Vista la posizione della consolle dell’organo, installata in cantoria (cosa ovvia per la suonabilità), in parrocchia c’è sempre stato qualcosa che aiutava ad accompagnare le liturgie e momenti vari da sotto la cantoria, vicino al cantore; è oggettivamente più comodo quando chi suona o chi canta non sono perfettamente sincronizzati, quando chi deve suonare è “intimorito” dalla grandiosità del nostro strumento o non è ferratissimo, o semplicemente perché la liturgia che si sta accompagnando è raccolta e non così affollata come potrebbe nelle Messe domenicali. Si sono alternati un organo elettronico da teatro di stile americano (con tutti i problemi del caso), un organo elettronico liturgico, un armonium con pedaliera…in ogni caso la resa sonora è quella che è, e la domanda che esce spontanea è: d’accordo che la solennità delle celebrazioni varia, ma perché anche la bellezza deve variare? Non è pedagogico e contrasta anche con le direttive della Chiesa che ci siano celebrazioni “più brutte” e altre “più belle”, quelle in cui per esempio si usa l’organo a canne.
Una soluzione potrebbe essere portare la consolle dalla cantoria al transetto: ma sarebbe una cosa sbagliata musicalmente e che non risolverebbe il problema. Sbagliata musicalmente, perché chi suona non sentirebbe più in modo chiaro, ma con notevole ritardo e con le varie note mescolate in modo casuale, data l’acustica della chiesa; in più, non potremmo più fare concerti, perché non ci si capirebbe più nulla e chi suona avrebbe molti problemi. Non risolve il problema, perché comunque chi ha poca dimestichezza si sentirebbe intimorito lo stesso da questa poderosa consolle.
C’è un’altra soluzione, che aiuta ad avere un po’ un equilibrio tra le due cose: dotare l’organo di una seconda consolle, collegata elettronicamente al corpo canne, a due tastiere e semplificata nei registri (il progetto ne prevede il 60% di quelli originali, con 70 placchette invece delle quasi 130 attuali), in modo da avere quelli che servono per l’accompagnamento e poco altro. In questo modo, in tutte le celebrazioni si ha la bellezza del suono dell’organo a canne, ma anche chi non è ferratissimo o semplicemente vuole suonare da giù riesce comunque a eseguire i canti liturgici. Inoltre, i concerti possono continuare ad essere tranquillamente effettuati, e gli organisti che vogliono suonare nella consolle grande possono continuare a farlo. E sarebbe, a questo punto, per sempre.
E’ un sogno, dicevamo: perché il costo non è indifferente, soprattutto per la parte elettronica di comando. Ma proviamo a pensarci, e magari…un giorno…
Se volete darci una mano, potete fare una donazione seguendo queste istruzioni, inserendo come causale “consolle liturgica”. Chissà…forse se raggiungessimo una cifra anche solo percentuale della totale…ci si potrebbe decidere…
In ogni caso, come diceva D. Bosco: Dio benedica i nostri benefattori!