Della “Lettera dell’84” parleremo esplicitamente nel prossimo numero di maggio; “I ricordi confidenziali ai Direttori” ampliano, secondo le mutate condizioni del tempo, la “Lettera a Don Rua” ricalcandone la struttura. Mi fermo sullo spirito di questa ultima, che pur non essendo espressamente uno scritto pedagogico, contiene molti spunti educativi. Nel 1863 si apre l’opera a Mirabello: Don Bosco vi invia come direttore Don Rua: la lettera che gli manda è improntata alla carità, all’amore paterno e senso ed equilibrio educativo.” è pegno del grande affetto che ti porto”. Dopo avergli dato alcuni consigli personali, lo invita ad essere attento e paterno nei confronti dei Maestri, Assistenti, Capi camerata, Personale di servizio e i giovani interni ed esterni. Il n.5 dei consigli verso te stesso recita:” Studia di farti amare prima di farti temere… Le tue sollecitudini siano tutte dirette al bene spirituale, sanitario, scientifico de’ giovanetti dalla divina provvidenza a te affidati”. [da mihi animas è salvezza “integrale” della persona].
STUDIA DI FARTI AMARE…
Il n.1 “con gli esterni” dice:” la carità e la cortesia siano le note caratteristi che di un direttore tanto verso gli interni, quanto verso gli esterni”. “I ricordi confidenziali ai direttori” sono del 1886 (8 dicembre, festa della Immacolata): riflettono una situazione completamente cambiata. Lo spirito è lo stesso: sono inseriti nuovi elementi, quali i Coadiutori, gli appartenenti alla Società Salesiana, ormai fiorente ed affermata. Nell’ultima sezione, intitolata Nel Comandare al n.2 afferma:”Nel comandare si usino sempre modi e parole di carità e di mansuetudine. Le minacce, le ire, tanto meno le violenze, siano sempre lungi dalle tue parole e dalle tue azioni”. Il n.4 è un “suggerimento psicopedagogico” sul modo di comandare:”In caso di dover comandare cose difficili o ripugnanti, al subalterno si dica P.E.- Potresti fare questa o quell’altra cosa? Oppure: Ho cosa importante, che non vorrei addossarti, perché difficile, ma non ho chi al pari di te possa compierla: Avresti tempo, sanità; non te lo impedisce altra occupazione, ecc.?
… PRIMA DI FARTI TEMERE
L’esperienza ha fatto conoscere che simili modi, usati a tempo, hanno molta efficacia”. Non manca un’attenzione particolare per i confratelli più deboli. Al n.5 raccomanda:” Si faccia economia in tutto, ma assolutamente in modo che agli ammalati non manchi nulla”. In questo articolo parla con chiarezza e una certa durezza della necessità di condurre una vita semplice, austera e povera. “IL SISTEMA PREVENTIVO nella EDUCAZIONE della GIOVENTU”( 1877). E’ un brevissimo trattatello, considerato la Magna Charta del sistema educativo di Don Bosco: il Santo Educatore dice all’inizio che ha steso queste poche pagine per le richieste fatte sul suo modo di educare e che ha intenzione di stendere un’operetta su tale argomento. [Cosa non avvenuta].
IL SISTEMA PREVENTIVO
In che cosa consiste. Si oppone al Metodo Repressivo, prevalente nel suo tempo: consiste nel far conoscere le regole e farle applicare, comminando ai trasgressori le punizioni previste. Questo metodo può andare bene per gli adulti e per la Milizia. Il Sistema Preventivo invece “consiste nel far conoscere le prescrizioni e i regolamenti e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l’occhio vigile del Direttore o degli Assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto dire: mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze. Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e sopra l’amorevolezza, perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tenere lontano gli stessi leggeri castighi. Perché è preferibile:
- L’allievo non resta avvilito per le mancanze commesse
- Il motivo: la mobilità giovanile
- Il sistema repressivo impedisce qualche disordine, ma non migliora il colpevole, anzi lo “incattivisce”
- Il sistema preventivo non rompe mai il rapporto educativo
APPLICAZIONE DEL SISTEMA PREVENTIVO
“La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di San Paolo che dice: Charitas benigna est, patiens est, omnia suffert, omnia sperat, omnia sustinet”… Per questo motivo solo il cristiano può applicare il sistema Preventivo:
- Il direttore deve essere “consacrato” agli educandi;
- Maestri, capi d’arte, assistenti devono essere di moralità accertata;
- Ampia libertà di gioco e di attività ludico-formative (ginnastica, musica, declamazione, teatrino, passeggiate) per rafforzare moralità e sanità;
- Frequente Confessione e Comunione e Messa quotidiana (mezzi forniti dalla Religione: accennare alla visita del Ministro inglese in un Istituto Salesiano di Torino);
- Attenzione ai cattivi discorsi: ”un buon portinaio è un tesoro”;
- Dopo le preghiere della sera, la Buona Notte di 2 o 3 minuti;
- Prima Comunione in età adatta (la Chiesa antica distribuiva le particole consacrate avanzate ai piccoli);
- Frequente Comunione (ogni 8 giorni secondo secondo S. Filippo Neri) durante la Messa (C.Trid.XXII,c.VI). Utilità del sistema Preventivo vantaggi:
- L’allievo, notando che l’educatore è tutto dedicato a lui, avrà rispetto e un buon rapporto col superiore;
- Con tale sistema, anche l’allievo più difficile non potrà non migliorare;
- Gli allievi con “tristi abitudini” non possono danneggiare i buoni, per la presenza dell’assistente.
Don Antonio sdb