Marco 16,15-20: 15 In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 17 Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». 19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
(Bibbia Cei: versione 2008)
LETTURA (leggere con intelligenza e comprendere con sapienza)
Marco 16,15-20
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.
(Bibbia Cei: versione 1971)
Esegesi
Gli ultimi sei versetti del Vangelo di Marco, scelti dalla liturgia per la solennità odierna, fanno brevemente cenno all’ascensione di Gesù che non chiude il tempo della salvezza e non ci priva della sua presenza. La storia di Gesù continua nella comunità dei discepoli.
APPARVE AGLI UNDICI (14)
Il versetto 14 che non è incluso nel nostro brano liturgico dice “Apparve agli undici mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato” Gli apostoli sono restati undici, dopo la defezione di Giuda, sono un gruppo non facile a credere e che si arrende solo davanti all’evidenza e Gesù si presenta loro, mentre sono a tavola, li rimprovera del dubbio e li invia in missione.
ANDATE IN TUTTO IL MONDO (16)
Gesù invia gli Apostoli a predicare il suo messaggio di salvezza a tutti e in tutto il mondo.
CHI CREDERA’ (16)
La salvezza è assicurata a chi all’annunzio risponde con l’obbedienza della fede. La fede da sola però non basta. Chi crede deve essere inserito col battesimo nel mistero della morte e risurrezione di Gesù, che solo assicura la salvezza.
E QUESTI SARANNO I SEGNI (17)
I segni qui indicati sono cinque e sono largamente attestati da altri libri del Nuovo Testamento e da scritti della comunità primitiva. Al di là della materialità di questi segni, di cui era ricco il cristianesimo primitivo, qui si vuole indicare l’efficacia presente nella Parola.
FU ASSUNTO IN CIELO (19)
Ad una prima lettura di questo versetto sembra che Gesù abbia definitivamente lasciato gli apostoli il giorno di Pasqua: “dopo aver parlato fu assunto in cielo”, ma lo stile molto sintetico del Vangelo di Marco e la testimonianza degli altri evangelisti dicono che ciò non avvenne il giorno della risurrezione.
PREDICANDO DAPPERTUTTO (20)
II Vangelo di Marco si conclude facendo cenno all’esecuzione del mandato di Gesù. Gli Apostoli vanno nel mondo ad annunziare il Vangelo. Colui che dà efficacia alla loro parola èil Signore, che siede alla destra del Padre e opera nella comunità dei discepoli.
MEDITAZIONE (meditare con attenzione e ascoltare con amore)
ASCENSIONE DEL SIGNORE
Dopo la sua Risurrezione, Cristo si manifesta ai discepoli ed ai loro occhi si è innalza al Cielo. Lui, nostro Signore e Signore di tutto, il vincitore del peccato e della morte, oggi ascende al Cielo. Ha adempiuto l`opera di salvezza e adesso siede alla destra del Padre. E’ il Mediatore tra Dio e gli uomini e perciò, andando via, non ha lasciato l`uomo nell`abbassamento: egli ci precede nella patria celeste, in lui la nostra natura umana è stata già introdotta nella gloria. L`Ascensione di Gesú al Cielo è la nostra vittoria: ci dà la speranza che insieme con lui saremo nella stessa gloria. Siamo i membri del suo Corpo, per questo saremo uniti a Colui che è il nostro Capo. L`Ascensione al Cielo del Signore è l`inizio della glorificazione dell`uomo, ma è anche l`impegno nella nuova vita. Giorno dopo giorno, dobbiamo cercare le cose di lassú, innalzarci con lo spirito alla vera patria, vivere desiderando il Cielo dove si trova Cristo, quale primo degli uomini. Il Cristo, che è salito al Cielo, rimane con noi tutti i giorni: vive nella sua Chiesa e attraverso la Chiesa continua l`opera della salvezza. Il Cristo salito al Cielo ritornerà nell`ultimo giorno, lo vedremo venire di nuovo.
