Dopo il primo articolo in cui abbiamo iniziato ad analizzare una categoria di canti che abbiamo chiamato “gli intoccabili”, proseguiamo con i rimanenti quattro: Kyrie, Alleluia, Padre nostro, Agnello di Dio. Ricordiamo che li abbiamo chiamati “gli intoccabili” perchè in osservanza al principio per cui nella S. Messa la musica è “testo che si fa musica”, parte integrante e non corollario o peggio colonna sonora, questi brani sono scritti, esattamente così come sono, direttamente nel Messale, a loro volta derivati dalla tradizione della Chiesa o dalle Sacre Scritture. Non vanno modificati o alterati o integrati, perché sono essi stessi già completi così come sono. Cambiarne il testo nel trasformarlo in canto priva l’assemblea di un tesoro inestimabile.
Kyrie
Dopo l’atto penitenziale, si recita (o si canta) il Kyrie Eleison (oppure Signore, pietà). Il Messale suggerisce tre schemi diversi, ma dopo tutti gli schemi la formula prevede una chiamata e una risposta, e quindi va fatto (cantato) almeno due volte per ogni formula: chiama il solista (o il coro), e risponde tutta l’assemblea. La risposta può essere anche più di due volte.
Non va sostituito con un canto penitenziale o altro: il Messale indica questa formula semplice, breve, concisa, per acclamare il Signore e chiedere la sua misericordia.
Nel caso si usi la formula con i tropi, il kyrie diventa parte dell’atto penitenziale: in questo caso, la risposta è univoca, ma diventa fondamentale il sincronismo del canto: tropio-risposta.
ALLELUIA
E’ una parola che deriva dall’ebraico: HALLELU-YAH, significa “Lodate YAH(wè)”, “Lodate Dio”. S. Agostino la spiega:
“Per questo fratelli, vi esortiamo a lodare Dio; ed è questo che noi tutti diciamo a noi stessi quando proclamiamo: alleluia!”. “Lodate il Signore”, tu dici a un altro; e l’altro replica a te la stessa cosa”.
Per questo motivo, è previsto sia fatta due volte prima del versetto alleluiatico e una volta dopo. Nel caso della processione con il lezionario, si ripete dopo la lettura del Vangelo.
Questo è uno dei tipici canti in cui c’è un pò di confusione: un canto che contiene la parola “alleluia” di per sè non va bene qui. Deve contenere solo quella.
“Alleluia lodate il Signore”, “Allelluia la nostra Pasqua”, etc, non sono dei canti alleluiatici e non vanno usati qui. Attenzione anche nel caso abbia delle “strofe”: va usato il versetto alleluiatico del giorno; sarà compito di chi suona/canta costruire o adattare una melodia al testo suggerito. Se il brano contiene anche il versetto non adatto, va cambiato.
PADRE NOSTRO
Il Padre nostro è l’unica preghiera che ci ha lasciato Gesù: quindi, perchè cambiarla, parafrasarla, sostituirla? Perchè usare per essa melodie già viste in altri contesti? E’ unica, insostituibile: tale deve essere anche la sua musica. Non va cambiato di una virgola il testo nè usate musiche di altri brani adattati. Se non si ha a disposizione una buona melodia, meglio recitarlo.
AGNELLO DI DIO
Questo canto accompagna la “frazione del pane”: mentre noi cantiamo questa litania (tale è la sua forma musicale), il sacerdote spezza il corpo di Cristo (l’ostia è già consacrata), dato per noi e la nostra salvezza.
Vale come per il Kyrie: chiamata-risposta, scelta della musica adatta, nessun cambio di canto nè di testo. Men che meno, può essere “sostituito” in qualche modo nel canto di pace (che abbiamo già detto non esiste nella liturgia eucaristica): sarebbe un controsenso mentre il corpo di Cristo è dato per noi. Non va iniziato finchè il sacerdote sta dando la pace ai suoi vicini.