Giovanni 20, 1-9: 1 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3 Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti 9 non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
(Bibbia Cei: versione 2008)
LETTURA (leggere con intelligenza e comprendere con sapienza)
Giovanni 20, 1-9
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand`era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall`altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l`hanno posto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all`altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l`altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l`altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
(Bibbia Cei: versione 1971)
Esegesi
Nel capitolo 20 Giovanni presenta alcuni racconti pasquali: Maddalena scopre il sepolcro vuoto, Pietro e Giovanni vanno dove era stato sepolto il Signore, la Maddalena lo vede risorto, Gesù appare agli apostoli senza Tommaso, otto giorni dopo appare di nuovo agli Apostoli presente Tommaso. Nel presentare questi racconti l’intenzione di Giovanni è la fede.
MARIA MADDALENA (1)
Anche i Sinottici parlano di Maria Maddalena che con le altre donne va al sepolcro. Ma se vogliamo tentare di comporre insieme i racconti degli altri Evangelisti con quelli di Giovanni dobbiamo pensare che il gruppo delle donne si reca al sepolcro insieme e, mentre le altre si fermano a comprare gli aromi, Maria va per prima al sepolcro e lo trova vuoto. Il “buio” di cui si parla può anche far pensare che la luce di Cristo risorto non si era ancora manifestata.
HANNO PORTATO VIA…..NON SAPPIAMO (2)
Forse questo plurale attesta che Giovanni parla solo della Maddalena, ma l’esperienza del sepolcro vuoto fu del gruppo di donne di cui parlano i Sinottici. L’unica ipotesi possibile per Maria è il furto, l’idea della risurrezione non la sfiora nemmeno.
SIMON PIETRO E L’ALTRO DISCEPOLO (3)
Tutta la tradizione vede nel “discepolo che Gesù amava” l’apostolo Giovanni. E’ presentato come modello di credente, che segue Gesù fino alla croce, senza rinnegarlo e che riconosce il risorto. Si deve forse vedere in questo discepolo una figura della Chiesa, nella quale ogni istituzione deve essere sottomessa nell’amore. La corsa e un vicendevole superamento di questi due discepoli ha forse anche un valore simbolico. Ma quale? Forse Pietro rappresenta la cristianità giudaica o l’istituzione e Giovanni la cristianità provenienti dai pagani o il carisma. Tutti due hanno una specie di primato: Giovanni arriva per primo, Pietro entra per primo. Tra loro c’è una gara, ma c’è l’unità.
NON ENTRO’ (4)
L’aspettare Pietro e il permettergli di entrare per primo deriva dalla sua qualità di capo del gruppo apostolico e dal rispetto dovuto a lui per questo
VIDE LE BENDE PER E Il SUDARIO (4)
Le bende sono panni di lino con cui era avvolto il corpo; i sinottici parlano di una sindone, un lenzuolo; il sudario era una piccola tela per asciugare il sudore. Tutto viene trovato come era stato posto, solo che manca il corpo di Gesù.
ALTRO DISCEPOLO…VIDE E CREDETTE (8)
Giovanni vede solo un segno, ma la sua è una visione che penetra il senso di ciò che vede e giunge alla fede.
NON AVEVANO COMPRESO (9)
L’evento di cui sono testimoni fa capire il senso profondo delle Scrittura per quanto riguarda la risurrezione di Cristo.
