ADORAZIONE EUCARISTICA SERALE - GIOVEDI 12 FEBBRAIO
“Adorare con Don Bosco”
CANTO: VERBUM PANIS
Prima del tempo prima ancora che la terra
cominciasse a vivere il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo e per non abbandonarci
in questo viaggio ci lasciò tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est
Verbum panis factum est.
QUI SPEZZI ANCORA IL PANE IN MEZZO A NOI
E CHIUNQUE MANGERÀ
NON AVRÀ PIÙ FAME.
QUI VIVE LA TUA CHIESA INTORNO A TE
DOVE OGNUNO TROVERÀ LA SUA VERA CASA.
Verbum caro factum est…
Prima del tempo quando l’universo fu creato
dall’oscurità il Verbo era presso Dio.
Venne nel mondo nella sua misericordia
Dio ha mandato il Figlio suo tutto se stesso come pane.
Verbum caro factum est…RIT.
1. INTRODUZIONE
2. ESPOSIZIONE
CANTO: DAVANTI AL RE
Davanti al Re,
ci inchiniamo insieme
per adorarlo
con tutto il cuor.
Verso di Lui
eleviamo insieme
canti di gloria
al nostro Re dei Re
3. san francesco di sales
Dagli scritti di San Francesco di Sales
“La miglior preghiera od orazione è quella che ci tiene così occupati nel pensiero di Dio che non pensiamo più a noi stessi né a quello che facciamo. In una parola, in queste cose, occorre procedere con semplicità, alla buona e senza artifici per essere vicini a Dio, per amarlo e unirsi a Lui. il vero amore non conosce metodi” (L 1445, 1114).
“Credete fermamente che io ho una viva e straordinaria volontà di servire il vostro spirito con tutta la capacità del-le mie forze […]. Mettete a profitto il mio affetto e usate di tutto quello che Dio mi ha dato per il servizio del vostro spirito. Eccomi qui tutto vostro” (L 229, 484).
CANTO: QUESTO è IL MIO COMANDAMENTO
QUESTO È IL MIO
COMANDAMENTO:
CHE VI AMIATE
COME IO HO AMATO VOI,
COME IO HO AMATO VOI.
Nessuno ha un amore più grande
di chi dà la vita per gli amici;
voi siete miei amici
se farete ciò che vi dirò. Rit.
Il servo non sa ancora amare
ma io v’ho chiamato miei amici,
rimanete nel mio amore
ed amate il Padre come me. Rit.
Io pregherò il Padre per voi
e darà a voi il Consolatore,
che rimanga sempre in voi
e vi guidi nella carità. Rit.
Giovannino Bosco ragazzo piemontese assai povero ma con il sogno di diventare prete fatica e soffre per diventarlo. Conobbe di San Francesco di Sales vescovo di Ginevra a cavallo del XVII secolo, nativo della Savoia allora appartenente al Regno del Piemonte. Lo imitò e Tanto ne fu devoto che chiamo i suoi figli SALESIANI.
E parliamo di profondo affetto per i ragazzi, del dono dell’amicizia e di dolcezza pedagogica. Parliamo di accompagnamento educativo, di Guida spirituale paterna anche se esigente – Di Ottimismo perché tutto è da Dio – Allegria gioco – comunione frequente - Cura dello studio – mestiere – verso l’autonomia e una maggiore dignità della persona.
Parliamo dello studio che è definito l’VIII sacramento finalizzato anche’esso alla dignità della persona e alla maggiore dignità della devozione.
Scrive libri e diffonde la stampa, i catechismi come i libretti del sapere matematico, agricolo, storico, la cultura in genere. E D. Bosco tutta valorizza e assimila nel suo educare buoni cristiani e onesti cittadini.
Momento musicale: M.E. Bossi: Chant du soir
SOLISTA: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, perché hai fatto di Maria santissima la più alta collaboratrice del tuo Spirito: fa’ che, come ha messo in Giovanni Bosco il seme per la sua grande opera, renda anche noi
umili e forti, per portare avanti, con passione ed impegno, il suo capolavoro educativo.
