CANTO: Il GRANDE HALLEL
Lodate il Signore perché è buono,
perchè eterna è la sua misericordia.
Lodate il Dio degli dei,
perchè eterna è la sua misericordia.
Lodate il Signore dei Signori,
perchè eterna è la sua misericordia.
Lui solo ha compiuto meraviglie,
perchè eterna è la sua misericordia
Ha fatto i cieli con sapienza,
perchè eterna è la sua misericordia.
Ha posto la terra sulle acque,
perchè eterna è la sua misericordia.
Ha fatto i grandi luminari,
perchè eterna è la sua misericordia.
Il sole, la luna e le stelle,
perchè eterna è la sua misericordia
1. INTRODUZIONE
2. ESPOSIZIONE
CANTO: DAVANTI AL RE
Davanti al Re,
ci inchiniamo insieme
per adorarlo
con tutto il cuor.
Verso di Lui
eleviamo insieme
canti di gloria
al nostro Re dei Re.
3. NULLA DISPREZZI DI QUANTO HAI CREATO
Dal libro della Sapienza (Sap 11, 15-26; 12, 1-2)
Per i ragionamenti insensati della loro ingiustizia, da essi ingannati, venerarono rettili senza ragione e vili bestiole. Tu inviasti loro in castigo una massa di animali senza ragione, perché capissero che con quelle stesse cose per cui uno pecca, con esse è poi castigato. Certo, non aveva difficoltà la tua mano onnipotente, che aveva creato il mondo da una materia senza forma, a mandare loro una moltitudine di orsi e leoni feroci. O belve ignote, create apposta, piene di furore, o sbuffanti un alito infuocato o esalanti vapori pestiferi o folgoranti con le terribili scintille degli occhi, bestie di cui non solo l’assalto poteva sterminarli, ma annientarli anche l’aspetto terrificante. Anche senza questo potevan soccombere con un soffio, perseguitati dalla giustizia e dispersi dallo spirito della tua potenza. Ma tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso. Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi potrà opporsi al potere del tuo braccio? Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l’avessi chiamata all’esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore.
CANTO: O SIGNORE NOSTRO DIO
O SIGNORE NOSTRO DIO
QUANT’È GRANDE IL TUO NOME SULLA
TERRA,
SOPRA I CIELI S’INNALZA, S’INNALZA,
LA TUA MAGNIFICENZA.
Ecco il cielo
creato dalle tue dita,
La luna e le stelle che ha fissate.
Che cosa è mai l’uomo
Perché te ne ricordi,
ti curi del figlio dell’uomo?
Poco meno degli angeli
Tu lo hai creato,
di gloria e d’onore coronato.
Hai dato a lui il potere
sulle opere tue
tutto hai posto ai suoi piedi.
“In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio ma è lui che ha amato noi” (1 Gv 4). Lo ha fatto in modo particolare attraverso un dono: la creazione stessa dell’uomo, ricevuta per pura grazia. Egli è la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa, la più preziosa ai Suoi occhi, in funzione della quale ogni altra cosa è stata creata: è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione. Il Signore osserva con amore tutto il creato e non disprezza nulla di quanto ha fatto. Egli ama tutte le sue creature, essendo queste state create a Sua immagine, e per questo capaci di un amore infinito. Egli crea un solo uomo, lo crea unico e libero, anche di peccare, senza scavalcarlo in nessuna scelta. Gli dona la dignità di essere “qualcuno” (e non qualcosa) e di accettare la bellezza del creato, di quell’ordine stabilito da Dio per lui. È una dimostrazione dell’immensa fiducia che Lui ripone nelle capacità dell’uomo, creato a prescindere, bello e perfetto nella sua imperfezione.
