CANTO: SALVE O DOLCE VERGINE
Salve, o dolce Vergine,
salve, o dolce Madre,
in Te esulta tutta la terra
e i cori degli angeli.
Tempio santo del Signore,
gloria delle vergini,
Tu giardino del Paradiso,
soavissimo fiore.
Tu sei trono altissimo,
Tu altar purissimo,
in te esulta, o piena di grazia,
tutta la creazione.
Paradiso mistico,
fonte sigillata,
il Signore in Te germoglia
l’albero della vita.
O Sovrana semplice,
o Potente umile,
apri a noi le porte del cielo,
dona a noi la luce. Amen.
1. INTRODUZIONE
2. ESPOSIZIONE
CANTO: CANTA, O LINGUA, IL GLORIOSO MISTERO
Canta, o lingua, il glorioso mistero
del glorioso corpo e del prezioso sangue
che il Re dei popoli frutto generoso
effuse per salvare il mondo.
A noi dato da Vergine pura,
nato per noi dimorò nel mondo,
dopo aver sparso del suo Verbo il seme
compì il mirabile disegno.
ADORIAMO IL MISTERO
DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE.
ADORIAMO IL MISTERO
DEL CORPO E SANGUE DEL SIGNORE.
Sedendo a mensa nell’ultima cena
con i suoi fratelli celebrò la Pasqua
e donò ai Dodici con le proprie mani
se stesso in cibo per amore.
Il Verbo s’è fatto carne per noi,
con la sua Parola cambia il pane in
carne,
e diventa il vino sangue del Signore,
la fede basta a un cuore puro.
Un così grande mistero adoriamo
e l’antica legge ceda al rito nuovo.
All’insufficienza dei nostri sensi
offra soccorso a noi la fede.
Al Padre e al Figlio sia lode e onore,
giubilo, potenza e benedizione,
e la stessa gloria sia al Santo Spirito,
che da entrambi procede.
Amen.
3. NON CHI DICE “SIGNORE SIGNORE”, MA CHI FA LA MIA VOLONTÀ
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 25-35)
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».
CANTO: TU SEI IL CRISTO
Signore, fa’ che la mia fede sia forte
e non tema nessuna avversità,
ma si rafforzi nella prova
restando salda nella verità.
TU SEI IL CRISTO! TU SEI IL SIGNORE!
TI SEGUIREMO PER LE VIE DEL MONDO.
UNITI A TE FAREMO COSE GRANDI
E PORTEREMO IL TUO AMORE.
Signore, fa’ che la mia fede
sia piena di gioia portando in me Ia pace
e apra il cuore alla preghiera,
irradi Ia sua beatitudine.
Signore, fa’ che la mia fede
sia sempre operosa nella carità,
ricerca e testimonianza
e alimento di speranza.
Signore, fa’ che la mia fede
sia umile e non si fondi su di me,
ma sappia arrendersi allo Spirito
e obbedisca alla Chiesa.
Chi è madre? Chi è fratello? “Chi compie la Volontà del Padre che è nei cieli”. Ci viene richiesto questo atto di amore. La Vergine è la Madre del Verbo Incarnato, mamma di Gesù, la Madre di Dio. Questo è il suo titolo e fondamento dei suoi privilegi. La formula “Madre di Dio” non appare esplicitamente nella Scrittura, ma in essa sono affermate nel modo più chiaro due verità: Gesù è veramente Dio ed è veramente Figlio di Maria. Ella rappresenta la via dell’umanità di Gesù, che prega: « Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! » . Come ogni madre, segue suo Figlio senza interferire in ciò che compie pur sapendo cosa lo aspetta. Sa che la sua natura di uomo è destinata alla vita eterna, ma comprende che per questo dovrà attraversare la prova, dovrà bere quel calice. La profezia di Simeone è perfettamente coerente con quello che accadrà durante la Passione e la Croce. Ma Maria resta al fianco di Gesù fino in fondo, bevendo dal Suo stesso calice, percossa dagli stessi flagelli. La stessa spada che trafiggera’ il Cristo, rappresenta il viatico del sangue e dell’acqua, segni di riconciliazione e misericordia con il genere umano. Perciò è nell’esempio di Maria, che ispira uno straordinario affidamento nel Signore anche nelle situazioni più’ disperate, che occorre orientare la nostra vita.