MEDITAZIONE (meditare con attenzione e ascoltare con amore)
LA CHIESA E LA SINAGOGA
La lettura del santo Vangelo che or ora avete ascoltato, fratelli, è molto chiara nel suo aspetto storico, ma noi dobbiamo scrutarne brevemente i misteri. “Maria Maddalena si recò al sepolcro quand`era ancor buio” (Gv 20,1). In relazione alla storia è indicata l`ora, mentre in relazione al senso mistico è sottolineata l`intenzione di colei che cercava. Maria infatti cercava il Creatore di tutti, che aveva visto morto nella carne; lo cercava nel sepolcro; e siccome non lo trovò, ritenne che lo avessero rubato. “Si recò al sepolcro quand`era ancora buio”. Corse in tutta fretta, e portò la notizia ai discepoli. Ma tra quelli corsero coloro che avevano amato piú degli altri: Pietro e Giovanni. “Correvano insieme tutti e due, ma Giovanni corse piú veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro” (Gv 20,4); tuttavia non osò entrare per primo. Venne poi anche Pietro, “ed entrò” (Gv 20,6). Qual è, fratelli, il significato di questa corsa? Si può credere che una descrizione dell`evangelista così dettagliata sia priva di significati mistici? Niente affatto! Giovanni non avrebbe detto che era arrivato primo e non era entrato, se non avesse creduto che in quella sua trepidazione era contenuto un mistero. Cos`altro rappresenta Giovanni se non la Sinagoga, e cosa Pietro se non la Chiesa? Non sembri strano che il piú giovane raffiguri la Sinagoga, mentre il piú vecchio raffigura la Chiesa, perché se è vero che al culto di Dio venne prima la Sinagoga che non la Chiesa dei pagani, è vero anche che nella realtà della storia umana viene prima la moltitudine dei pagani che non la Sinagoga, come afferma Paolo, che dice: “Non è prima ciò che è spirituale, bensí ciò che è animale” (1Cor 15,46). Perciò il piú vecchio, Pietro, rappresenta la Chiesa dei pagani, mentre il piú giovane, Giovanni, rappresenta la Sinagoga dei Giudei. Corsero insieme tutti e due, perché dal loro inizio sino alla fine il paganesimo e la Sinagoga corsero con pari e comune via, se non con pari e comune sentimento. La Sinagoga giunse per prima al sepolcro, ma non entrò, perché pur avendo ricevuto i comandamenti della legge e udito le profezie sulla Incarnazione e Passione del Signore, non volle credere in un morto. Giovanni, dunque, “vide le bende per terra, ma non entrò” (Gv 20,5); perché la Sinagoga, pur conoscendo gli obblighi della Sacra Scrittura, tuttavia indugiò, nel credere, a giungere alla fede nella Passione del Signore. Colui che da tanto tempo aveva profetato, lo vide presente, e pure negò (di credere in lui); lo disprezzò in quanto uomo, non volle credere che Dio avesse assunto la carne mortale. Cosí facendo, corse piú veloce, e tuttavia rimase incredula davanti al sepolcro: “Giunse intanto Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro” (Gv 20,6): cioè la Chiesa dei pagani, pur venendo dopo, nel Mediatore tra Dio e gli uomini, l`uomo Gesú Cristo, riconobbe colui che era morto secondo la carne e lo adorò come Dio vivo. (S. Gregorio Magno, Hom. 22, 2-3)
MATTINO DI PASQUA
Al mattino della domenica si affrettano al sepolcro le donne con gli unguenti. Vedono l`angelo e odono le parole: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesú, il Crocifisso. Non è qui. E` risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E` risuscitato dai morti!» (Mt 28,5). Il Signore è risorto dai morti: questo messaggio del mattino di Pasqua risuona nella Chiesa e attraverso la Chiesa risuona nel mondo da venti secoli. Lo sostiene l`autorità di Pietro stesso: «Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio» (At 10,4). Nel gioioso giorno di Pasqua, nel giorno «che ha fatto il Signore», bisogna di nuovo rendersi conto che il Signore è veramente risorto, rafforzare la nostra fede nella fede della Chiesa e se nel cuore dell`uomo nasce il dubbio, bisogna richiamarsi all`autorità di Pietro nella Chiesa. Insieme a tutti coloro che portano nel mondo il nome di discepoli di Cristo, bisogna oggi rendere grazie al Padre, che attraverso il suo Unico Figlio ha vinto la nostra morte e ci ha aperto l`accesso alla vita eterna. Insieme con Cristo siamo risorti ad una nuova vita. Ci ricorda san Paolo: «Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassú, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio» (Col 3,1). Cristo è risorto e insieme con lui anche noi siamo risorti alla nuova vita. Il gioioso giorno della Risurrezione ricorda ai discepoli di Cristo, che portano in sé la vita del Signore risorto e che non appartengono piú solo a questo mondo. Il cristiano rimane sulla terra, ma già cammina nella gloria della risurrezione. Cristo è risorto ed ha trasformato tutto. Cantando il gioioso «Alleluia», l`uomo può non desiderare la trasformazione interiore e il miglioramento? Cristo fu sacrificato come nostra Pasqua. Bisogna perciò buttar via «il lievito vecchio, lievito di malizia e di perversità» e cominciare a vivere in «sincerità e verità» (1Cor 5,8).
