Eccola, è arrivata, tanto attesa, sospirata, desiderata: l’estate! E anche noi come gruppo, sospendiamo l’impegno fisso, e ci affidiamo alla Provvidenza di chi c’è per continuare il servizio. Riprenderemo in modo costante a settembre, la data esatta la comunicheremo poi.
Ma cosa si fa in vacanza? Ci si riposa, questo è ovvio. Ma come? Don Bosco diceva “non state in ozio”, perchè il riposo vero è qualcosa che ricarica, non è quello che fa tornare più stanchi di prima. E in effetti, c’è da ammettere che nessuno come Gesù ci ha insegnato come “ci si riposa” veramente. Proviamo a stilare un piccolo vademecum, anche sulla base dell’esperienza di Don Bosco, che la sapeva assai lunga.
SI E’ CRISTIANI ANCHE IN VACANZA
Questo è il punto di partenza: ovunque tu sia, sulle Ande, sulla Luna o in mezzo al mare, la domanda principale dovrebbe essere: e la Messa? Il mio incontro con Cristo vero corpo? Bisogna stare attenti a non dimenticarsi l’essenziale, che è una persona: Gesù Cristo, che si incontra innanzitutto a Messa.
RIPOSARE MA NON OZIARE
La vacanza è cambiare attività, non il non farne alcuna. Durante la vacanza ci siano tanto riposo e divertimento, il fermo proposito di lasciare da parte il lavoro di ogni giorno, ma anche il tempo per gli altri, a cominciare dai nostri familiari.
ALLEGRIA E DIVERTIMENTO, DIVERTITI MA NON PECCATI
La vacanza è un grande privilegio, che i nostri antenati non hanno praticamente conosciuto. Chi dice che è un diritto, esagera: è piuttosto un grande dono, un talento, a patto di saperlo trafficare bene, altrimenti si torna più stanchi di prima. Ci si rigenera, ci si diverte, purchè il divertimento non travolga il riposo: questo sarebbe, appunto un “peccato”, perchè il bersaglio, come tante volte diciamo, è mancato. E per far questo, le famose occasioni, sarebbero da evitare, a meno che si abbiano le spalle forti.
UNA REGOLA DURANTE IL GIORNO?
Pare assurdo! Ma come: siamo in vacanza, il tempo per eccellenza senza orari, senza ordine, senza schema. E pure qui una regola? Beh, a conti fatti, il lavoro, lo studio, gli amici, la famiglia impongono un ritmo, degli orari, e dentro questa cornice il cattolico inserisce anche i suoi impegni da cristiano. Ma saltando durante le vacanze gli schemi di base, c’è il rischio – spesso la certezza – che vada a farsi benedire anche la vita di fede. Invece che avere più tempo per il Signore, ci dimentichiamo di Lui. Anzi: potremmo addirittura aver vergogna di mostrare a parenti e amici che, anche a Cortina o a Ischia, vorremmo andare a Messa in settimana, o prenderci un quarto d’ora per l’orazione. Senza andare all’eccesso opposto (l’ostentazione) dobbiamo invece difendere questi spazi nostri di colloquio con Dio, senza essere d’ostacolo ai legittimi progetti di svago della nostra compagnia, ma anzi accrescendoli.
VACANZE PROPORZIONATE AL TUO TENORE DI VITA
Qui andiamo su un aspetto pratico, a volte poco considerato. Quanti soldi è giusto investire nelle nostre vacanze? Chiaramente non esiste una tabella o una soglia dell’esagerazione. C’è però un criterio sempre buono: evitare gli eccessi, mantenendo una proporzione fra il nostro tenore di vita ordinario e l’investimento per il viaggio di piacere o la settimana al mare o ai monti. Inseguire una vacanza al di sopra delle proprie normali possibilità può essere il sintomo di un’esistenza triste, nella quale si passa l’anno aspettando quei quindici giorni come se fossero l’unica ragione per cui vale la pena vivere, tornando poi più depressi di prima. Inoltre, chi esagera si priva della possibilità di fare, con quel denaro, qualche opera di bene.
LEGGERE QUALCOSA DI UTILE ED EDIFICANTE
In una nazione come la nostra, dove meno del 30% delle persone legge un libro all’anno, sembra un consiglio un pò fuori target: però lo diamo lo stesso, non si sa mai. Anche nei libri si evade, tuttavia è consigliabile portarsi al mare o ai monti almeno una lettura edificante che ci faccia conoscere meglio la nostra fede: ce ne sono tante, basta informarsi.
VISITARE I LUOGHI DELLA FEDE
Il nostro Credo è un Dio incarnato, è una persona, Gesù Cristo. Visitando dei luoghi, andiamolo a trovare. Siamo fortunati nel nostro paese, praticamente dappertutto c’è un luogo sacro in cui incontrarlo. Un modo semplice per ricordare al nostro cuore che lui è con Cristo anche quando ci stiamo rilassando e divertendo.
RICORDATI DEGLI ALTRI
La vacanza ci fa pensare che stiamo “incassando” una ricompensa meritata con un anno di lavoro stressante, o di studi faticosi, e guai a chi ce la tocca. C’è il rischio di guardare solo a sé stessi e di abbandonarsi all’egoismo; il mondo ci sussurra suadente che ci meritiamo un po’ di attenzione tutta per noi, e gli altri si arrangino. Ma il cristiano non può dimettersi durante le vacanze: San Josemaria Escrivà scriveva che “la santità e l’autentico desiderio di raggiungerla non si concede né soste né vacanze” (Cammino, n. 129). Allora, teniamo lo sguardo vigile e attento sugli altri, chiediamoci che cosa possiamo fare per aiutarli e se possibile mettiamo loro davanti alle nostre aspirazioni.
NON TRALASCIARE I SACRAMENTI
Sembra l’ultimo, ma in realtà è il primo. La ricetta della santità di Don Bosco? “confessarsi spesso, comunicarsi sempre, visite frequenti a Gesù Eucarestia”. Non mandiamo in vacanza questi doni, anzi, se possibile, intensifichiamoli. Non c’è fede cattolica senza sacerdote e senza sacramenti.
BUONE VACANZE E BUON RITORNO RIGENERATI!