NATURA UMANA NEI CIELI
La natura umana saliva al di sopra delle creature celesti di ogni rango, superava gli ordini angelici e si elevava al di sopra della sublimità degli arcangeli (cf. Ef 1,21), non potendo trovare a livello alcuno, per elevato che fosse, la misura della sua esaltazione fintanto che non venne ammessa a prender posto alla destra dell`eterno Padre, che l`associava al suo trono di gloria dopo averla unita nel Figlio suo alla sua stessa natura. L`Ascensione di Cristo è quindi la nostra stessa elevazione e là dove ci ha preceduti la gloria del capo, è chiamata altresì la speranza del corpo. Lasciamo dunque esplodere la nostra gioia come si deve e rallegriamoci in una fervorosa azione di grazie: oggi, infatti, non solo siamo confermati nel possesso del paradiso, ma siamo anche penetrati con Cristo nelle altezze dei cieli; abbiamo ricevuto piú dalla grazia ineffabile di Cristo di quanto non avevamo perduto per la gelosia del Maligno. Infatti, coloro che quel virulento nemico aveva scacciato dal primo soggiorno di felicità, il Figlio di Dio li ha incorporati a sé per collocarli in seguito alla destra del Padre. (Leone Magno, Sermo 73 [60], 2-4)
RISURREZIONE E ASCENSIONE
In occasione della festività pasquale, la Risurrezione del Signore si presentava come causa della nostra gioia; oggi, ricorre la sua Ascensione al cielo che ci offre nuovi motivi di gioia, in quanto commemoriamo e veneriamo, come si conviene, il giorno in cui l`umiltà della nostra natura è stata elevata in Cristo al di sopra di tutte le schiere celesti, al di sopra di tutti gli ordini angelici e oltre la sublimità di tutte le potenze (cf. Ef 1,21), fino a condividere il trono di Dio Padre. E su questa disposizione delle opere divine che siamo costituiti ed edificati; la grazia di Dio diviene, in verità, piú ammirevole quando fa sí che la fede non dubiti, che la speranza non vacilli, che la carità non si intiepidisca, allorché è scomparso dalla vista degli uomini ciò che, con la sua presenza sensibile, meritava di ispirare loro il rispetto. Tale è in effetti, la forza propria dei grandi spiriti, tale la luce propria delle anime eminentemente fedeli: essa consiste nel credere incrollabilmente ciò che non vedono con gli occhi del corpo e nel fissare il proprio desiderio là dove non può arrivare la vista. (Leone Magno, Sermo 74 [61], 1-3.5)
FEDE FORTIFICATA
Ma una tale pietà come può nascere nei nostri cuori, o come possiamo essere giustificati dalla fede, se la nostra salvezza risiedesse solo in ciò che cade sotto i nostri occhi? Di qui, la parola detta dal Signore a quel tale che sembrava dubitare della Risurrezione di Cristo, ove non gli fosse stata offerta la possibilità di verificare con i propri occhi e di toccare con le proprie mani i segni della Passione nella carne [del Signore]: Perché mi hai veduto, hai creduto: beati coloro che pur non vedendo crederanno (Gv 20,29). Per renderci capaci di questa beatitudine, carissimi, nostro Signore Gesú Cristo, dopo aver realizzato tutto ciò che era conforme alla predicazione del Vangelo e ai misteri della Nuova Alleanza, quaranta giorni dopo la sua Risurrezione, ascese al Cielo alla presenza dei discepoli. Mise cosí termine alla sua presenza corporale, per rimanere alla destra del Padre suo fino a che siano compiuti i tempi divinamente previsti perché si moltiplichino i figli della Chiesa e ritorni a giudicare i vivi e i morti, nella stessa carne nella quale è asceso. ….Ciò che si era potuto vedere del nostro Redentore è passato nei misteri; e, affinché la fede divenga piú eccellente e piú ferma, l`istruzione è succeduta alla visione: è sulla di lui autorità che il coro dei credenti, illuminati dai raggi provenienti dall`alto, ormai faranno leva. Su questa fede, che l`Ascensione del Signore aveva aumentata e che il dono dello Spirito Santo aveva fortificata, né le catene, né le prigioni, né la fame, né il fuoco, né le belve, né i raffinati supplizi di crudeli persecutori potranno prevalere per paura. Per questa fede, in tutto il mondo, non solo gli uomini, ma anche le donne; non solo i