del servo? Hai notato la modestia del Padrone? E che cosa è “osservare ogni giustizia”? La giustizia è il compimento d`ogni legge, come quando è detto: “Erano ambedue giusti e camminavano nella via del Signore senza alcun lamento” (Lc 1,6). E nessuno ha mai osservato la Legge come Cristo. Ma qualcuno potrebbe dire: Che giustizia è mai essere battezzato? Invece, obbedire a un profeta è atto di giustizia: come fu circonciso e osservò i sabati e celebrò le feste giudaiche, così fece anche questo in obbedienza al profeta che battezzava. Se vuoi capire che il battesimo di Giovanni fosse volontà di Dio, senti Giovanni che dice: “Colui che mi ha mandato a battezzare con l`acqua” (Gv 1,33), e senti anche Cristo: “I pubblicani e il popolo, facendosi battezzare, diedero ragione a Dio; i Farisei e gli Scribi, rifiutando il battesimo, disprezzarono il suggerimento di Dio” (Lc 7,29). Se è giustizia obbedire a Dio e Dio mandò Giovanni a battezzare, Cristo ha adempito questo precetto. (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
RIFLESSIONI VARIE
Lo Spirito su Gesù nel Giordano fu un dono di pace e di redenzione (Giovanni Crisologo). Il Battesimo di Gesù è un mistero di illuminazione universale (Gregorio Nazianzeno). Il battesimo è un’illuminazione (Giustino), è una nuova creazione, (Gregorio di Nissa) rende figli della Chiesa (Agostino).
IL NOSTRO BATTESIMO
Il mistero che oggi viene celebrato dalla Chiesa richiama alla memoria il nostro Battesimo per mezzo del quale siamo stati purificati e siamo spiritualmente rinati, divenendo figli di Dio. In questo giorno di festa, eleviamo suppliche affinché viviamo come figli di Dio, cresciamo nell`amore e ci trasformiamo spiritualmente ad immagine di Cristo.
BATTEZZATI, DIVENTATI CONFORMI AL FIGLIO
Battezzati in Cristo e rivestiti di Cristo, siete diventati conformi al Figlio di Dio. Dio, che ci ha predestinato all`adozione, ci ha resi simili al corpo glorioso del Cristo. Partecipi dunque del Cristo (Unto), giustamente venite detti cristi (unti), perché di voi Dio ha detto: “Non toccate i miei cristi (unti)” (Sal 104,15). E siete diventati cristi (unti) perché avete ricevuto il simbolo che è pegno dello Spirito Santo. Tutto si è svolto in voi simbolicamente, perché voi siete immagine di Cristo. Anche lui, lavatosi nel fiume Giordano e comunicata all`acqua la fragranza della divinità, ne uscì e si compì in lui la venuta sostanziale dello Spirito Santo: il simile si posò sul simile. In modo simile anche a voi, usciti dal bagno, dalle sacre sorgenti, è stato dato il crisma, simbolo e pegno dell`unzione di cui fu unto Cristo. Questa unzione è lo Spirito Santo, di cui il beato Isaia, parlando a nome del Signore nella profezia che lo riguarda, disse: “Lo Spirito del Signore è su di me e perciò mi ha unto: mi ha mandato ad annunciare la buona novella ai poveri”. (Is 61,1). (Cirillo di Gerus., Catech. Mistag., 3, 1 s.4 s.)
