Documenti del Rettor Maggiore
L’ANNUNCIOGiunti a questo mese di giugno, alla fine degli impegni educativo-scolastici in un emisfero, mi si chiede che, come è avvenuto in precedenza, presenti un’anticipazione o abbozzo di quale sarà la Strenna del 2015, tema che verrà poi sviluppato ed approfondito in una lettera circolare alla fine del presente anno. Volentieri offro questo abbozzo, col desiderio che possa servire in tutta la Famiglia Salesiana per quel che vuol essere: solo un’anticipazione o una indicazione di quanto a suo tempo verrà consegnato alle nostre sorelle, le Figlie di Maria Ausiliatrice, com’è tradizione, e a tutta la Famiglia Salesiana.
3. Come Don Bosco: con il suo cuore pastorale e la sua scelta educativa, coinvolti nella Trama di Dio.
2. La Strenna come Parola di UNITÀ per tutta la Famiglia Salesiana.
4. Un carisma, quello salesiano, al servizio della comunione evangelizzatrice.
5. Con i giovani, per i giovani! Specialmente i più poveri.
7. Con Maria, la più insigne collaboratrice dello Spirito Santo.
6. Nel bicentenario della nascita di Don Bosco.
5. CON I GIOVANI, PER I GIOVANI! … specialmente i più poveri
5.1 Diciamo CON I GIOVANI!… perché il punto di partenza del nostro fare carne e sangue (INCARNARE) il carisma salesiano è quello di STARE CON I GIOVANI, stare con loro e in mezzo a loro, incontrarli nella nostra vita quotidiana, conoscere il loro mondo e amarlo, stimolarli ad essere protagonisti della loro vita, risvegliare il loro senso di Dio, incitandoli a porsi delle mete alte, a vivere la vita come la visse il Signore Gesù.
5.2 E diciamo CON I GIOVANI!… perché se quel che riempie i nostri cuori, accogliendo la chiamata vocazionale del Signore Gesù, è la predilezione pastorale per i ragazzi e le ragazze, per i giovani, ciò si manifesterà in noi, come in Don Bosco, come una vera e propria ‘passione’ nel cercare il loro bene, impegnandovi tutte le nostre energie, tutto il fiato e la forza che abbiamo.
5.3 PER I GIOVANI!… SPECIALMENTE I PIÙ POVERI. Mi sono permesso di dire in varie occasioni che quando Papa Francesco parla di andare alla periferia, dirigen-
dosi a tutta la Chiesa, noi veniamo interpellati in modo molto vivo e diretto, perché ci sta chiedendo di stare con i giovani nella periferia, lontani quasi da tutto, esclusi, quasi senza opportunità.
Allo stesso tempo voglio dire che questa periferia è qualcosa di tipicamente nostro come Famiglia Salesiana, perché la periferia è qualcosa di costitutivo del nostro DNA salesiano. Cos’è stata la Valdocco di Don Bosco se non una periferia della grande città? Che cosa è stata Mornese se non una periferia rurale?… Sarà necessario esaminarci circa il nostro essere con i giovani e per loro, specialmente per gli ultimi…, ma non occorrerà cercare verso dove orientarci, la nostra ‘stella polare nella navigazione’, perché negli ultimi, nei più poveri, in quelli che più hanno bisogno di noi, risiede l’elemento più specifico del nostro DNA come carisma salesiano.
5.4 PERCHÉ I GIOVANI, SPECIALMENTE I PIÙ POVERI, SONO UN DONO PER NOI. È stato il Rettor Maggiore don Juan E. Vecchi a scrivere che “i giovani poveri sono stati e sono tuttora un dono per noi”. E certamente… se stiamo con i giovani e in mezzo a loro, sono essi, sono esse, i primi che ci fanno del bene, che ci evangelizzano e ci aiutano a vivere veramente il Vangelo in quel che è più tipico del carisma salesiano. Oso dire, come già mi sono espresso in altra occasione, che sono i giovani, le giovani, e specialmente quelli più poveri e bisognosi, coloro che ci salveranno aiutandoci ad uscire dalla nostra routine, dalle nostre inerzie e dai nostri timori, a volte più preoccupati di conservare le nostre sicurezze che di tenere il cuore, l’udito e la mente aperti a ciò che lo Spirito ci può chiedere.