Momento musicale
Ripetiamo insieme: ASCOLTACI, O SIGNORE
1. Perché l’ordine e la meraviglia del creato, i fiori dei campi e il volo degli uccelli, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo ci richiamino la lode al Signore creatore e datore di ogni bene. Preghiamo
2. Signore, tu hai un disegno d’amore per ogni uomo: concedici di scoprire in esso la nostra dignità e la fonte della nostra fratellanza. Preghiamo
3. Perchè per mezzo dei pastori della Chiesa, il mondo creda che il Signore è presente e ama ogni uomo con amore infinito. Preghiamo
4. Illumina, o Signore, chi non sente il bisogno di conoscerti e di amarti, perché scopra l’ardente desiderio di te che hai messo nel cuore di ogni uomo. Preghiamo
5. Padre, infondi in ogni uomo la gioia di chi si sente amato, perché l’incontro con te ci permetta di affrontare le prove della vita con la consapevolezza che nulla ci può separare dal tuo amore. Preghiamo.
4. COME IL PADRE CON I FIGLI
Dalla lettera agli Ebrei (Eb 12, 1-12)
Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l’ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli! Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la vita? Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità. Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite e raddrizzate le vie storte per i vostri passi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
CANTO: NON DI SOLO PANE
NON DI SOLO PANE VIVE L’UOMO,
MA DI OGNI PAROLA CHE VIENE DA DIO,
T’HA NUTRITO DI MANNA NEL DESERTO
IL TUO SIGNORE.
Ricordati di tutto il cammino
che il tuo Dio ti ha fatto percorrere
per quarant’anni nel deserto
per metterti alla prova,
per metterti alla prova.
Ti ho condotto nel deserto,
ma il tuo abito non è logoro.
Non sono consumati i tuoi sandali
perché io sono il Signore,
Jahwè il tuo Dio.
Comprendi dunque nel tuo cuore
riconosci che il tuo Signore
corregge come un padre i suoi figli
li punisce con amore,
con la misericordia.
Perseverare nella fede non è sempre cosa facile, il rischio è di non focalizzarsi più sull’obiettivo. Per questo, così come i nostri padri secondo la carne ci indirizzano come sembra loro giusto, altrettanto il Padre celeste ci corregge per il nostro bene, per renderci partecipi della Sua santità. Egli ci dona come guida Suo Figlio che, in cambio della gioia a cui poteva aspirare, si sottopose alla croce, divenendo per noi Maestro ed esempio. Gesù,infatti, incarna l’esortazione che Dio rivolge a noi e, in quanto suoi figli, non dobbiamo disprezzare la Sua correzione, né perderci d’animo quando siamo ripresi, perché Dio corregge chi ama. La correzione non è da intendere, pertanto, come punizione o sofferenza, ma come dimostrazione della Sua misericordia, che ci libera dalle false sicurezze, raddrizza i nostri passi e ci riconduce all’amore Paterno.
Momento musicale
Ripetiamo insieme: ASCOLTACI, O SIGNORE
1. La tua Chiesa, Signore, è ancora segnata dal peccato e dalla fragilità umana: rendila capace di trasmettere a tutta l’umanità l’annuncio della misericordia di Dio verso ogni uomo. Preghiamo.
2. O Dio che gradisci il sacrificio del cuore, purifica i nostri atti nel fuoco della tua carità: rendici solidali a Cristo e ai fratelli. Ti preghiamo
3. Perché, prima di giudicare gli altri, guardiamo dentro noi stessi e chiediamo a Dio che ci insegni la conversione e la purificazione del nostro cuore. Preghiamo
4. Ti chiediamo, o Padre, di rafforzare in questo tempo la nostra fede, perché essa non vacilli nella prova e nella tentazione, ma diventi più salda e coerente. Preghiamo
5. Guida o Signore i nostri passi e rendici degni della tua salvezza. Preghiamo
5. L’AMORE È LA MISURA
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7, 36-50)
Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure». «Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
CANTO: AL RITMO DI DIO
Quando l’amore vi chiama seguitelo
sempre
quando vi parla credete alle sue parole.
E quando egli vi abbraccia lasciate entrare
col suo amor, allegria o dolor.
Quando l’amore vi chiama sappiate
il cammino sarà sconosciuto.
Quando vi parla credetegli anche se
cambia tutti i vostri sogni.
E quando egli vi abbraccia lasciate entrare
col suo amor, allegria o dolor.
NON TEMERE MAI, EGLI È FORTE NELLA
DEBOLEZZA
NON FERMARTI MAI CI SARÀ PER
SEMPRE
ACCANTO LA SUA CHIAREZZA.
