Care Cooperatrici cari Cooperatori
eccoci, è passato da poco Natale siamo appena entrati nel 2013 un altro anno è passato, un anno, il 2012 del quale non possiamo certo essere contenti. Un anno molto duro che volentieri ci mettiamo alle spalle nella speranza che sia stato l’ultimo di una lunga serie di anni di crisi iniziati, forse non a caso, con la caduta delle torri gemelle. E’ proprio da quel maledetto 11 Settembre che per un verso o per un altro le cose nel mondo non vanno più bene: guerre, crisi finanziaria, crisi economica, persecuzioni dei nostri fratelli cristiani nel mondo. In Italia per noi cattolici le cose vanno meglio perché se è vero che la crisi economica non risparmia nessuno, la libertà di religione ancora è assicurata (speriamo per sempre) e noi ci sentiamo liberi di poter credere nel Signore Gesù senza paura di dover perdere la vita come invece accade in molti paesi nel mondo. Del resto, purtroppo, non dobbiamo andare molto lontano per capire quello che sta succedendo anche ai Salesiani Cooperatori basta ricordare che al Congresso Mondiale appena svolto alla Pisana non erano presenti i rappresentanti cristiano arabidel Medio Oriente tra i quali soprattutto quelli della Siria (Aleppo) e dell’Egitto per i quali Vi invito a pregare con affetto Don Bosco e la Vergine Maria.
USCIRE DALLE SACRESTIE
Tornando ai guai di casa nostra, come dice Papa Benedetto XVI e il Rettor Maggiore, è arrivato il momento di far passare questi guai! Responsabilmente infatti i cattolici devono tornare al servizio della politica attiva: non posso dimenticare le parole di Don Ferreri direttore del bollettino Salesiano che nella sua conferenza tenuta alle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2012 parlando di disoccupazione giovanile in Italia al di sopra del 30%, ci ricordava “battendo un pugno sul tavolo” come don Bosco non “ci sarebbe stato”. Cari Fratelli nemmeno noi ci dobbiamo “stare” non sò esattamente quello che possiamo fare ma neanche noi ci dobbiamo “più stare”, non possiamo essere più indifferenti di fronte a questa deregolamentazione della società che sta portando allo sfascio la nostra bella Italia.
SIAMO FIGLI DI DON BOSCO
Il Rettor Maggiore in modo perentorio nel corso del Congresso più volte ci ha chiesto di “uscire dalle sacrestie”; un modo per dire “datevi da fare” per dire che il mondo mai come in questo momento ha bisogno di noi. Carissimi, come figli di Don Bosco non possiamo più sopportare che intere generazione di giovani, (tanto per ovviare siamo costretti a chiamare giovani i quarantenni) stiano rimanendo al palo diven tando adulti senza avere come le precedenti, un lavoro, una casa, una famiglia; senza avere come è stato per tutti, prospettive di futuro. Miei cari se per don Bosco nutriamo solo affetto e nostalgia allora la società può anche rimanere così com’è; se invece di don Bosco ci sentiamo figli per vocazione come suoi eredi in Spirito, prosecutori della sua opera nella società, allora ci dobbiamo impegnare per la costruzione della migliore società possibile. E’ solo nella costruzione della migliore società che “non può esistere senza l’affermazione dei valori cristiani”, che potremmo sentirci appagati di quell’amore per i giovani e per la società per la quale don Bosco ci ha voluto, in anticipo rispetto al Concilio, per vocazione Apostoli nel mondo. Nessuno di noi ha il diritto di sentirsi inutile! Tutti siamo utili al progetto di Dio e il progetto che Dio attraverso lo Spirito Santo in Don Bosco ha voluto per noi è quello di lavorare ogni giorno insieme con la Santa Chiesa e con la Famiglia Salesiana, alla costruzione dell’umana società.
COSTRUIRE L’UMANA SOCIETA’
Per far questo miei cari, dobbiamo vivere in questo mondo non come “asceti” ma come “manodopera di Dio” donne e uomini capaci di sporcarsi le mani per costruire giorno dopo giorno un oggi migliore. Per questo i Salesiani Cooperatori come da Regolamento (art.2 par.4) s’inseriscono secondo le proprie capacità e possibilità, nelle strutture culturali, sindacali, socio-politiche, per il raggiungimento e lo sviluppo del bene comune. Operano, conformemente alle esigenze evangeliche di libertà e giustizia, per il rispetto dei diritti umani e di conseguenza per risanare la mentalità e i costumi, le leggi e le strutture degli ambienti in cui sono inseriti. Per questo con Emma Ciccarelli siamo alla guida del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio con le quali a livello nazionale abbiamo avuto i primi riconoscimenti nel campo fiscale: IMU più equo per famiglie con figli a carico, aumento delle detrazioni fiscali per figli a carico nella legge di stabilità appena varata. Per questo a Roma stiamo lavorando insieme a molte altre Associazioni Cattoliche alla nascita del Meeting delle Famiglie – Roma 2013, un grande progetto culturale per giovani e famiglie che se Dio Meeting delle famiglie – luglio 2013 vuole, riuscirà a dare luce alla città dal prossimo mese di luglio. A nome del Consiglio di tutto cuore
Buon 2013!
Alessandro Spalvieri
Coordinamento Provinciale ASC Lazio