Residenza:
Nel palazzo seicentesco Volpi, in via del Quirinale, n. 49, alle 4 Fontane (oggi XX Settembre, n. 21), di fronte alla chiesa di San Carlo al Quirinale, ospite del Conte Rodolfo De Maistre (il palazzo non è visitabile, perché adibito ad abitazioni private).
Accompagnatore-segretario: il ch. Michele Rua, che redasse la cronaca.
Fonti: oltre la cronaca di Rua, G. B. Lemoyne, MB. vol. V. pp. 801-925
Don Bosco aveva preso alloggio in quella parte del monte Qulinale detta le Quattro Fontane perché quattro fontane perenni zampillano dagli angoli di quattro contrade che ivi mettono capo. Il Conte Rodolfo De Maistre, la signora Contessa e le loro buone figliuole, i loro figli Francesco, Carlo ed Eugenio uffiziale nelle truppe pontificie lo trattavano con una attenzione ed una carità pari alla stima e all’antica amicizia, che gli professavano. Non avevano cappella in casa, ma all’uopo Don Bosco poteva celebrare la Santa Messa in quella di certe suore del Belgio, le quali occupavano un appartamento nel medesimo palazzo. (M.B. 5,819-20)
Il Santo giunse qui, assieme al Chierico Michele Rua, stremato dal viaggio, prima di intraprendere il quale aveva fatto testamento (M.B. 5,804). Non esistendo ancora una ferrovia continua tra Torino e Roma, dovettero avventurarsi in un viaggio assai travagliato: in treno fino a Genova, dove si imbarcarono sul battello “Aventino”, col quale sbarcarono a Civitavecchia. Don Bosco soffriva il mal di mare, e questo viaggio fu per lui un vero e proprio tormento (M.B. 5,811-814).
Da Civitavecchia, ripresosi un po’ dal malessere della traversata, salirono su
una vettura postale con la quale, facendo sosta a Palo per mangiare qualcosa, alle 22,30 del 21 febbraio 1858, raggiunsero la città eterna.
Un certo brivido sorprese i viaggiatori al pensiero che entravano nella Città Santa. Uno diceva: – Siamo a Roma! – Un altro: – Siamo nella terra dei santi! – Fra queste e consimili espressioni pervennero ove il vetturino aveva il suo luogo di fermta. Don Bosco era giunto alla città dei Papi il 21 febbraio.
Non avendo egli alcuna conoscenza del luogo, cercò una guida che per dodici baiocchi lo accompagnò alla casa abitata dal Conte De-Maistre, via del Quirinale n. 49, alle Quattro Fontane. Don Bosco e i suoi compagni giunsero alle undici e furono accolti con tanta bontà dal Conte Rodoifo e dalla Contessa; gli altri della famiglia erano già a riposo. Preso un po’ di ristoro si ritirarono anch’essi nelle stanze loro assegnate (M.B.
5,818).
Il progrannia di questo suo primo soggiorno romano era:
“Mettersi in relazione con ragguardevoli personaggi dell’alma città e con la loro scorta incominciare subito le sue visite ai luoghi più celebri, ai santuari, alle basiliche, alle chiese che s’incontrano ad ogni passo. La sua divozione ardente aveva bisogno di uno sfogo, la sua intelligenza desiderava contemplare le opere che i Papi avevano innalzato in Roma, la sua memoria fra i ruderi maestosi dell’impero anelava ad
evocare le scene mirabili dei gloriosi martiri. Era suo impegno far acquisto di esatte cognizioni per continuare a scrivere le Letture Cattoliche, specialmente quelle che trasttavano della Storia Ecclesiastica e della vita dei Papi. Bramoso di visitare tutto minutamente, anche le meraviglie dell’arte antica e moderna, decise di consacrarvi un mese intero senza altre distrazioni” (M.B. 5,821).
Purtoppo oggi non è possibile visitare l’interno del palazzo, perché ospita delle abitazioni private.