CANTO: IL DESERTO FIORIRA’
IL DESERTO FIORIRÀ,
COME UN CAMPO FIORIRÀ:
CORAGGIO, NON TEMETE,
EGLI VIENE A SALVARVI.
Esulti e fiorisca la steppa,
come fiore fiorisca;
ecanti con gioia e giubilo:
l’è data la gloria del Libano.
E gli occhi dei ciechi s’apriranno
e gli orecchi dei sordi;
allora lo zoppo salterà
e si udranno i canti di gioia.
Palude sarà la terra arsa
e sorgente il deserto.
Farò una strada nella steppa:
la via dei Redenti.
1. INTRODUZIONE
2. ESPOSIZIONE
CANTO: CANTA, O LINGUA
Canta, o lingua, il glorioso mistero
del glorioso corpo e del prezioso sangue
che il Re dei popoli frutto generoso
effuse per salvare il mondo.
A noi dato da Vergine pura,
nato per noi dimorò nel mondo,
dopo aver sparso del suo Verbo il seme
compì il mirabile disegno.
ADORIAMO IL MISTERO
DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE.
ADORIAMO IL MISTERO
DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE.
Sedendo a mensa nell’ultima cena
con i suoi fratelli celebrò la Pasqua
e donò ai Dodici con le proprie mani
se stesso in cibo per amore.
Il Verbo s’è fatto carne per noi,
con la sua Parola cambia il pane in carne,
e diventa il vino sangue del Signore,
la fede basta a un cuore puro.
Un così grande mistero adoriamo
e l’antica legge ceda al rito nuovo.
All’insufficienza dei nostri sensi
offra soccorso a noi la fede.
Al Padre e al Figlio sia lode e onore,
giubilo, potenza e benedizione,
e la stessa gloria sia al Santo Spirito,
che da entrambi procede.
3. SOLO DIO BASTA
Dagli Atti degli Apostoli (At 3, 1-8)
Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta «Bella» a chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, do- mandò loro l’elemosina. Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
CANTO: NADA TE TURBE
Nada te turbe, nada te espante: quien a Dios tene nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante: solo Dios basta.
Nulla ti turbi, nulla ti spaventi: a chi ha Dio niente gli manca.
Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Solo Dio basta.
L’uomo guarito da Pietro non ha solo un handicap fisico, ma è anche incapace di disporre di sé anche sul piano economico, è disprezzato ed emarginato, sia socialmente che religiosamente. La malattia, la dipendenza in varie forme, la poca consapevolezza di sé, l’esclusione dalla società e talvolta anche la percezione di essere rinnegato da Dio, impoveriscono l’esistenza e la dignità umana e possono diventare il campo su cui ognuno può agire per risanare, liberare, far rifiorire la vita. Alla richiesta di Pietro e Giovanni, lo storpio si volta verso di loro, compiendo un atto di fiducia nei loro confronti. Anche noi siamo quindi chiamati a scoprirci deboli, rinunciando alle nostre convinzioni, e bisognosi dell’aiuto di Dio e degli altri, attraverso i quali Dio stesso si rende presente. Non sono infatti Pietro e Giovanni a guarire. È il nome di Gesù che guarisce. Chiediamo al Signore la grazia di non sentirci onnipotenti e punti di riferimento del mondo, ma relativi a Cristo, in modo da agire non a titolo personale, ma sempre nel suo nome.
Momento musicale
Ripetiamo insieme: Donaci, Signore, la tua grazia
- Signore, insegnaci ad accoglierti ogni giorno con attesa e stupore così che possiamo, con lo stesso entusiasmo, portarti agli altri e donare loro la tua luce e la tua dolcezza. PREGHIAMO
- Signore, infondi in noi l’umiltà del povero che ti chiede aiuto e fa che possiamo sempre rivolgere a te le nostre paure umane e le nostre necessità, fiduciosi della tua immensa bontà e misericordia. PREGHIAMO
- Signore, aiutaci a cercare in te la consolazione e la pienezza della vita, perché lo sconforto non confonda i progetti che Tu hai per noi e la mondanità non ci allontani dai tuoi passi. PREGHIAMO
- Per tutte le persone che sono negli angoli delle strade e sui gradini delle chiese a chiedere l’elemosina, perché la loro miseria sia compresa e rispettata dagli altri e le loro pene alleviate dal sorriso di chi li accoglie e benedice nel Tuo nome. PREGHIAMO
- Signore, perdonaci se spesso guardiamo solo ciò che non abbiamo, se ci lamentiamo di ciò che non riusciamo a raggiungere, se continuiamo a gridare invece di ascoltare in silenzio la Tua voce. Perdona la nostra arroganza che ci rende piccoli e soli ed insegnaci la pazienza di attendere i tuoi doni e la perseveranza di coltivarli. PREGHIAMO
4. LA MIA POTENZA SI MANIFESTA NELLA DEBOLEZZA
Dal libro del profeta Isaia (Is 40, 27-31)
Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia via è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
Non lo sai forse?