COME CRISTO
Cristo non fu unto da uomini con olio o crisma materiali ma il Padre, costituitolo Salvatore di tutto il mondo, lo unse di Spirito Santo, come dice Pietro: “Gesú di Nazaret, che Dio ha unto di Spirito Santo” (At 10,38); e come esclamava il profeta David: “Il tuo trono, o Dio, resta nei secoli dei secoli: è scettro di rettitudine lo scettro del tuo regno. Hai amato la giustizia e hai odiato l`iniquità, per questo ti ha unto Dio, il tuo Dio, con l`olio di esultanza, al di sopra dei tuoi compagni” (Sal 44,7s). Come Cristo fu veramente crocifisso, sepolto, risuscitato, e voi, nel Battesimo, siete stati fatti degni di essere con lui crocifissi, sepolti e risuscitati simbolicamente; così è avvenuto anche della crismazione. Egli fu unto con l`olio spirituale dell`esultanza, cioè con lo Spirito Santo, chiamato olio di esultanza in quanto è fonte della gioia spirituale. Voi invece siete stati unti col crisma, diventando così partecipi e compagni del Cristo… Come Cristo dopo il Battesimo e dopo la discesa in lui dello Spirito Santo, uscì (nel deserto) e sconfisse l`avversario, così anche voi dopo il santo Battesimo e dopo la mistica unzione, indossata tutta l`armatura dello Spirito Santo, scendete in lotta contro la potestà avversa e la debellate dicendo: “Tutto posso in Cristo che mi rende potente” (Fil 4,13). Essendo stati ritenuti degni di ricevere questo sacro crisma, vi chiamate cristiani e con la vostra rinascita confermate il vostro nome. Prima di essere degni di questa grazia, infatti, non eravate propriamente degni di questo nome ma eravate sulla strada, vi avviavate ad essere cristiani. (Cirillo di Gerus., Catech. Mistag., 3, 1 s.4 s.)
NECESSITA DEL BATTESIMO PER LA SALVEZZA
Il Battesimo di Gesù, ci rimanda al Battesimo “in Spirito Santo e fuoco”, preannunziato da Giovanni, che Gesù istituisce e che, come Egli stesso dirà dando il mandato agli apostoli di amministrarlo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, salva dalla morte eterna, purifica veramente dal peccato, ci rende figli di Dio ed eredi della vita eterna. Senza Battesimo non c’è salvezza, perché senza il Battesimo non si entra a far parte del nuovo Israele, che è la Chiesa, al di fuori della quale non c’è salvezza. Ciò non significa che coloro che, senza loro colpa, non appartengono alla Chiesa visibilmente, non possono appartenervi in un modo implicito e quasi inconscio, grazie ad uno speciale intervento di Dio che vuole tutti salvi. La tradizione della Chiesa ha sempre parlato anche di “battesimo di desiderio” e di “battesimo di sangue”. Il Battesimo, liberandoci dal peccato, ci rende “nuove creature” facendoci nascere figli di Dio, membri della Chiesa ed eredi della vita eterna. Col Battesimo seppelliamo l’uomo vecchio corrotto dal peccato e risorgiamo a vita nuova con Cristo ed in Cristo. La grazia battesimale è quella dalla quale scaturisce la grazia di tutti gli altri sacramenti che saranno in seguito ricevuti. La grazia di questi non è che uno sviluppo ed una determinazione della grazia originaria e fondamentale ricevuta nel Battesimo. (Riflessioni di Pier Giovanni Cavallucci)
BATTESIMO DI GESU’
Nel battesimo del Giordano Gesù, che è innocentissimo si carica dei nostri peccati e come rappresentante di tutti gli uomini si sottopone al rito penitenziale. In quella circostanza riceve l’investitura ufficiale e inizia l’attività messianica. Il Padre lo proclama Figlio prediletto e ci invita tutti ad ascoltarlo. Ascoltarlo significa credere in Lui, eseguire la sua volontà, compiere la missione che ci viene affidata, essere docili al mozioni dello Spirito Santo.