IL SIGNORE E’ RISORTO
Il re, Cristo, aveva a guardia un esercito. All`esterno del sepolcro, dei soldati; all`interno, era la battaglia di Cristo contro la Morte, dove l`uno si impadroniva del potere, dove l`altra era decaduta dal proprio; dove l`uno si impadroniva degli schiavi dell`Inferno, dove l`altra urlava ai suoi sottoposti: «Gridiamo: Il Signore è risuscitato!»… Ora, la notte è passata; sí, è realmente passata -, e ciò che tu hai detto poc`anzi è vero, amico mio: il morto di poco fa è ora luminoso. E` questi che dall`interno ha rovesciato la pietra, è lui che ci ha spaventati con le sue parole; poiché egli è terrificante. Egli porta la luce, diffonde la luce, è luce. Senza dubbio è un figlio della luce, e della luce è servitore, (come ce lo provano) le parole che ha gridato alle donne: «Il Signore è risorto!». Ecco la loro fossa, e la nostra ricompensa; la vergogna degli empi, nostro titolo di gloria; la piaga che è in loro, la vita che è per noi: si è che il Signore è veramente risorto. Le guardie del sepolcro han sí potuto ricevere dei soldi per tacere, le pietre lo grideranno piú forte: «Pietra staccata senza ausilio di mani nella montagna, che si leva dalla tomba come un tempo dal seno materno, il Signore è risorto!». Tu, Signore, dal seno sei venuto senza il seme, lasciando alla Vergine i segni della verginità, come oggi hai distrutto attraverso la tomba l`impero della tomba. Abbandonato alla tomba il lenzuolo di Giuseppe, hai ripreso alla tomba quello di colui che aveva generato Giuseppe: Adamo è venuto al tuo seguito; Eva ha camminato sui tuoi passi. Di Maria, Eva è la serva; tutta la terra ti adora, cantando l`inno di vittoria: «Il Signore è risorto!» (Romano il Melode, Carmen 41, 13.18-20)
CROCE E RISURREZIONE
Tutto ciò che è avvenuto sulla croce di Cristo, nella sepoltura, nella risurrezione il terzo giorno, nell`ascensione al cielo, nel trono alla destra del Padre, sta a raffigurare la vita cristiana, non solo con le parole ma anche con le azioni. Infatti in riguardo a quella croce è detto: Coloro che son di Gesú Cristo hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e concupiscenze (Gal 5,24). Per la sua sepoltura: Siamo stati consepolti con Cristo attraverso il Battesimo per la morte. Per la sua risurrezione: Come Cristo risorse dai morti per la gloria del Padre, anche noi comminiamo in novità di vita. Per l`ascensione al cielo e il trono alla destra del Padre: Se siete risorti con Cristo, cercate le cose del cielo, dove Cristo siede alla destra del Padre gustate le cose del cielo non quelle della terra: siete morti, infatti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. (Agostino, De spe, fide, caritate, 14, 53)
MORTE E RISURREZIONE
Per attuare il disegno di redenzione si consegnò volontariamente alla morte, e risorgendo distrusse la morte e rinnovò la vita (Da Preghiera Eucaristica IV) Morte e risurrezione di Cristo è l’evento centrale del cristianesimo. Senza la resurrezione di Gesù tutto il cristianesimo cade Morte e risurrezione di Cristo è l’evento fondamentale della vita e della storia umana. Tutto ruota attorno a Cristo che muore e risorge. Senza questa morte-risurrezione di Cristo nulla si spiega.
GIOIA E COMMOZIONE
La gioia e la commozione rispecchiano in tutti i testi liturgici di oggi. In bocca al Cristo risorto, la Chiesa mette le parole del Salmo: «Io sono risorto, o Padre. Io sono di nuovo con te, poni su di me la tua mano; stupenda per me la tua saggezza» (Sal 138). E` un canto di gioia per la vittoria sulla morte, il canto di esultanza per il ritorno al Padre, l`inno di glorificazione del Padre per la sua fedeltà, l`ammirazione per le sue vie inconcepibili. Cristo è risorto, non subisce piú la morte, è il Signore dei vivi e dei morti. «La morte è stata ingoiata dalla vittoria. Dov`è, o morte, la tua vittoria? Dov`è, o morte, il tuo pungiglione?» (1Cor 15,55). Ecco il canto di gioia cantato da tutti coloro che appartengono a Cristo. Cristo è risorto e la sua vittoria è la nostra vittoria.