Momento musicale
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
Signore Gesù, Figlio di Dio e di Maria, la Chiesa viva nella fedeltà alla vocazione che il Vangelo della gioia propone a chi vuole seguirti come Maestro, e imitare la fedeltà e umiltà della Vergine tua Madre; noi ti preghiamo.
Signore Gesù, che ci offri la benedizione del Padre, aiutaci ad essere fedeli al dono di grazia che nuovamente ci affidi per la salvezza nostra e dell’umanità intera; noi ti preghiamo.
Signore Gesù, Principe della pace, dona la pace nella giustizia a tutti i popoli, e in particolare a quanti sono ancora lontani dalla dignità che tu riconosci a tutti i figli di Dio; noi ti preghiamo.
Signore Gesù, che ci indichi lo stile di Maria tua Madre, dona lo Spirito a quanti vogliono vivere la fedeltà alla tua Alleanza e realizzare il tuo Regno di giustizia e di pace; noi ti preghiamo.
Signore Gesù, che la Parola e il Pane di vita che ci vengono donati siano la direzione che prendiamo, e la forza per percorrere questo cammino nella fedeltà a te; noi ti preghiamo
4. FATE QUELLO CHE VI DIRÀ
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2, 1-12)
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
CANTO: COME TU MI VUOI
Eccomi Signor, vengo a Te mio Re,
che si compia in me la Tua volontà.
Eccomi Signor, vengo a Te mio Dio,
Plasma il cuore mio e di Te vivrò.
Se Tu lo vuoi, Signore, manda me
e il Tuo nome annuncerò.
COME TU MI VUOI IO SARÒ,
DOVE TU MI VUOI IO ANDRÒ.
QUESTA VITA IO VOGLIO DONARLA A TE
PER DAR GLORIA AL TUO NOME, MIO RE.
COME TU MI VUOI IO SARÒ,
DOVE TU MI VUOI IO ANDRÒ.
SE MI GUIDA IL TUO AMORE PAURA NON HO,
PER SEMPRE IO SARÒ COME TU MI VUOI.
Eccomi Signor, vengo a Te mio Re,
che si compia in me la Tua volontà.
Eccomi Signor, vengo a Te mio Dio,
plasma il cuore mio e di Te vivrò.
Tra le Tue mani mai più vacillerò
e strumento Tuo sarò.
In questo passo del Vangelo Maria incoraggia con decisione suo Figlio a rivelarsi all’umanità: ella comprende che da quel momento la sua vita e quella di Gesù cambieranno definitivamente, ma non esita, poiché capisce che è indispensabile per l’uomo riconoscere Cristo per riempire le giare rimaste vuote. Maria si rivolge ai servi esortandoli a eseguire un’indicazione data da Gesù, che apparentemente non sembra adeguata alla circostanza: perché bisogna riempire di acqua le giare, se ciò che manca è il vino? Maria, come una madre amorevole che tiene per mano i figli per portarli al sicuro, ci indica paradossalmente una strada della quale non si conosce il percorso. “Fate quello che vi dirà” vuol dire affidarsi totalmente, anche se non si comprende pienamente il significato delle azioni che ci viene richiesto di eseguire. Ma è questa l’essenza della Fede: essere consapevoli che solo con l’abbandono totale alla volontà di Cristo potremo riempire fino all’orlo le “giare” delle nostre vite di un’acqua di Verità e assistere infine al miracolo di vederla trasformarsi in vino.
Momento musicale
Preghiamo insieme e diciamo: Convertici a te o Signore.
Signore, uomo dei dolori, porti sulla croce i peccati e le sofferenze dell’umanità. Maria, associata alla Tua passione, ci chiami ad unirci nella fede all’offerta redentrice del suo Figlio. Noi ti preghiamo.
Padre santo, che hai dato a Maria la grazia di essere discepola della Parola, ancor prima di essere madre del Verbo incarnato, dona alla comunità ecclesiale lo spirito dell’ascolto, per obbedire nella fede ad ogni cenno della tua volontà. Noi ti preghiamo.
Padre buono, che hai affidato al cuore della Vergine Madre tutti gli uomini redenti dal tuo Figlio, dona ai tuoi discepoli la capacità di vedere e condividere le angosce e le speranze di ogni uomo. Noi ti preghiamo.