IL RACCONTO DEL BATTESIMO
Ogni dettaglio del racconto ha un peso: si immerge nell’acqua e poi ne riemerge. E’ il vecchio Adamo che in quel momento viene sepolto nell’acqua e distrutto. L’Oriente contemplativo legge così il rito:” Ci ha lavati tutti nel suo corpo ; solo si è immerso, ma ha rialzato tutto il mondo, solo si è caricato dei peccati di tutti, perché in Lui i peccati di tutti fossero distrutti”. Appare così come “l’Agnello di Dio che prende su di sé i peccati del mondo”, così Giovanni lo ha salutato vedendolo mescolarsi con la folla dei peccatori che vanno da lui. Si rende solidale del nostro destino di maledizione e di morte, e così nella sua Pasqua, cui il Battesimo già prelude, lo distrugge. E’ il Redentore. (Magrassi)
“Gesù uscì dall’acqua: ed ecco si aprirono i cieli”:. Nella cosmologia orientale il “cielo” è immaginato come un’immensa calotta che chiude verso l’alto il mondo ; si capisce facilmente, perciò, che esso possa diventare il simbolo di una chiusura, un’impossibilità di comunicazione tra il mondo di Dio e il mondo degli uomini, che vagano lontani da Lui e non comunicano con il Signore. Il popolo di Dio è come se fosse composto da figli di nessuno. E’ chiaro allora il senso dell’invocazione: “ Se tu squarciassi i cieli e scendessi” (Is 63, 19) e l’assicurazione: “ Ed ecco si aprirono i cieli”. Con Gesù si è riaperto il Paradiso che Adamo con la sua disobbedienza aveva chiuso. (Luciano. Monari)
Una voce dal cielo lo proclama “ Figlio prediletto”: Egli è il Figlio di Dio, l’Unigenito. E salvandoci ci lega così strettamente al suo destino da diventare “primogenito di molti fratelli (Mariano Magrassi). “Appena battezzato…..una voce dal cielo”. La proclamazione del Padre avviene nel momento del battesimo, quando Gesù si mescola con i peccatori e si sottomette a un battesimo di conversione ; proprio quando, cioè, Gesù sta vivendo pienamente la solidarietà con gli uomini peccatori. Il volto di Dio, la somiglianza con Dio è proprio qui: nell’amore che sceglie di farsi piccolo con i piccoli, peccatore con i peccatori; non è tantonelle manifestazioni di potere e di forza, quanto in quelle di servizio e di amore”. (Luciano Monari)
BATTESIMO DI GESU’ PURIFICAZIONE DELL’UMANITA’
Gesù affermò che doveva sottomettersi al battesimo, per quanto il Battista cercasse di impedirglielo. Mostrò con i segni che la sua missione era proprio quella di caricarsi dei peccati degli uomini e di espiarli. Non a caso proprio Giovanni, che conferì il battesimo a Gesù, lo indicò come l’Agnello che prende su di sé i peccati del mondo. Il rito del Giordano fu una purificazione ed una santificazione reale di tutta l’umanità e di tutto il cosmo, l’una e l’altro simboleggiati, rappresentati e concretizzati, per disegno divino, nell’Uomo che scendeva nell’acqua: “Nel battesimo di Cristo il mondo è santificato, i peccati sono perdonati ; nell’acqua e nello Spirito diveniamo nuove creature” (Antifona di Lodi). La Pasqua di Cristo e l’invio del Paraclito avrebbero completato fino alla pienezza l’efficacia purificatrice e santificatrice del mistero del Giordano. I singoli poi ne avrebbero beneficiato col battesimo proprio, con l’attività sacramentale in genere e con tutto l’apporto della loro opera. (Vincenzo Raffa)
CONVIENE CHE ADEMPIAMO OGNI GIUSTIZIA
Insistendo nel chiedere il battesimo, Gesù dice: “Conviene che adempiamo ogni giustizia”. Giustizia è anzitutto qualcosa di divino. Dio è giusto. Quanto all’uomo, potremmo pensare che essere giusto significhi rispettare tutti gli articoli dei codici e dei regolamenti, senza tangenti e senza sconti. Ma sarebbe un po’ poco. Dilatando gli orizzonti, essere giusto per noi significa: – accogliere il progetto di salvezza di Dio – corrispondere pienamente ad esso e impegnarsi a realizzarlo – compiere sull’esempio di Gesù la volontà del Padre – è accettare di vivere nella prospettiva del Regno. E, dopo il peccato, orientare di nuovo la creazione verso Dio.(E. Bianco)
DOPO IL BATTESIMO…..PASSO’ BENEFICANDO
