CANTO: IL GRANDE HALLEL
Lodate il Signore perché è buono,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
Lodate il Dio degli dei,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
Lodate il Signore dei Signori,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
Lui solo ha compiuto meraviglie,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA
Ha fatto i cieli con sapienza,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
Ha posto la terra sulle acque,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
Ha fatto i grandi luminari,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
Il sole, la luna e le stelle,
PERCHÈ ETERNA È LA SUA MISERICORDIA.
1. INTRODUZIONE
2. ESPOSIZIONE
CANTO: CANTA, O LINGUA
Canta, o lingua, il glorioso mistero
del glorioso corpo e del prezioso sangue
che il Re dei popoli frutto generoso
effuse per salvare il mondo.
A noi dato da Vergine pura,
nato per noi dimorò nel mondo,
dopo aver sparso del suo Verbo il seme
compì il mirabile disegno.
ADORIAMO IL MISTERO
DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE.
ADORIAMO IL MISTERO
DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE.
Sedendo a mensa nell’ultima cena
con i suoi fratelli celebrò la Pasqua
e donò ai Dodici con le proprie mani
se stesso in cibo per amore.
Il Verbo s’è fatto carne per noi,
con la sua Parola cambia il pane in carne,
e diventa il vino sangue del Signore,
la fede basta a un cuore puro.
Un così grande mistero adoriamo
e l’antica legge ceda al rito nuovo.
All’insufficienza dei nostri sensi
offra soccorso a noi la fede.
Al Padre e al Figlio sia lode e onore,
giubilo, potenza e benedizione,
e la stessa gloria sia al Santo Spirito,
che da entrambi procede.
3. SONO DIO E NON UN UOMO
Dal libro di Osea (Os 11, 8-11)
Come potrei abbandonarti, Efraim,
come consegnarti ad altri, Israele?
Come potrei trattarti al pari di Admà,
ridurti allo stato di Zeboìm?
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.
Non darò sfogo all’ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Efraim,
perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò nella mia ira.
Seguiranno il Signore
ed egli ruggirà come un leone:
quando ruggirà, accorreranno
i suoi figli dall’occidente,
accorreranno come uccelli dall’Egitto,
come colombe dall’Assiria
e li farò abitare nelle loro case.
Oracolo del Signore.
CANTO: O SIGNORE NOSTRO DIO
O SIGNORE NOSTRO DIO
QUANT’È GRANDE IL TUO NOME SULLA TERRA,
SOPRA I CIELI S’INNALZA, S’INNALZA,
LA TUA MAGNIFICENZA.
Sopra i cieli s’innalza
la tua magnificenza
per bocca dei bimbi e dei lattanti.
Affermi la tua potenza
contro i tuoi avversari
per far tacere i tuoi nemici.
Ecco il cielo
creato dalle tue dita,
La luna e le stelle che ha fissate.
Che cosa è mai l’uomo
Perché te ne ricordi,
ti curi del figlio dell’uomo?
Poco meno degli angeli
Tu lo hai creato,
di gloria e d’onore coronato.
Hai dato a lui il potere
sulle opere tue,
tutto hai posto ai suoi piedi.
Tutti i greggi e gli armenti
hai posto ai suoi piedi
e tutte le bestie dei campi,
gli uccelli tutti del cielo
ed ogni pesce del mare
che corre per le vie del mare.
Al pensiero che Israele possa rovesciarsi come Sodoma, Gomorra, Admà e Seboim, a Dio si sconvolge il cuore. In questa commozione Dio non punisce, ma perdona, e passa dalla collera alla misericordia, non comportandosi come un uomo, dando sfogo alla cieca rabbia, ma da Padre amorevole. In questo momento si manifesta la logica di Dio che è lontana e quasi opposta a quella umana. Tale aspetto ci è comprensibile guardando all’amore di Cristo: il tratto umano di Gesù trova compimento nella condivisione totale della condizione umana, accettandone fino in fondo l’esperienza, compresi gli aspetti più difficili della sofferenza, dell’umiliazione e della morte in croce. Tuttavia egli è anche Dio e solo in virtù di questa duplice natura si è fatto carico dei nostri peccati e, da Padre misericordioso, può riconoscere e perdonare le nostre colpe. La misericordia è la lingua di Dio, la misericordia deve essere la lingua parlata dal cristiano e dalla Chiesa. Dobbiamo sentirci sulle braccia di un Padre e non sulla bilancia di un giudice.
