Corpo del messaggio:
Buongiorno, la presente per comunicarle un fatto che ritengo di una gravità inaudita. Mio cognato è venuto a chiedervi di venire a casa di mia suocera per concederle l’estrema unzione e si è sentito rispondere che codesta parrocchia non è quella di competenza. È vero, ma dato che nella mia non ho trovato nessuno, l’incarico è passato a voi. Non è così?
EMAIL generata dal form della pagina “Lettere al parroco” del sito della Parrocchia don Bosco
Caro signore,
Il sacerdote che ha dato la risposta a lei [giustamente] non gradita ha seguito una prassi consolidata: le parrocchie hanno un territorio ben delimitato che devono seguire e servire. Quando per qualsiasi motivo si trovano in difficoltà, è il parroco che chiede a un suo collega viciniore di prestare un servizio nel proprio territorio parrocchiale, il che significa che la faccenda in questione non passa automatica-mente a una parrocchia vicina. Mi permetta un esempio… “evangelico”. Gesù ha paragonato i fedeli a un gregge radunato in un ovile, seguito e curato amore-volmente da un pastore. Se un altro pastore si reca in quell’ovile, non per rubare, no, ma anche solo per offrire un servizio, quanto meno dovrà avvisare il pastore proprietario di quell’ovile o essere chiamato da costui, non le pare? Cordialità.