Una celebrazione sacramentale è intessuta di segni e di simboli. Secondo la pedagogia divina della salvezza, il loro significato si radica nell’opera della creazione e nella cultura umana, si precisa negli eventi materiali dell’Antica Alleanza e si rivela pienamente nella persona e nell’opera di Cristo.
Nella vita umana segni e simboli occupano un posto importante. In quanto essere corporale e spirituale insieme, l’uomo esprime e percepisce le realtà spirituali attraverso segni e simboli materiali. In quanto essere sociale, l’uomo ha bisogno di segni e di simboli per comunicare con gli altri per mezzo del linguaggio, di gesti, di azioni. La stessa cosa avviene nella sua relazione con Dio.
Dio parla all’uomo attraverso la creazione visibile. L’universo materiale si presenta all’intelligenza dell’uomo perché vi legga le tracce del suo Creatore. La luce e la notte, il vento e il fuoco, l’acqua e la terra, l’albero e i frutti parlano di Dio, simboleggiano ad un tempo la sua grandezza e la sua vicinanza.
In quanto creature, queste realtà sensibili possono diventare il luogo in cui si manifesta l’azione di Dio che santifica gli uomini, e l’azione degli uomini che rendono a Dio il loro culto. Ugualmente avviene per i segni e i simboli della vita sociale degli uomini: lavare e ungere, spezzare il pane e condividere il calice possono esprimere la presenza santificante di Dio e la gratitudine dell’uomo verso il suo Creatore.
Le grandi religioni dell’umanità testimoniano, spesso in modo impressionante, tale senso cosmico e simbolico dei riti religiosi. La liturgia della Chiesa presuppone, integra e santifica elementi della creazione e della cultura umana conferendo loro la dignità di segni della grazia, della nuova creazione in Gesù Cristo. (dal “Catechismo della Chiesa Cattolica)
La prima domenica di Avvento verrà accesa la prima delle quattro candele che costituiscono la “corona d’avvento”. Ma cosa rappresenta questo segno? Dobbiamo ricordare cinque cose. La prima è che la corona di avvento ha un’origine pagana. Prima era solito Dalla prima domenica di Avvento 2020, il 29 novembre, entrerà in vigore la nuova traduzione del Messale Romano, che altre all’ormai conosciuta nuova formula del Padre Nostro, contiene anche molti altri cambiamenti, a maggioranza nelle parti riservate al sacerdote e Dal Concilio Vaticano II in poi, è diventata di uso comune l’espressione “partecipazione attiva” dei fedeli alla celebrazione liturgica. Questa frase, di fatto usata nella stragrande maggioranza dei casi con il significato di “l’assemblea deve cantare” e quindi per giustificare Uno degli attributi dati a Cristo è quello del “pellicano”, impiegato anche nell’inno dell’Adoro te devote che si cantava durante l’esposizione del SS. Sacramento nelle cerimonie di “Adorazione”. Questo inno, attribuito a S. Tommaso D’Aquino, nella penultima strofa recita: O Preparazione dei doni Prima di tutto si prepara l’altare, o mensa del Signore, che è il centro della liturgia eucaristica, ponendovi sopra il corporale, il purificatoio, il Messale e il calice; si portano all’altare pane nella patena e vino, che Il 7 giugno 2014 Papa Francesco ha approvato e confermato quanto contenuto nella Lettera Circolare “L’ESPRESSIONE RITUALE DEL DONO DELLA PACE NELLA MESSA”, preparata dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e ne ha disposto la La preghiera dopo la comunione conclude l’azione eucaristica. Con Cristo nel cuore e il ringraziamento al Padre abbiamo ottenuto tutto e tutto donato. L’assemblea può sciogliersi e questo avviene dopo i riti di conclusione, che comprendono: Brevi avvisi La Santa Poiché la celebrazione eucaristica è un convito pasquale, conviene che, secondo il comando del Signore, i fedeli ben disposti ricevano il suo Corpo e il suo Sangue come cibo spirituale. A questo mirano i riti preparatori che dispongono immeditamente alla A questo punto ha inizio il momento centrale e culminante dell’intera celebrazione, la Preghiera Eucaristica, ossia la preghiera di ringraziamento e di santificazione. Il Sacerdote invita il popolo ad innalzare il cuore verso il Signore nella preghiera e nell’azione di Nell’ultima Cena, Gesù Cristo istituì il sacrificio e convito pasquale per mezzo del quale è reso continuamente presente nella Chiesa il sacrificio della croce, allorché il sacerdote, che rappresenta Cristo, compie ciò che il Signore fece e affidò ai discepoli,