Incontri formativi della XX Prefettura presso la Parrocchia S. Giovanni Bosco
Come di consueto la Diocesi di Roma per la XX Prefettura ha organizzato degli incontri formativi aperti a catechisti, animatori e simpatizzanti! Gli incontri si sono svolti nell’Auditorium della Parrocchia S. Giovanni Bosco per tre lunedì consecutivi: 14/21/28 Gennaio dalle 20.30 alle 22.00. Proprio nell’Anno della Fede questi incontri miravano a trattare la figura di Dio Padre Creatore, di Gesù Cristo suo Figlio e una riflessione sul Credo, ponendo l’accento maggiore sul Credo nello Spirito Santo. Dunque tre incontri trinitari, ciascuno mirato ad argomentare un aspetto peculiare di ogni Persona della Trinità.
Annunciare nuovamente la fede
Durante il primo e il terzo incontro si è svolta la diligente relazione di Don Andrea Lonardo sulla figura di Dio Padre Creatore, seguendo i passi di Genesi 1-3, e sul Credo nello Spirito Santo. Innanzitutto Dio è Creatore e Padre perché ha creato l’uomo molto bello e molto buono”, perché ha formato l’uomo con il suo corpo, si, ma gli ha donato anche l’anima. Cos’è l’anima? E’ la grandezza dell’uomo che consiste nella capacità di dialogare con Dio, è quel πνεύμα (pneuma) che Dio soffiò nell’uomo. Dio è Creatore e Padre dell’uomo e della donna, infatti Egli notò che non era bene per l’essere umano esser solo e visto che nessun animale colmava la sua solitudine, allora creò la donna, tratta dalla costola dell’uomo, che in ebraico tzela significa anche fianco. Mentre Dio e i suoi angeli stanno al di sopra dell’uomo e gli animali sono inferiori all’uomo, ecco che solo la donna sta al suo fianco. L’uomo e la donna, fianco a fianco, camminano amandosi. Dio è Creatore e Padre perché tutto è stato da Lui creato, compresa la concatenazione degli eventi che la scienza sapientemente studia. Dio infatti è Creatore perché è Padre. Egli crea perché ama, dando alla materia una capacità di rigenerarsi o di ridarsi sempre una nuova forma.
Rinnovata Azione evangelizzatrice
Egli crea liberamente dal nulla e tutto accompagna con la sua Provvidenza. Il secondo incontro è stato presieduto da Don Antonio Lauri che ha esposto la sua relazione sulla “Fede in Gesù Cristo rivelatore del volto del Padre”. Innanzitutto che cosa si intende con l’espressione < volto di Dio >? Se si effettua uno studio linguistico del lemma volto nella Bibbia, si può notare che la parola compare sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento e che il volto di Dio non compare mai irato. Il volto di Dio è presente nel passo di Mosè e Dio, nella preghiera di benedizione, nel Deuteronomio, nei Salmi con il significato specifico di “luce di Dio”, come un’espressione di ‘interiorità, in Matteo, Giovanni e Luca per indicare l’azione potente e creativa di Gesù. Dunque il volto indica che Gesù è la Presenza di Dio! In secondo luogo, la Fede in Gesù in quanto volto di Dio, come affrontarla?
Azione piu’ efficace
Ratzinger nella “Introduzione alla Fede” afferma che bisogna annunciare il Padre non il Figlio, perché la figura del Padre è il centro unificatore. Bisogna parlare semplicemente di come Gesù parla di Dio. Infatti secondo il CVII la Fede in Gesù Cristo risponde a tre tipi di coerenza: teologica, storica e antropologica, cioè risponde a quei presupposti che nel Medioevo erano i preambula fidei propri di ogni uomo, credente o meno. Poi come approcciare l’incarnazione in Gesù «il Verbo si fece carne»? Quando l’uomo scopre l’anima inizia ad esprimersi attraverso dei simboli, cioè diventa symbolicus. Gesù è il Simbolo Vivente, il Sacramentum per eccellenza «Io sono la Via, la Vita, la Meta». L’ultimo tassello della nostra Fede è la fede in Gesù Cristo come Figlio di Dio, che nasce proprio davanti alla Croce. Gesù crocifisso è Dio sulla Croce! L’ultimo incontro prevedeva l’ultima relazione di Don Andrea Lonardo sul Credo, che è più antico del Nuovo Testamento. Il Credo è innanzitutto una preghiera ed è profondamente unitario. Il Credo è il nostro “filo d’Arianna” che ci permette di comprendere la pianta e di riuscire dal labirinto. Rinnovare l’impegno alla sequela di cristo Nel presentare il Credo Don Andrea ha sottolineato l’importanza della somiglianza tra i tre Credi: quello Battesimale (interrogatorio), il Simbolo degli Apostoli e il Credo niceno-costantinopolitano ( struttura trinitaria). Il Credo è la risposta dell’uomo, il popolo con esso dice si a Dio! L’obbedienza della Fede è dunque una risposta giusta all’Amore, è entrare dentro una storia d’amore. Infine il Credo nello Spirito Santo è cre- secondere a Colui che rende sempre presente in mezzo a noi il Cristo. Lo Spirito di Cristo viene nella nostra carne per amore, lo Spirito dona la forma di Cristo a tutti noi. Ciò avviene nel Battesimo, poiché la vita viene unita attraverso il sacramento a quella del Padre e del Figlio, per mezzo dello Spirito. L’ultimo incontro di questi tre si conclude con una domanda: come si vive allora la vita dello Spirito? La risposta di Don Andrea è stata come un mandato a tutti noi: attraverso 4 dimensioni, cioè professando la fede, celebrando con il dono sacramentale, seguendo la vita in Cristo secondo i comandamenti e infine non cessando mai la preghiera interiore.