TUTTI: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, perché hai affidato alla Famiglia Salesiana tutto il mondo dei giovani: fa’ che, attratti, animati e guidati dalla forza carismatica del sistema educativo di don Bosco, possano conseguire una piena dignità umana, attraverso la scuola, il lavoro, la cultura, la famiglia, e vivere nella società come “bravi cristiani e onesti cittadini”.
S: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, perchè hai voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità pastorale; concedi anche a noi di testimoniare nella vita e nel servizio dei fratelli la dolcezza del tuo amore di Padre.
T: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, perchè riveli la tua bontà nella vita dei santi tuoi servi e amici: fa’ che la Famiglia salesiana guardi a san Francesco di Sales come al proprio modello, per accogliere i suoi insegnamenti nella vita di ogni giorno e fa’ che noi qui presenti, a imitazione del santo, mettiamo a frutto i talenti ricevuti per renderci disponibili a lavorare per il regno di Dio.
4. i giovani
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-45)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me.
CANTO: TU SARAI PROFETA
Una luce che rischiara,
una lampada che arde,
una voce che proclama
la Parola di salvezza.
Precursore nella gioia,
precursore nel dolore,
tu che sveli nel perdono
l’annunzio di misericordia.
TU SARAI PROFETA DI SALVEZZA
FINO AI CONFINI DELLA TERRA,
PORTERAI LA MIA PAROLA,
RISPLENDERAI DELLA MIA LUCE.
Forte amico dello Sposo,
che gioisci alla sua voce,
tu cammini per il mondo
per precedere il Signore.
Stenderò la mia mano
e porrò sulla tua bocca
la potente mia Parola
che convertirà il mondo.
Per don Bosco tutti i giovani, a prescindere dalla loro condizione di vita, sono “bisognosi”. Intelligenti, aperti alla vita, sensibili al bene, disponibili a lasciarsi guidare, essi sono “sommamente amati da Dio” che vede nei loro volti i lineamenti di Gesù suo Figlio. Fragili e volubili, proprio perché giovani, possiedono tuttavia risorse preziose, come il seme cela in sé il frutto di domani. Tutti i giovani, per don Bosco, sono pertanto e in qualche modo “abbandonati” perché indifesi e vulnerabili. Gioventù in attesa di un amico che si prenda cura di loro e li accompagni verso l’età adulta. Per don Bosco, i giovani vanno raggiunti al punto in cui si trovano, conosciuti nei loro bisogni fondamentali: il moto e l’allegria, il divertimento e il gioco, l’ascolto e l’amicizia. La loro sete di verità va appagata per mezzo dell’istruzione; la coscienza va orientata al bene; il cuore, in cerca di significati, deve trovare riposo nell’incontro con Dio. A questi giovani, ma a tutti i giovani, bisogna offrire un ambiente capace di farsi mediazione formativa per portarli a conoscere i valori e a sceglierli in libertà. I giovani, a prescindere dalla loro condizione, sono attratti dalle “buone accoglienze” dell’educatore il quale, attraverso la sua amabilità, sa “farsi amare” avvicinandosi al loro mondo con simpatia, rispetto, attenzione e comprendendolo, letteralmente “facendolo proprio”. La convinzione incrollabile di don Bosco è che: «Siccome non v’è terreno ingrato e sterile che per mezzo di lunga pazienza non si possa finalmente ridurre a frutto, così è dell’uomo […]. In ogni giovane anche il più disgraziato c’è un punto accessibile al bene e dovere primo dell’educatore è di cercar questo punto, questa corda sensibile del cuore e di trarne profitto».