fanciulli, ma anche tenere vergini lotteranno fino alla effusione del sangue. Questa fede mise in fuga i demoni, scacciò le malattie, risuscitò i morti. Cosí, gli stessi santi Apostoli che, quantunque fortificati da tanti miracoli e istruiti da tanti discorsi, si erano nondimeno lasciati spaventare dall`atroce Passione del Signore e avevano accettato non senza esitazione la verità della sua Risurrezione, trassero dalla sua Ascensione un tal profitto che tutto ciò che prima costituiva motivo di paura ora diveniva soggetto di gioia. Tutta la contemplazione della loro anima li aveva elevati, in effetti, verso la divinità di Colui che sedeva alla destra del Padre; la vista del suo corpo non era piú ormai un ostacolo che potesse attardarli o impedir loro di fissare lo sguardo dello spirito su quella Verità che, scendendo verso di essi, non aveva lasciato il Padre suo, e che, ritornando verso quest`ultimo, non si era allontanata dai suoi discepoli…
(Leone Magno, Sermo 74 [61], 1-3.5)
VIGILANZA CRISTIANA
Fratelli dilettissimi, occorre che col cuore ci volgiamo là dove crediamo che Egli sia asceso col corpo. Fuggiamo i desideri terreni, nulla più ci diletti quaggiú, poiché abbiamo un Padre nei cieli. E ciò noi dobbiamo considerare attentamente, poiché Colui che mite salí in cielo tornerà terribile; e tutto ciò che ci insegnò con mansuetudine, esigerà da noi con severità. Nessuno, dunque, tenga in poco conto il tempo dovuto alla penitenza; nessuno, mentre è nel pieno delle proprie forze, trascuri se stesso, poiché il nostro Redentore quando verrà a giudicarci sarà tanto piú severo quanto piú paziente è stato con noi prima del giudizio. Pertanto, fratelli, fate questo tra voi e su questo meditate assiduamente. Sebbene l`animo, sconvolto dalle passioni terrene, sia ancora incerto, tuttavia adesso gettate l`ancora della vostra speranza verso la patria eterna, fortificate nella vera luce i propositi dell`animo. Ecco abbiamo sentito che il Signore è asceso al cielo. Perciò meditiamo sempre su ciò in cui crediamo. E se ancora siamo trattenuti qui dall`impedimento del corpo, tuttavia seguiamo Lui con passi d`amore. Non può lasciare insoddisfatto il nostro desiderio Colui che ce l`ha ispirato, Gesú Cristo Nostro Signore. (Gregorio Magno, Hom. 2, 29, 11)
VIVERE PER LE COSE DI LASSU’
Oggi, come avete sentito, fratelli, Nostro Signore Gesú Cristo è salito in cielo: salga con lui anche il nostro cuore. Ascoltiamo l`Apostolo che dice: Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassú, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassú, non a quelle della terra (Col 3,1-2). Infatti, come egli è salito [in cielo] e non si è allontanato da noi, cosí anche noi siamo già lassú con lui, sebbene nel nostro corpo non sia ancora accaduto ciò che ci viene promesso. Egli ormai è stato innalzato sopra i cieli. In verità, non dobbiamo disperare di raggiungere la perfetta ed angelica dimora celeste, per il fatto che egli ha detto: Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell`uomo che è disceso dal cielo (Gv 3,13). Ma ciò è stato detto perché siamo uniti a lui: egli è infatti il nostro capo e noi il suo corpo. Se, quindi, egli sale in cielo, noi non ci separiamo da lui. Colui che è disceso dal cielo non ci nega il cielo; ma in un certo modo ci dice: «Siate le mie membra, se volete salire in cielo». Dunque fortifichiamoci intanto in ciò che piú desideriamo vivamente. Meditiamo in terra ciò che ci aspettiamo [di trovare] nei cieli. Allora ci spoglieremo della carne mortale, ora spogliamoci dell`uomo vecchio. Un corpo leggero si alzerà nell`alto dei cieli, se il peso dei peccati non opprimerà lo spirito. (Agostino, Sermo 263, 2)
INNO PER LA FESTA DELL’ASCENSIONE