Padre giusto, che hai associato Maria al sacrificio del tuo Figlio, sostieni quanti sono nella sofferenza, nella malattia e nella solitudine, perché possano sperimentare la gioia e la speranza che germogliano ai piedi della croce. Noi ti preghiamo.
Padre misericordioso, che nella memoria viva del nostro Battesimo ci chiami a camminare verso il tuo Regno, fa che guardando a Maria, madre e modello della Chiesa, ci lasciamo convertire a te, che attendi senza stancarti il nostro ritorno. Noi ti preghiamo.
5. PARTECIPI DELLE GIOIE E DEI DOLORI DEGLI ALTRI
Dagli Atti degli apostoli (At 1, 5-14)
Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni». Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.
CANTO: AVE MARIA
AVE MARIA, AVE.
AVE MARIA, AVE.
Donna dell’attesa e madre di speranza
Ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio
Ora pro nobis.
Donna di frontiera e madre dell’ardore
Ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del sentiero
Ora pro nobis.
Donna del deserto e madre del respiro
Ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo
Ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno
Ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore
Ora pro nobis.
A Gerusalemme gli Apostoli sono riuniti in casa per pregare e, nella preghiera, aspettano il dono dello Spirito Santo. In questo contesto di attesa, tra l’Ascensione e la Pentecoste, viene menzionata per l’ultima volta Maria, la Madre di Gesù.
Con Maria inizia la vita terrena di Gesù e con Maria iniziano anche i primi passi della Chiesa. Maria ha seguito con discrezione tutto il cammino di suo Figlio durante la vita pubblica fino ai piedi della croce, e ora continua a seguire il cammino della Chiesa. Gesù ci ha lasciato Maria come madre e guida del suo popolo. Anche per Don Bosco, Maria è stata una presenza assai viva, accolta come Madre e Maestra sotto la cui disciplina si andò modellando il suo cuore di pastore dei giovani. Maria non è solo una madre, ma è anche fonte di ispirazione dalla quale è possibile attingere.
Madre di Dio e Madre della Chiesa, Maria esercita questa sua maternità sino alla fine della storia. Affidiamo a Lei ogni fase di passaggio della nostra esistenza personale ed ecclesiale, perché solo con un legame costante, intimo, pieno di amore con suo Figlio possiamo uscire dalla «nostra casa», da noi stessi, con coraggio, per raggiungere i confini del mondo e annunciare ovunque il Signore Gesù, Salvatore del mondo.
Momento musicale
Preghiamo insieme e diciamo: Maria, piena di grazia, prega per noi.
Perché anche oggi la Chiesa viva unita alla Madonna imitando la sua fedeltà a Cristo, e risplenda sulla terra più santa e immacolata, preghiamo.
Per tutte le donne del mondo. Nel progetto di Dio, a loro sono affidati compiti di massima delicatezza e importanza. Perché ogni donna trovi in Maria l’aiuto a riscoprire e realizzare il significato della sua vocazione nella famiglia, nella Chiesa, nella società, preghiamo.
Per i giovani, impegnati a costruire e realizzare i loro progetti di vita. Perché vedano in Maria, giovane mamma del Salvatore, il modello della loro vita, e sappiano imitarla nell’innocenza e nella santità, preghiamo.
Per le persone sofferenti, colpite nel fisico o nel morale, che tante volte sono messe a dura prova dal dolore. Perché trovino nella protezione di Maria, madre addolorata e madre di tutte le grazie, un motivo di consolazione e di speranza, preghiamo.
Per la nostra comunità di fede, chiamata a vivere sul nostro territorio con la presenza serena e costruttiva che aveva Maria santissima tra la gente nel suo villaggio di Nazaret. Perché sappiamo essere, sull’esempio della Madonna, docili all’ascolto della Parola del Signore, capaci di meditarla nel nostro cuore, e pronti a realizzarla nella vita di ogni giorno, preghiamo.
6. REPOSIZIONE
Preghiere personali
Preghiera universale
CANTO: TANTUM ERGO
Tantum ergo sacramentum veneremur
cernui,
et antiquum documentum novo cedat
ritui,
praestet fides supplementum sensuum
defectui.
Genitore Genitoque, laus et jubilatio,
salus, honor, virtus quoque sit et
benedictio.
Procedenti ab utroque compar sit
laudatio.
Amen.
Benedizione
CANTO: REGINA COELI
Regina coeli, laetare, alleluia.
Quia quem meruisti portare, alleluia.
Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
Ora pro nobis Deum, alleluia