Momento musicale
RIPETIAMO INSIEME: Dio del perdono e della pace, ascoltaci.
- Preghiamo per la santa Chiesa di Dio. Essa è chiamata a proporre all’umanità l’invito del Signore alla conversione, al perdono e alla pace. Perché sia percepita dagli uomini come segno dell’amore del Padre che cerca i peccatori, li accoglie con gioia, e li riconcilia a sé. Preghiamo.
- Per i sacerdoti della Chiesa, che sono chiamati a realizzare nel sacramento della confessione la tenerezza di Dio per le sue creature. Perché sappiano avere nel loro cuore i sentimenti di misericordia del Padre celeste, e pronunciare le parole salvifiche di Cristo, Preghiamo.
- Perchè ogni uomo possa sperimentare la gioia del perdono e della riconciliazione con Dio, e non si lasci mai prendere dalla paura o dalla vergogna davanti alle proprie colpe. Preghiamo.
- Perchè il perdono che riceviamo dai fratelli sia un invito alla correzione dei no-stri difetti e ad una continua conversio-ne del cuore. Preghiamo.
- Per coloro che si ritengono offesi, e non riescono a dimenticare. Perché l’esempio del Padre celeste che fa «piovere sui giusti e sugli ingiusti», e l’invito di Gesù a perdonare «settanta volte sette», ci inducano sempre a suscitare con i nostri fratelli la festa del perdono. Preghiamo.
4. IL VIVENTE TI RENDE GRAZIE
Dal libro del profeta Isaia (Is 38, 17-19)
Ecco, la mia infermità si è cambiata in salute!
Tu hai preservato la mia vita
dalla fossa della distruzione,
perché ti sei gettato dietro le spalle
tutti i miei peccati.
Poiché non gli inferi ti lodano,
né la morte ti canta inni;
quanti scendono nella fossa
non sperano nella tua fedeltà.
Il vivente, il vivente ti rende grazie
come io oggi faccio.
Il padre farà conoscere ai figli
la tua fedeltà.
CANTO: TI RENDO GRAZIE
TI RENDO GRAZIE, SIGNORE CON TUTTO IL CUORE,
HAI ASCOLTATO LE PAROLE DELLA MIA BOCCA.
A TE VOGLIO CANTARE DAVANTI AGLI ANGELI,
MI PROSTRO VERSO IL TUO TEMPIO SANTO.
Rendo grazie al tuo nome
Per la tua fedeltà e la tua misericordia,
hai reso la tua promessa
più grande di ogni fama.
Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Hai accresciuto in me la forza.
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore
perché grande è la gloria del Signore;
eccelso è il Signore e guarda verso l’umile,
ma al superbo volge lo sguardo da lontano.
Se cammino in mezzo alla sventura
tu mi ridoni la vita;
contro l’ira dei miei nemici stendi la mano
e la tua destra mi salva.
Il Signore completerà per me l’opera sua,
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare, o Signore,
l’opera delle tue mani.
L’uomo nel peccato perde la sua capacità di amare perché si chiude in se stesso, diventa miope, non più in grado di vedere la verità e allontanandosi da Dio, si smarrisce nel vortice delle illusioni. Nella sua libertà di figlio, può
chiedere di riconciliarsi con il Padre: ammettendo le sue colpe e riconoscendo le sue fragilità. Dio, buono e misericordioso, concedendoci la grazia del perdono, si “getta dietro le spalle tutti i peccati” e ci permette di ritornare a vivere in Lui. Siamo trasportati da una situazione di angoscia, di dolore e di infermità, ad una di serenità, di guarigione, di vita e tutto ciò grazie al suo immenso amore. Nasce in noi un profondo desiderio di gratitudine verso un padre che non ci condanna e non ci abbandona nel peccato, ma che è sempre pronto ad accoglierci tra le sue braccia. Liberandoci dal peso del peccato che ci opprimeva, ci sentiamo guardati ed amati nella nostra debolezza e nella nostra povertà. Il nostro cuore pieno di amarezza, si riempie di gioia e di speranza, riscopriamo la bellezza di sentirlo vicino e di camminare insieme. Grati per essere stati salvati, ritorniamo a lodarlo e vivere con entusiasmo la comunione con i fratelli.
Momento musicale
RIPETIAMO INSIEME: Perdonaci, Padre, nel tuo amore per noi.