Non l’hai udito?
Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.
CANTO: MI BASTA LA TUA GRAZIA
Quando sono debole, allora sono forte Perché tu sei la mia forza.
Quando sono triste, è in te che trovo gioia Perché tu sei la mia gioia.
Gesù, io confido in te,
Gesù, mi basta la tua grazia!
SEI LA MIA FORZA, LA MIA SALVEZZA SEI LA MIA PACE, SICURO RIFUGIO. NELLA TUA GRAZIA VOGLIO RESTARE, SANTO SIGNORE, SEMPRE CON TE.
Quando sono povero, allora sono ricco Perché sei la mia ricchezza.
Quando son malato è in te che trovo vita Perché tu sei guarigione.
Gesù, io confido in te,
Gesù, mi basta la tua grazia!
SEI LA MIA FORZA.. (2v)
Quando sono debole, allora sono forte Perché tu sei la mia forza.
Quante volte ci siamo sentiti deboli o impotenti di fronte a una malattia, a un dispiacere, a una perdita? In questi momenti Dio ci appare distante, assente: ci sentiamo soli proprio come si sentiva il popolo di Israele. Il nostro essere ci spinge ad allontanare la debolezza, ad arginare la sofferenza ma ciò non significa essere forti. La vera forza si manifesta nel non cedere alla tentazione di fare tutto da soli ma di abbracciare la fragilità del nostro essere e affidarci al Signore. Il Signore non ci toglie la sofferenza ma ci guida e ci sostiene camminando al nostro fianco proprio come fa un padre col proprio figlio: non ci toglie la dignità di rialzarci con le nostre forze ma ci da il coraggio di vivere la nostra vita. Solo affidandoci al Signore con la preghiera, l’adorazione, l’attesa attingeremo alla Sua Forza moltiplicando la nostra e ci libreremo al di sopra delle cose ordinarie. E’ una promessa quella che il Signore ci fa. Anche Giosuè ci ricorda: “Sii forte e fatti animo, non ti spaventare, non ti sgomentare perché l’Eterno, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai”.
Momento musicale
Ripetiamo insieme: Donaci, Signore, la tua grazia
1) Signore, ti preghiamo per tutti i giovani che in questo difficile momento storico non hanno un lavoro, per tutti quelli che non riescono a terminare gli studi, per quelli che non hanno una solida famiglia alle spalle e per tutti quelli che, già da giovani, stanno sperimentando il dolore della perdita o della malattia di una persona cara. Dona a tutti loro la tua protezione e il tuo riparo, circondali di persone buone e forti nella fede che, attraverso il tuo aiuto, siano la loro speranza nel futuro e nella vita. PREGHIAMO
2) Per tutte le coppie, perché le fatiche e le preoccupazioni di ogni giorno non affievoliscano il loro amore e il loro desiderio di un progetto insieme. Benedici il seme d’amore che hai messo nei loro cuori e fa che lo affidino quotidianamente a te per non aver paura di crescere e di camminare insieme. PREGHIAMO
3) Preghiamo per le persone sole affinché trovino nella fede la forza per non lasciarsi vincere dallo sconforto ed il coraggio di affidarsi agli altri per chiedere loro aiuto e consolazione. PREGHIAMO
4) Accogli, o Signore, la nostra stanchezza e la nostra sfiducia e concedici di invocarti con costanza anche nei momenti più difficili, perché la Tua presenza ci rassicuri e ci guidi, impedendoci di fermare il nostro cammino e di perdere la speranza. PREGHIAMO
5) Signore ti affidiamo tutte le mamme che stanno soffrendo per i loro figli: le mamme che sono in ospedale con loro, le mamme che sono lontane da loro, le mamme che non sono comprese da loro e le mamme che li hanno persi a causa delle guerre e delle atrocità umane. Dona loro la forza delle aquile e sorreggi il loro volo verso la pace e il perdono. PREGHIAMO
5. PARTECIPI DELLE GIOIE E DEI DOLORI DEGLI ALTRI
Dal Vangelo secondo Luca (Lc, 10, 30-33)
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.
CANTO: DOVE LA CARITA’
DOVE LA CARITÀ È VERA E SINCERA, LÀ C’È DIO .
DOVE LA CARITÀ PERDONA E TUTTO
SOPPORTA.
DOVE LA CARITÀ BENIGNA COMPRENDE
E NON SI VANTA,
TUTTO CREDE ED AMA E TUTTO SPERA
LA VERA CARITÀ.
Ci ha riuniti in uno l’amore di Cristo:
esultiamo e rallegriamoci in lui,
Temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci tra noi con cuore sincero.