Pietro asserisce che esiste un legame tra il battesimo di Gesù e il suo ministero pubblico: Gesù è stato battezzato e per questo è passato facendo del bene. Il battesimo comunica il dono dello Spirito proprio in vista della missione. Nel battesimo non si tratta di una santificazione di colui che è già santo, ma di una consacrazione per una missione che comincia adesso. Gesù deve incrociare le strade degli uomini portando in sé la presenza di Dio in modo che l’incontro con lui diventi occasione di salvezza. Gesù passa “facendo del bene”. Il suo passaggio in mezzo agli uomini è la realizzazione della buona novella e il segno concreto ne sono le molteplici guarigioni che Gesù opera con la potenza dello Spirito. (Luciano Monari)
IL NOSTRO BATTESIMO
Quanto avvenne nel Battesimo di Gesù configura visibilmente, in modo plastico il Battesimo cristiano: anche lì l’acqua è una tomba, in cui viene sepolto e distrutto tutto il peso del peccato: una madre da cui emerge una nuova progenie: un essere nuovo “nato da Dio”, figlio suo quindi, cui spetta il cielo come eredità. Come nella nascita, tutti i doni dell’esistenza cristiana sono dati in germe: esigono di svilupparsi, di crescere fino alla maturità, fino alla “piena statura di Cristo”. Questo è l’impegno cristiano: vivere in coerenza con questa dignità di figli dell’Altissimo. (Mariano Magrassi)
RISCOPRIRE E TESTIMONIARE IL BATTESIMO
Non pochi lasciano che la vita battesimale si paralizzi, divenendo membra sclerotizzate, malate, che sono sofferenza e scandalo del popolo di Dio. Considerano la chiesa come matrigna, piuttosto che come madre, pronti a denuncie, recriminazioni, tradimenti, invece di renderla amabile nella loro esistenza e nelle loro opere. Non pochi si vergognano di dichiararsi cristiani, vivendo nella chiesa, malgrado la chiesa, disponibili a miti e ideologie che la rifiutano. Vivono nella chiesa senza vita sacramentale, senza amore, in una tremenda avarizia di amore, osando spesso affermare: “ Cristo sì, Chiesa no”, quasi fosse possibile un Cristo senza chiesa e una chiesa senza Cristo. Del battesimo così non rimangono che poveri frammenti, dovuti a tradizioni, a sentimento. Non così vive un cristiano autentico. Sa che il battesimo è una nuova nascita, un passaggio dal peccato alla vita di grazia. Sa che è segnato “ nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, e che tutto il disegno di salvezza deve divenire impegno quotidiano. Consapevole che è investito della stessa missione di Gesù e per essa è consacrato, agisce imitando Cristo, come “segno” del Signore. Avendo ricevuto un battesimo di penitenza, di rigenerazione e di testimonianza vive in perenne e ininterrotta conversione e comunione con Dio.
ALLA RISCOPERTA DEL NOSTRO BATTESIMO
Nati e vissuti nella fede della Chiesa, i cristiani hanno bisogno di riscoprire la grandezza e le esigenze della vocazione battesimale. E’ paradossale che il battesimo, il quale fa dell’uomo un membro vivo del Corpo di Cristo, non abbia molto posto nella coscienza esplicita del cristiano e che la maggior parte dei fedeli non sentano l’ingresso nella Chiesa attraverso l’iniziazione battesimale come il momento decisivo della vita. Il battesimo dato a noi nel nome di Cristo è manifestazione del preveniente amore del Padre, partecipazione al mistero pasquale del Figlio, comunicazione di una nuova vita nello Spirito ; esso ci pone dunque in comunione con Dio, ci integra nella sua Famiglia ; è un passaggio dalla solidarietà nel peccato alla solidarietà nell’amore. Una nuova sensibilità per il battesimo è stata suscitata nella Chiesa dallo Spirito: oggi si presenta la vita cristiana come “vivere il proprio battesimo” ; e maggiormente si manifesta negli adulti il bisogno di ripercorrere le tappe del proprio battesimo attraverso un “cammino” fatto di profonda vita di fede, vissuta comunitariamente, legata ad una seria conoscenza della Scrittura. (Messalino LDC)
PREGHIERA (pregare la parola)
•Si aprono i cieli e il Padre proclama Gesù suo Figlio. Ti ringrazio, o Padre, per questa proclamazione. Ti ringrazio, o Signore, tu sei Dio, sei della natura del Padre, anche se ti sei mescolato con i peccatori. Tu sei Dio! Sei la gioia del Padre! Sei il nostro Salvatore.
