[parroco]
Sono un anziano… Capito talvolta all’oratorio Don Bosco, in genere verso sera. Non di rado sento urlare alcune bestemmie da qualche scugnizzo imberbe, manco fosse vecchio incallito nel vino e nel vizio. Possibile che non riuscite a fermare nemmeno le bestemmie?
Biglietto firmato
Caro signore,
l’indice di scristianizzazione della nostra gente, di ogni età purtroppo, è pericolosamente in ascesa.
Dove crede che imparino a bestemmiare i nostri imberbi scugnizzi? Sapesse quante volte ci ho pensato e ci penso. Forse in famiglia, dove Dio è stato messo all’angolo insieme a santini, crocette, rosari, libricini di preghiere che quotidianamente arrivano nella nostra sagrestia dalle abitazioni in cui si fa pulizia, magari dopo la morte di un congiunto anziano, e con un ultimo residuo di timore reverenziale invece di buttarli nel cassonetto se ne sbarazzano portandoli in chiesa. La cosa odora di autoassoluzione.
Forse a scuola, dove ormai c’è la rottamazione della propria religione con la labile scusa di non “turbare” quella di chi cattolico non è, ma in realtà è il termometro del progressivo impoverimento della cultura non solo religiosa, che ci ha fatto grandi.
Forse per piazze e piazzette, dove Dio non ha più spazio perché se lo sono fregato le macchine, che occupano pure i marciapiedi, i manifesti appiccicati perfino sui pali della luce, le scritte che imbrattano vergognosamente tutti i muri, rovinando irreparabilmente anche i pochi graffiti di qualche raro writer che prova senza successo a spargere qualche goccia d’arte sui muri scalcinati della Capitale.
Forse per strada dove le giaculatorie blasfeme degli autisti contro i pedoni e dei pedoni contro gli autisti giungono al volte fino al sangue. Se aggiunge il nauseante odore dei cassonetti dell’immondizia sempre svuotati e mai lavati, il disastro è totale ed eccita, stavolta nei grandi e non nei piccoli, la voglia stupida della blasfemia, come se quel lerciume immondo fosse colpa di Dio. Un po’ di cielo sereno c’è ancora in chiesa, ma in genere i bestemmiatori non la frequentano.
All’oratorio? Ci siamo e cerchiamo di intervenire, ma la foga del gioco scatena istinti non controllabili… Con questo non mi assolvo affatto, cerco disperatamente di trovare parole e mezzi per risolvere il problema.