Eterno, Altissimo Signore, che hai redento il mondo; tu, distrutto il regno della morte, hai fatto trionfar la grazia. Alla destra del Padre tu sali, o Gesú, quale giudice tu siedi; non dalla terra, ma dal ciel tu hai ricevuto ogni tuo potere. Tu sali per accogliere l`omaggio del mondo triplice creato, celeste, terrestre ed infernale, che, sottomesso, a te il ginocchio piega. Tremano gli angeli vedendo la sorte capovolta dei mortali: pecca l`uomo, redime l`Uomo; regna Dio, l`Uomo Dio. Nostra gioia sii tu che in ciel n`attendi per farti premio a noi; tu che governi con la destra la macchina del mondo tu che oltrepassi ogni mondana gioia. Quaggiú rimasti, noi ti supplichiamo, le nostre colpe nell`oblio perdona, in alto i cuori verso te solleva porgi l`aiuto di tua superna grazia. Sicché quando improvviso tornerai giudice sulle nubi luminoso, le meritate pene allontanate, le perdute corone a noi ridar tu possa. A te, Signor, sia gloria risorto dalle strette della morte, e al Padre, e al Santo Spirito, ora e nei secoli perenni. Amen. (Aeterne Rex altissime, Ascensione, liturgia horarum, hymn. ad off.lectionis)
GESU’ ENTRA NELL’INTIMITA’ DI DIO
L’ascensione è il termine finale di una parabola ascendente che introduce Gesù nella gloria del Padre. Egli “siede alla destra del Padre, dice il Credo. Bisogna intendere bene questa espressione figurata, la destra del Padre non è un luogo, perché il “cielo” non è uno spazio tra le stelle: è Qualcuno, è Dio nella sua vita intima. Cristo salendo al Padre non supera una distanza spaziale: entra nell’intimità di Dio, di quel Dio in cui anche noi “viviamo, ci muoviamo e siamo”, dice l’Apostolo. Per questo non ci abbandona, salendo al Padre, ma rimane con noi, fino alla fine del mondo. La sua vicenda Gesù l’ha espressa in questi termini: “Ero nel Padre e sono venuto nel mondo, ora lascio il mondo e vado al Padre”. Ma non ha abbandonato il Padre, scendendo in mezzo a noi, così non abbandona noi, salendo al Padre. Pur essendo “là”, è anche “qua”, con noi; e noi, pur essendo quaggiù, siamo anche lassù con lui. Paolo osa affermare che Dio ci ha fatti “sedere con lui” alla destra del Padre. Per ora nella speranza, un giorno nella realtà.
MISSIONE DELLA CHIESA
L’ascensione ci mette nel cuore un desiderio struggente della Patria celeste. Ma questo desiderio del cielo non spinge al disimpegno nei compiti terrestri, non smobilita le nostre forze, anzi le stimola. E’curioso vedere come termina il Vangelo di Matteo. Neppure un accenno all’Ascensione. Il Vangelo era iniziato con una promessa dell’Emmanuele (Dio con noi) e termina con la promessa “Sarò con voi fino alla fine del mondo”. Di conseguenza una chiara consegna: “Andate, dunque”. E’ la missione della Chiesa. La speranza di un mondo nuovo è uno stimolo e per il discepoli di Cristo uno stimolo potente per l’impegno in questo mondo. Il cristiano coerente non è mai un estraneo ai problemi degli uomini: li assume tutti in proprio, s’impegna secondo le sue forze, nei vari campi dove si gioca il destino umano: famiglia, scuola, arte, cultura. (Mariano Magrassi)
UMANITA INNALZATA
Oggi non solo abbiamo ricevuto la conferma di avere il paradiso, ma siamo penetrati con Cristo nell’altezza dei cieli (Leone Magno)
Con l’Ascensione l’umanità assunta dal Capo è innalzata accanto a Dio. Anche le membra sono chiamate a partecipare al medesimo destino. (Isacco della Stella)
Il cristiano, come gli apostoli il giorno dell’Ascensione, tiene lo sguardo fisso al cielo cioè al mondo delle realtà divine, perché là si trova il Salvatore e là è la patria dei suoi seguaci (S. Leone Magno)
TEMPO DELLA CHIESA
L’ascensione introduce la comunità cristiana sulla scena del mondo e della storia e la invita ad essere la continuazione nel tempo e nello spazio dell’azione salvifica di Cristo. Il tempo della Chiesa si caratterizza come piena disponibilità e fiducia nello Spirito, come testimonianza di Cristo e come apertura a tutti gli uomini in atteggiamento missionario. Cristo, di cui oggi celebriamo la gloriosa ascensione al cielo chi è per noi? Un personaggio della storia o un vivente? Siamo coscienti che è sempre presente nel mondo, nella Chiesa e in noi? “Andate in tutto il mondo” ha detto Gesù. Ci sentiamo chiamati in causa da quest’ordine o pensiamo che non ci riguardi? Ci sentiamo inviati da Gesù a testimoniarlo nel nostro ambiente di vita, nella nostra famiglia, nel nostro lavoro, nel nostro studio, nella società, ovunque ci troviamo?