NON LASCIARLO MAI, LO SI TROVA
NELLA LUCE
E NELL’OSCURITÀ.
NON TEMERE MAI DI CAMMINARE AL
RITMO DI DIO.
L’amor condiviso tra voi sia presenza,
la vostra vita donata, sacramento.
Ogni mattina invocate il Signore
e all’alba tornerà la speranza certa.
L’amor condiviso tra voi sia presenza
dell’amor fatto carne,
la vostra vita donata sacramento
dell’amore versato.
Ogni mattina invocate il Signore
e all’alba tornerà la speranza certa:
lui sarà sempre con voi.
Uno degli aspetti trattati dal brano del Vangelo in questione è la misericordia di Dio verso l’uomo. Una misericordia che prescinde dalla correzione e che vive in funzione dell’amore dell’uomo verso Dio e viceversa. Questo concetto è fortemente evidenziato nella frase “Le sono perdonati i suoi molti peccati poiché ha molto amato. Invece, quello a cui si perdona poco ama poco.”. La donna è riuscita a cogliere ciò che Simone non ha colto. Egli infatti, accecato dalla consapevolezza di essere un uomo corretto, è intento a giudicare la relazione tra la donna e Gesù trascurando il proprio rapporto con quest’ultimo. Al contrario la donna, una peccatrice, riesce ad oltrepassare la ritualità dell’invito a pranzo esprimendo amore e riconoscenza che vive nei gesti rivolti a Gesù. Non è la correzione che ci fa meritevoli del perdono di Cristo, ma è l’amore stesso. Dunque Dio perdona a prescindere dalla correzione e più ami più perdona a prescindere.
Momento musicale
Ripetiamo insieme: ASCOLTACI, O SIGNORE
1. Tu, Signore, sei perdono che invita a continuare la conversione. Non permettere che rimaniamo schiavi del peccato ed esclusi dalle promesse che hai fatto a coloro che ti sono fedeli. Preghiamo
2. Donaci la grazia della tua misericordia affinchè ogni giorno possiamo risorgere a vita nuova. Preghiamo
3. Consola, o Signore, chi si trova a portare una croce pesante. Aiutalo a comprendere che la vita spesa per te, trasformerà la sua sofferenza in gioia. Preghiamo
4. Perchè tutte le realtà ecclesiali manifestino il volto misericordioso e accogliente di Dio. Preghiamo
5. Perché non perdiamo fiducia nella provvidenza misericordiosa di Dio che assiste chi crede in lui. Preghiamo
6. Donaci Signore un cuore in grado di perdonare i nostri fratelli con la tenerezza e la pazienza che tu ci mostri sempre. Preghiamo
6. REPOSIZIONE
Preghiere personali
Preghiera universale
CANTO: TANTUM ERGO
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Un così grande sacramento
veneriamo, dunque, chini
e il vecchio rito
ceda [il posto] al nuovo.
Supplisca la fede
all’insufficienza dei sensi.
Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,
salus, hónor, virtus quoque
sit et benedíctio:
procedénti ad utróque
cómpar sit laudátio. Amen
Al Genitore (il Padre)
ed al Generato (il Figlio)
sia lode e giubilo,
acclamazione, onore, virtù e benedizione.
A Colui che procede da entrambi (lo Spirito
Santo),
sia rivolta pari lode.
Amen
Benedizione
CANTO: SALDO E’ IL MIO CUORE
Saldo è il mio cuore, Dio mio.
A te canterà l’anima mia.
Destatevi arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.
A TE LA MIA LODE TRA LE GENTI,
PERCHÈ FINO AI CIELI È IL TUO AMORE.
SORGI ED INNALZATI, O DIO,
SPLENDA SUL MONDO LA TUA GLORIA.
Con te noi faremo cose grandi.
Con te noi convertiremo il mondo.
Tu sei nostra luce e conforto,
forza, rifugio, o Signore.
PER TE NOI ANDREMO PER IL MONDO,
INNI CANTEREMO ALLA TUA GLORIA.
DONACI LA GRAZIA, SIGNORE,
ANNUNCEREMO IL TUO AMORE.