FEDE TRASMESSA DAGLI APOSTOLI
La fede nella risurrezione è stata trasmessa dagli Apostoli. Alla loro testimonianza, conservata nella Scrittura, dobbiamo riferirci. E noi dobbiamo essere testimoni della risurrezione per i nostri fratelli La resurrezione annunziata dagli Apostoli è convalidata da venti secoli di cristianesimo vivo. La Chiesa non poteva nascere e non poteva vivere se non fosse stata suscitata, animata, nutrita e difesa dal grande vivente, Gesù, morto e risuscitato dai morti.
FEDE IN CRISTO RISORTO
Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. In lui morto è redenta la morte, in lui risorto tutta la vita risorge (Dal II Prefazio pasquale). Non esiste fede pasquale che non sia anzitutto fede in Gesù morto e risorto. Se morte e risurrezione sono inscindibili, quale conseguenze devo trarre da questa indissolubilità?
UNA FEDE DIFFICILE, MA NELLA CHIESA
Nel racconto di Giovanni si evidenzia la “fede difficile” di chi è alla ricerca del Risorto e trova la tomba vuota: la fede di Maria Maddalena, di Simon Pietro, “del discepolo che Gesù amava”. Una ricerca che avviene di domenica, e non è un caso. La domenica, infatti, è il giorno in cui si riunisce la Chiesa, per compiere la memoria della Pasqua. La “fede difficile”, quella che è un dono,. Dono impegnativo, è sempre e solo “nella chiesa”. E allora, pur rimanendo difficile tanto che la si acquista nel dono e non per le proprie finezze intellettuali o spirituali- assume le tinte della comunità, quella in cui tutti sono invitati a cercare e pensare “le cosse di lassù”, quella in cui continuano a risuonare le parole di Pietro che ricordano come “ Dio ha risuscitato (Gesù) al terzo giorno”, quella in cui corre l’invito ad essere “pasta nuova”. E’ la dimensione ecclesiale della fede. Una dimensione comunitaria che ancora una volta può non andare d’accordo con gli individualismi ai quali siamo abituati: Individualismi superficiali non tanto con giochi di terapia di gruppo, quanto piuttosto rileggendo un testo del Vaticano II come la Lumen Gentium. (Giacomo Grosso)
RISORTI CON CRISTO
Con Cristo siamo risorti ad una nuova vita. Ci ricorda san Paolo: «Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassú, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio» (Col 3,1). Cristo è risorto e insieme con lui anche noi siamo risorti alla nuova vita. Il gioioso giorno della Risurrezione ricorda ai discepoli di Cristo, che portano in sé la vita del Signore risorto e che non appartengono piú solo a questo mondo. Il cristiano rimane sulla terra, ma già cammina nella gloria della risurrezione. Cristo è risorto ed ha trasformato tutto. Cantando il gioioso «Alleluia», l`uomo può non desiderare la trasformazione interiore e il miglioramento? Cristo fu sacrificato come nostra Pasqua. Bisogna perciò buttar via «il lievito vecchio, lievito di malizia e di perversità» e cominciare a vivere in «sincerità e verità» (1Cor 5,8).