La fiducia di don Bosco nei giovani è misurata e realista, fa i conti con il limite del peccato, ma è sempre spalancata sulla speranza e sull’ottimismo che vengono dalla fede. Non importa dunque, qual è il punto da cui parte la persona che egli ha di fronte. Al santo educatore interessa soltanto averlo come interlocutore ed amico per aiutarlo a crescere rendendolo protagonista attivo della sua vita. Non conta nemmeno quale sia lo spazio fisico dell’incontro, se la strada o il cortile, la classe scolastica o il campo di gioco, l’importante è che questo avvenga e che la scintilla della fiducia e della confidenza possano scoccare nell’unico vero “spazio”, quello del cuore ospitale ed accogliente capace di raggiungere il cuore dell’altro con una presenza discreta, simpatica, propositiva e mai invadente. (cfr Ruffinatto P., FMA, Don Bosco e i giovani più bisognosi)
Momento musicale: J. S. Bach: Arioso
S: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, perché tu sei il Buon Pastore: tu prediligi le pecorelle povere, fragili e indifese: fa’ che molti giovani, uomini e donne, si dedichino alla prima e fondamentale urgenza educativa che s’indirizza ai giovani poveri, a quelli di estrazione popolare, a quelli più esposti ai pericoli, a quelli più soli e abbandonati.
T: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, perché attraverso l’opera educativa di pastori, genitori, animatori, tu guidi ancora il tuo popolo verso le sorgenti della salvezza: fa’ che essi siano sempre attenti alle mille necessità dei giovani di oggi, per ritrovare nella eredità di don Bosco, le premesse per rispondere anche oggi alle loro difficoltà e alle loro attese.
S: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, per la nascosta e potente efficacia dello Spirito: fa’ che, attraverso la fatica educativa di tante persone, il Tuo Spirito di Verità, di luce e di consolazione entri incessantemente nel cuore dell’uomo e della storia e li trasformi a immagine della tua gloria.
T: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, per tanti giovani che vivono con entusiasmo e generosità, speranza e creatività la propria esistenza: fa’ che apprezzino sempre di più la loro vita, la vivano, la difendano e ne facciano un dono, come don Bosco.
5. L’eucarestia
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24, 29-35)
«Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
CANTO: ADORO TE
Sei qui davanti a me, o mio Signore,
sei in questa brezza che ristora il cuore,
roveto che mai si consumerà,
presenza che riempie l’anima.
ADORO TE, FONTE DELLA VITA,
ADORO TE, TRINITÀ INFINITÀ.
I MIEI CALZARI LEVERÒ
SU QUESTO SANTO SUOLO,
ALLA PRESENZA TUA MI PROSTRERÒ.
Sei qui davanti a me, o mio Signore,
nella Tua grazia trovo la mia gioia.
Io lodo, ringrazio e prego perchè il
mondo ritorni a vivere in Te.
Se una persona fidata andasse in una piazza e svelasse a tutti che su una vicina collina ha scoperto una miniera d’oro….. non lo seguirebbero tutti? Ebbene, nel tabernacolo c’è questo tesoro! Gli uomini sudano per avere denari: ma nel tabernacolo c’è il Padrone di tutto il mondo…. Qualunque cosa gli chiediate – che vi sia necessaria – Egli ve la concederà….. Avete bisogno di memoria, di capire bene le lezioni, di riuscire bene nel vostro lavoro? Avete bisogno di forza per sopportare le tribolazioni, di aiuto per vincere le tentazioni? La vostra famiglia è minacciata da qualche disgrazia, è afflitta dalla malattia di qualcuno, ha bisogno di qualche grazia particolare? Da chi credete che ” dipenda” tutto questo?