PREGHIERA (pregare la parola)
•Gloria a te, Signore Gesù, che sei stato inchiodato sulla croce, sei morto e sei risuscitato, sei stato annunziato agli uomini risorto e vivo per sempre, che sei salito al cielo, siedi alla destra del Padre e ritornerai con gli angeli e i santi a giudicare l’umanità.
•Tu, che nella tua ascensione hai colmato di gioia il gruppo degli apostoli, rendi degni anche noi della gioia degli eletti, per le loro preghiere e la tua grande misericordia. (Liturgia orientale)
•E’ asceso il buon pastore alla destra del Padre, veglia il piccolo gregge con Maria nel cenacolo. Dagli splendori eterni scende il crisma profetico che consacra gli apostoli araldi del Vangelo. Vieni o Divino Spirito con i tuoi santi doni e rendi i nostri cuori tempio della tua gloria. (Inno dei Vespri dell’Ascensione)
•Il tuo potere, Signore non è come il nostro potere, come la tua pace non è la nostra pace: è il potere del sole che sprigiona la vita, è la gloria dell’umile esaltato davanti a tutta la creazione, è il potere di amare e perdonare e salvare. Signore, fa che almeno la tua chiesa non conosca altri poteri, in attesa di essere anche lei partecipe della tua Ascensione.
•Padre santo, ti ringraziamo per aver fatto sedere il tuo Unigenito alla tua destra e per averci fatto scoprire la tua presenza in mezzo a noi.
•Signore che hai portato in cielo la nostra fragile umanità, distruggi in noi la colpa antica e ridonaci la dignità perduta (Vespri Ascensione
•Signore sei disceso a noi per la via dell’amore, per essa guidaci tutti dove tu sei. Ci hai preceduto nella casa del Padre, donaci di abitarvi fin d’ora col cuore. (Invocazioni Vespri Ascensione)
•Tu che hai promesso di attirare ogni cosa a te, non permettere che ci separiamo dalla Chiesa che è il tuo corpo. (Vespri Ascensione)
•Signore che hai promesso ai discepoli lo Spirito Santo, per renderli tuoi testimoni sino ai confini della terra, rafforza la nostra testimonianza con la potenza dello Spirito Santo (Intercessioni Lodi Ascensione)
•Applaudite, popoli tutti, acclamate a Dio con voci di gioia; perché terribile è il Signore, re grande su tutta la terra. Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni. (Dal salmo 46)
•Padre giusto e santo, da te procede il Verbo della vita nella comunione del tuo Spirito; fa che il popolo da te redento formi una perfetta unità nel vincolo del tuo amore, perché il mondo creda in Colui che hai mandato, Gesù Cristo, principio e termine di tutta la creazione. (Colletta Ascensione)
•Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero dell’Ascensione, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del tuo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo nostro capo nella gloria. (Colletta Ascensione)
•Padre che sei nei cieli, fonte e meta del nostro cammino, esaudisci le nostre preghiere: effondi nei nostri cuori la rugiada dello Spirito, perché si sviluppino in tutti i credenti i germi di vita eterna ricevuti nei sacramenti.
•Signore Gesù, tu hai detto: “ Andate e ammaestrate tutte le genti”. Fa che comprendiamo che questa è la missione di ognuno di noi. Tu ci mandi presso i nostri fratelli a rivelare loro il tuo amore. Aiutaci a compiere questa missione con disinteresse, con coraggio e con spirito di sacrificio. (Carles Brethes)
•Signore, hai inviato i tuoi discepoli a battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: la vita sacramentale della Chiesa non si riduca a sterile ripetizione di riti, ma sia sempre trasmissione di una fede e di una esperienza vissuta. (Domenico Pezzini)
•O Cristo, scendendo dal cielo in terra, come Dio facesti risorgere con te il genere umano dalla schiavitú dell`inferno cui soggiaceva, e per la sua Ascensione lo riconducesti al cielo facendolo sedere con te sul trono del Padre tuo, perché sei misericordioso ed amante degli uomini. (Liturgia Bizantina, EE, n.3151)
CONTEMPLAZIONE (silenziosa accoglienza della parola di Dio)
AZIONE (assunzione di impegni concreti)
Annunziamo con la parola e con la vita la buona novella di Cristo, tenendo viva la speranza.