EVENTO CHE CAMBIA IL MONDO
Cristo è veramente risorto e quindi il mondo intero e la mia vita hanno un altro senso. Le irrisioni che risuonavano sotto la croce cedono il passo ad un infinito stupore. Sembra una cosa troppo bella per essere vera. Il male, la morte e il dolore sono definitivamente sconfitti. La morte è vinta, è svuotata della sua maledizione; rimane solo “per un poco”, e non avrà l’ultima parola. Il dolore è rovesciato: dal momento che Cristo è risorto “ tutto il dolore che c’è nel mondo non è dolore di agonia, ma di parto” (Paul Claudel); dal dolore sorge la redenzione, nasce qualcosa che altrimenti non sarebbe mai nato. La resurrezione è l’evento che cambia il volto del mondo, il senso della storia e della vita, la morte è vinta, il dolore è rovesciato, il peccato è debellato. Certo morte, sofferenza e peccato perdurano quaggiù. Ma hanno perso il loro pungiglione La vita può essere vissuta come una festa. Il Risorto offre immaginazione e coraggio per creare il nuovo. Nessuna croce, nessuna prova, nessun dramma può togliere la pace o spegnere la gioia che viene dalla risurrezione. Accogliere Cristo risorto significa operare per la vita. Accettare Cristo impegna ad operare nel senso della risurrezione fare in modo che si costruisca la vita nuova, il mondo nuovo, che la risurrezione ha iniziato. (Mariano Magrassi)
PREGHIERA (pregare la parola)
•Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Cristo risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore: la luce del re eterno ha vinto le tenebre del mondo. Gioisca la madre chiesa, spendente della gloria del Signore. (Dal preconio pasquale)
•Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode. L’agnello ha redento il suo gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello, il Signore della vita era morto; ma ora vivo trionfa. Si, siamo certi; Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci alla salvezza. (Dalla Messa di Pasqua)
•E’ veramente cosa buona e giusta inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente al suo unico Figlio. Gesù Cristo nostro Signore. Egli con il sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica. Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, che con il suo sangue consacra le case dei fedeli. (Dal Preconio pasquale)
•Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: celebriamo dunque la festa con purezza e verità. (1 Cor 5, 7-8)
•O Padre, che per mezzo del tuo Figlio hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, … di essere rinnovati nel tuo Spirito per rinascere nella luce del Signore risorto. (Colletta di Pasqua)
•Purifichiamo i sensi e vedremo alla luce inaccessibile della risurrezione il Cristo sfolgorante che dice: “Siate nella gioia, cantando l’inno di vittoria! Cristo è risorto dai morti!” (Liturgia orientale di Pasqua)
•Egli è primizia della nostra speranza, ora i fratelli, credendo, sono certi che sorgeranno anch’essi da morte, con tutti i sensi cantiamo insieme, serbando in cuore il suo germe di vita. (D. M Turoldo)
•Celebrando la mirabile liberazione dell’uomo, ti lodiamo, Padre per questo giorno glorioso, reso solenne e alto sui giorni di tutta la storia dal sacrificio della croce e dalla primizia della vita rinnovata.
•Signore, inizia il vero dramma del cristiano: riuscire a credere che tu sei risorto, testimoniare al mondo intero che tu sei vivo, l’unico tornato dal regno dei morti. Perché credere alla risurrezione significa cambiare ogni cosa, cambiare modo di pensare, modo di vivere, perché diverse sono le stesse cose. Signore, donaci di credere. (D. Maria Turoldo)
•Siamo noi, siamo noi, Signore, la prova che tu sei risorto, perché vivi in noi, facendo di ognuno di noi un uomo nuovo; un’umanità che fa fermentare tutta la massa, umanità radiosa, tutta vestita di bianco, noi la certezza che tu ci precedi per tutte le vie. Amen. (D. M. Turoldo)
•O Dio che con l’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato il mondo dalla sua caduta, concedi a noi tuoi fedeli la santa gioia pasquale, perché liberati dall’oppressione della colpa possiamo partecipare alla felicità eterna.
•Le pie donne corsero dietro a te con unguenti, e pur cercandoti come un mortale tra le lacrime, ti adorarono gioiose come Dio vivente, ed annunziarono ai discepoli l`arcano mistero della Pasqua. Celebriamo dunque la mortificazione della morte, la distruzione dell`inferno, e le primizie dell`altra vita senza fine; e danzanti cantiamone l`Autore: il solo benedetto e gloriosissimo Dio dei nostri padri. (Liturgia Bizantina, EE, n. 3139m)
•O Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta,volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l`opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo, che è principio di tutte le cose, e vive e regna nei secoli dei secoli. (Missale Romanum, Vigilia Pascalis)
•Madre di misericordia, aiutaci a vivere il vangelo con la “follia” della Croce, dando testimonianza a Gesù che è morto su di essa, cosicché possiamo risorgere con il tuo Figlio alla vera vita con il Padre nell’unità dello Spirito Santo. (Giovanni Paolo II)
CONTEMPLAZIONE (silenziosa accoglienza della parola di Dio)
AZIONE (assunzione di impegni concreti)
“Siamo testimoni della risurrezione”: viviamo come persone illuminate che fuggono le tenebre del peccato.