Quando tutti insieme noi ci raduniamo
vigiliamo che non sian divisi i nostri cuori,
non più liti, non più dissidi e contese maligne,
ma sia sempre in mezzo a noi Cristo Signore.
Noi vedremo insieme con tutti i beati
nella gloria il tuo volto, Gesù Cristo Dio,
gioia immensa, gioia vera noi vivremo
per l’eternità infinita dei secoli. Amen.
I tre protagonisti della narrazione “vedono” lo sventurato, ma ognuno lo guarda con occhi e cuori differenti. Il sacerdote e il levita, condizionati dalla norma religiosa di una concezione intima e individuale della relazione con Dio, “passarono oltre”, mentre il Samaritano, lo straniero ed eretico dal quale non ci si attenderebbe normalmente che odio, si lascia commuovere ed interrogare da quello che vede. Vedere è considerare il volto completo dell’uomo sofferente: davanti al sacerdote e al Levita questo uomo patisce l’indifferenza omicida, davanti al Samaritano fa esperienza della compassione dell’altro. La compassione non è fatta né di pietà né di superiorità, ma è un lasciarsi toccare dalle ferite degli altri. È un uscire da se stessi per andare li dove gli uomini e le donne vivono, lavorano e soffrono ed essere pronti a partecipare attivamente delle gioie e dei dolori degli altri. Infatti non è sufficiente avvertire la partecipazione del cuore davanti a situazioni che turbano ed interrogano; la compassione senza l’azione rimane sterile e mortificata.
Momento musicale
Ripetiamo insieme: Donaci, Signore, la tua grazia
- Ti preghiamo, Signore, per le persone che metti sul nostro cammino quotidianamente, perché possiamo imparare a comprenderle e perché siano l’occasione per migliorare noi stessi in bontà e misericordia. PREGHIAMO
- Grazie Signore per tutte le cose belle che ci hai donato: per questa giornata, per l’intelletto e per la fede, per gli amici e anche per le fatiche della vita. Fa che impariamo a renderti grazie sempre per ogni piccola cosa che ci doni ed insegnaci a metterla a disposizione ed a condividerla con gli altri, perché solo così la nostra vita può essere piena e gioiosa. PREGHIAMO
- Ti offriamo, Signore, la nostra parrocchia affinché, illuminata dalla Tua Parola, sia casa accogliente per chi ha bisogno di una casa, sia mano fraterna per chi ha bisogno di amici, sia mensa quotidiana per chi ha bisogno di cibo, sia luogo d’incontro per chi ha opinioni diverse e sia testimone di pace per tutti coloro che sono abituati solo a farsi la guerra. PREGHIAMO
- Per tutti i gruppi che animano le Sante Messe, in particolare per i cori e per i chierichetti, perché il loro servizio sia sempre animato da umiltà e volontà e perché il loro entusiasmo e la loro dedizione siano sempre un mezzo per avvicinare gli altri a te, o Signore. PREGHIAMO
- Per le persone che sono lontano dalla loro terra perché non si sentano abbandonate ed escluse a causa dei nostri pregiudizi ed i nostri timori. Fa, o Signore, che la nostra mente e i nostri gesti nei loro confronti siano animati da un più grande spirito compassionevole e da una carità profonda e fraterna. PREGHIAMO
REPOSIZIONE
Preghiere personali
Preghiera universale
CANTO: TANTUM ERGO
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,
salus, hónor, virtus quoque
sit et benedíctio:
procedénti ad utróque
cómpar sit laudátio. Amen.
Quando l’amore vi chiama seguitelo sempre
quando vi parla credete alle sue parole.
E quando egli vi abbraccia lasciate entrare
col suo amor, allegria o dolor.
Quando l’amore vi chiama sappiate
il cammino sarà sconosciuto.
Quando vi parla credetegli anche se
cambia tutti i vostri sogni.
E quando egli vi abbraccia lasciate entrare
col suo amor, allegria o dolor.
NON TEMERE MAI, EGLI È FORTE NELLA
DEBOLEZZA
NON FERMARTI MAI CI SARÀ PER
SEMPRE
ACCANTO LA SUA CHIAREZZA.
NON LASCIARLO MAI, LO SI TROVA
NELLA LUCE
E NELL’OSCURITÀ.
NON TEMERE MAI DI CAMMINARE AL
RITMO DI DIO.
L’amor condiviso tra voi sia presenza,
la vostra vita donata, sacramento.
Ogni mattina invocate il Signore
e all’alba tornerà la speranza certa.
L’amor condiviso tra voi sia presenza
dell’amor fatto carne,
la vostra vita donata sacramento
dell’amore versato.
Ogni mattina invocate il Signore
e all’alba tornerà la speranza certa:
lui sarà sempre con voi.