- Preghiamo per la Chiesa, casa della misericordia di Dio. Essa, in una società frastornata tra il bene e il male, ha dal Signore il compito di orientare gli uomini a comportamenti secondo la ragione e la carità. Perché i cristiani, sull’esempio del Signore Gesù, sappiano offrire con gioia a tutti il perdono del Signore. Preghiamo.
- Perché l’eucaristia, il segno più alto del perdono, sia la nostra azione di grazie al Padre per la fedeltà del suo amore. Preghiamo.
- Perché l’umanità non si stanchi mai di guardare al sacrificio di Cristo come unica fonte di salvezza e di perdono. Preghiamo.
- Perché il vivente, rigenerato dal perdono del Signore senta sempre il desiderio di consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione causata dal peccato, con la consolazione con cui è stato consolato egli stesso da Dio. Preghiamo.
- Per la nostra comunità parrocchiale. I nostri gruppi e i nostri incontri – se sono partecipati con impegno – maturano anche noi al perdono. Perché la Parola di Dio sia da noi accolta con fede, ci renda capaci di riconoscere i valori veri, e di incarnarli nella carità operosa di ogni giorno. Preghiamo.
5. PRENDI IL TUO LETTUCCIO E VA
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9, 2-8)
Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
CANTO: NON TEMERE
Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia
presso il tuo Signore,
che si dona a te.
APRI GLI OCCHI, NON TEMERE,
EGLI SARA’ CON TE.
Non temere, Abramo,
la tua debolezza:
padre di un nuovo popolo
nella fede sarai.
Non temere, Mosè,
se tu non sai parlare,
perché la voce del Signore
parlerà per te.
Non temere, Giuseppe,
di prendere Maria,
perché in lei Dio compirà
il mistero d’Amore.
Pietro, no, non temere,
se il Signore ha scelto
la tua fede povera,
per convincere il mondo.
Il perdono dei nostri peccati, la guarigione, ci mette in condizione di “ritornare” nella realtà in modo nuovo. Questa novità ci chiama innanzitutto a camminare. Non siamo il termine del perdono di Cristo, l’estremo ultimo in cui il dono trova compimento; siamo chiamati a partecipare in maniera attiva, e faticosa, alla nostra personale storia di perdonati. In noi resta comunque il ricordo del peccato che ci ha resi infermi. Il lettuccio sta sulle nostre spalle, è parte della nostra guarigione. Come si cammina così? Con quanta fatica, appunto? Eppure, da adesso in poi, quel lettino, quel peso da conservare, testimonia il dono immenso che Gesù ha voluto farci: le gambe che non camminavano ora camminano, il cuore arido ritorna a dare vita. Così la nostra testimonianza porta la luce di Dio a chi infermo lo è ancora; diveniamo strumento di salvezza perché salvati, strumento di perdono perché già perdonati, ciascuno per la sua parte>>.
Momento musicale
RIPETIAMO INSIEME: Fa’ di noi, Signore, i testimoni del tuo amore.
- Per la Chiesa, perché la parola di Cristo la solleciti a continua e profonda conversione per testimoniare la strada della salvezza. Preghiamo.
- Per tutti i cristiani, perché il loro impegno sociale sia testimonianza viva del rinnovamento umano prodotto dall’incontro con Cristo. Preghiamo.
- Perché sappiamo testimoniare la carità a chi ci offende. Preghiamo
- Per la nostra comunità, perché rimanga unita anche quando la croce ferisce e prova la fede, testimoniando l’amore per il Signore anche nelle difficoltà. Preghiamo.
- Per noi qui riuniti, perché alla luce dell’insegnamento del perdono di Cristo impariamo a vivere nella carità e ad amare anche i nostri nemici. Preghiamo.
6. REPOSIZIONE
Preghiere personali
Preghiera universale
CANTO: TANTUM ERGO
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,
salus, hónor, virtus quoque
sit et benedíctio:
procedénti ad utróque
cómpar sit laudátio. Amen.
Benedizione
CANTO: CREDO IN TE
Credo in Te, Signore, credo nel tuo amore,
nella tua forza, che sostiene il mondo.
Credo nel tuo sorriso, che fa splendere il cielo
e nel tuo canto, che mi dà gioia.
Credo in Te Signore, credo nella tua pace,
nella tua vita, che fa bella la terra.
Nella tua luce che rischiara la notte,
sicura guida nel mio cammino.
Credo in Te, Signore, credo che Tu mi ami,
che mi sostieni, che mi doni il perdono,
che Tu mi guidi per le strade del mondo,
che mi darai la tua vita.