•Gesù, inserendomi nel battesimo tu mi hai chiamato ad imitarti in tutto. Io devo imitarti. Ma è qui la mia tragedia: io sono ben poco la gioia del Padre, io cerco la mia volontà…. Io non riesco a vivere un giorno solo nella carità o vi riesco a fatica. Signore Gesù, voglio anch’io essere la gioia del Padre. Aiutami. Io confido in te!(Andrea Gasperino)
•Ti sei fatto sentire da noi sul fiume Giordano, nella voce del tuono che veniva dal cielo, per manifestare il Salvatore e mostrare che tu sei il Padre delle luci. Hai squarciato i cieli, hai benedetto l’aria, hai purificato le acque, hai manifestato il Figlio unico, per mezzo dello Spirito Santo disceso sotto forma di colomba. Oggi le fonti hanno ricevuto la tua benedizione, hanno portato via la nostra maledizione, hanno purificato i credenti e dato a Dio per la vita eterna i figli dell’adozione. (Prefazio ambrosiano)
•Si aprano i cieli anche sul nostro capo, Signore, e tu possa dire di ognuno di noi: questo è il mio figlio diletto nel quale ho posto le mie compiacenze. (David Maria Turoldo)
•Padre che tutto hai deciso per il tuo Cristo nel giorno che scese nelle acque del Giordano, fa che basti il battesimo pure per noi, che tutta la vita diventi un battesimo, libere vite da ogni altra bandiera, segnati soli dal “tau” sulla fronte. (David Maria Turoldo)
•Padre di immensa gloria, tu ha concepito con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo e lo hai stabilito luce per tutti i popoli: concedi a noi che ricordiamo il mistero del suo Battesimo nel Giordano di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace. (Colletta Battesimo del Signore)
•Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito di vivere sempre nel tuo amore. (Colletta Battesimo del Signore)
•Signore, siamo un popolo sacerdotale e regale, una comunità chiamata ad annunziare le tue meraviglie, sostienici perché come figli eletti e amati sentiamo la serietà e la gioia della missione alla quale siamo chiamati.
•Signore Dio, tu hai reso degni i tuoi servi di ricevere la remissione dei peccati con il bagno di rigenerazione dello Spirito Santo. Manda a noi la tua grazia perché ti serviamo secondo la tua volontà. (Ippolito di Roma)
•Per la grazia a noi donata di essere figli nel tuo Figlio, trasformaci, o Padre, a immagine sua, infondi in noi i suoi sentimenti di mitezza e di bontà. Donaci un cuore puro, una mente vigile, una conoscenza senza errore, la presenza dello Spirito, perché nasca e cresca in noi la verità. (P. Giorgio di Domenico)
•O Spirito Santo, tieni lontano da noi l’orgoglio, l’arroganza, la differenza, dilata il nostro cuore alla comprensione della verità completa; libera noi tue creature in cammino, da ogni intolleranza e durezza, da ogni incomprensione e chiusura. (G. Vannucci)
•Signore, nel tuo immenso amore hai voluto farci entrare nella tua stessa famiglia: noi siamo diventati figli tuoi e fratelli di Cristo. Donaci la luce e la forza dello Spirito Santo, affinché, coscienti di un tale favore, rendiamo conforme al vangelo il nostro comportamento di ogni giorno. (C. Berhes)
•Salve, o Astro che mai tramonti e che hai introdotto nel mondo il gran Sole; salve, o pura che hai aperto l’Eden già chiuso; salve, colonna di fuoco, che guidi l’umanità alla via del cielo. Salve, o Regina del mondo; salve, o Maria, di noi tutti sovrana; salve, o sola Immacolata e sola bella tra tutte le donne. Salve, o Signora, perché per tuo mezzo siamo inondati di gioia ed ereditiamo la vita. (Liturgia ortodossa)
CONTEMPLAZIONE (silenziosa accoglienza della Parola di Dio)
AZIONE (assunzione di impegni concreti)
“Ricordati, cristiano, la tua dignità, e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all’abiezione di un tempo, con una condotta indegna… Con il sacramento del Battesimo sei diventati tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite tanto illustre con un comportamento riprovevole”. (S. Leone Magno)