Chi è che comanda al vento, alla pioggia, alla tempesta, alle onde? Non è forse Gesù Cristo il padrone assoluto di tutto? Andate dunque a Lui e chiedete. Vi sarà concesso. Bussate. Vi sarà aperto. Gesù, lui per primo, desidera darvi le grazie che vi sono necessarie: ed anzitutto quelle che riguardano l’anima. Una santa vide un giorno sull’altare Gesù bambino il quale reggeva, nel suo vestitino, un numero straordinario di perle preziosissime. Era triste. “Perché sei così triste, mio Signore”? – chiese la santa. “Perché nessuno viene a chiedermi le grazie che ho già qui preparate. Nessuno le vuole. Non so a chi darle….”. ” Non esiste nulla che il demonio tema di più di queste due cose: una comunione ben fatta e le visite frequenti al Santissimo Sacramento: Volete che il Signore ci doni tante grazie? Visitatelo spesso.Volete che il Signore ce ne dia poche? Visitatelo poche volte”. La gran cosa che io raccomando è questa. Ciascuno tenga la sua coscienza in tale stato da poter far la Comunione tutti i giorni. Vorrei ancora togliere un inganno che è nella mente dei giovani: dicono alcuni che per comunicarsi spesso bisogna esser santi. Non è vero. Questo è un inganno. La Comunione è per chi vuol farsi santo, non per i santi. I rimedi si danno ai malati, il cibo si dà ai deboli. Oh, quanto io sarei fortunato se potessi vedere acceso in voi quel fuoco che il Signore è venuto a portare sulla terra”! Se non potete comunicarvi sacramentalmente, fate almeno la Comunione Spirituale. Di che si tratta? Essa consiste in un ardente desiderio di ricevere Gesù nel vostro cuore”. “Gesù mio, ti credo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Siccome ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te: non permettere che io abbia mai a separarmi da Te. Amen” “Diffondete la devozione a Gesù sacramentato e a Maria ausiliatrice e vedrete quali saranno i miracoli. Aiutate molto i ragazzi poveri, i malati, gli anziani e la gente che più ha bisogno, e otterrete enormi benedizioni e aiuti da Dio. Vi aspetto tutti in Paradiso”. (Don Bosco)
Momento musicale: A. Corelli: Elevazione
S: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, per i bisognosi che poni sul nostro cammino: fa’ che ci impegniamo a realizzare ogni giorno l’insegnamento evangelico di reciproca accoglienza per essere un giorno accolti da Te.
T: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, per San Giovanni Bosco, docile ai doni dello Spirito e aperto alle realtà del suo tempo: fa’ che possa essere nostra guida nel cammino di amicizia con Te, in modo che scopriamo in Te e nel Tuo Vangelo
il senso della nostra vita e la fonte della vera felicità.
S:Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, per il Tuo progetto d’amore per noi: aiutaci a rispondere con generosità alla vocazione che abbiamo ricevuta da Dio,
per essere nella vita quotidiana costruttori di comunione, e collaborare con entusiasmo, in comunione con tutta la Chiesa, all’edificazione della civiltà dell’amore.
T: Ti adoriamo e ti ringraziamo, Signore, per i giovani che tramite don Bosco si avvicinano a te: fa’ che possano gustare una gioia vera nell’incontro con Gesù, Pane, Perdono e Vita.
6. REPOSIZIONE
Preghiere personali
Preghiera universale
CANTO: TANTUM ERGO
Tantum ergo sacramentum
veneremur cernui
et antiquum documentum
novo cedat ritui.
Praestet fides supplementum
sensuum defectui.
Genitori genitoque
laus et jubilatio
salus, honor, virtus quoque
sit et benedictio.
Procedenti ab utroque
compar sit laudatio. Amen.
BENEDIZIONE
CANTO: RALLEGRIAMOCI
PADRE DEI GIOVANI,
APOSTOLO DI GIOIA
SEI TESTIMONE DI CARITA’ ED AMORE
INSIEME AI PICCOLI
PER LE VIE DEL MONDO
SEGNO DI SPERANZA PER OGNI UOMO.
Guidaci nel mondo dove regna la tristezza,
per portare a tutti la gioia del Vangelo,
testimone santo di letizia e pace,
segno di speranza per l’umanità
Nel lavoro umile e operoso di ogni giorno
indichi a tutti un cammino di speranza
che rinnovi il mondo, opera di grazia,
affinché rinasca una nuova umanità.
Figli obbedienti di Maria Ausiliatrice,
luminoso esempio di santità e d’amore,
camminiamo insieme per le vie del mondo
pieni di fiducia e di carità.