Dalla Seconda Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo:
Carissimo, ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il Vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Gesù Cristo, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo anch’egli ci rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. Tu invece mi hai seguito da vicino nell’insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell’amore del prossimo, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiòchia, a Icònioe a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. Del resto, tutti quelli che vogliono vivere pienamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.
SAN FEDELE DA SIGMARINGEN (sacerdote e martire):
Marco Rey nacque a Sigmaringen (Germania) nel 1577. Studiò diritto ed esercitò la professione di avvocato con amore per la giustizia, era infatti chiamato “l’avvocato dei poveri”. Entrato tra i Cappuccini con il nome di Fedele, fu ordinato sacerdote. Si prodigò contro l’eresia della Germania del Sud e della Svizzera. Alcuni eretici nel 1622 lo costrinsero a rinnegare la fede cattolica, ma vano fu il tentativo del santo che rispose: “Io non ho paura della morte, rispose, io difendo la Verità che hanno difeso i martiri”. Giunse a corona di una vita santa il martirio. E’ ad oggi il protomartire della Sacra Congregazione di Propaganda Fide.
Rendo Grazie a Colui che mi ha dato forza,
Cristo Gesù Signore nostro,
perchè mi ha giudicato fedele,
chiamandomi al ministero.