I FRUTTI DELLA RISURREZIONE
Ancora una volta presso il tempio DON BOSCO, al Tuscolano di Roma, viene rappresentato per i numerosi fedeli della parrocchia il “Presepio di Pasqua” – come usano chiamarlo i numerosi visitatori -. La prima volta fu l’anno passato e la locandina che inquadrava il soggetto iniziava, come quest’anno, con le parole dell’evangelista Luca (24,1) “Le donne di buon mattino si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato”.
Le donne dunque, sempre loro, sempre prime, senza paura. Provenienti da ogni parte del globo. Esse sono ancora protagoniste dopo 2000 anni di cristianesimo. La storia del mondo è riempita da un’interminabile teoria di donne che vanno verso il sepolcro di Gesù, non lo trovano, costatano la resurrezione e ne diffondono la notizia.
Siamo arrivati al punto. Che cosa è successo dopo quel primo incontro, dopo la notizia ricevuta dal maestro ucciso, ma vivo più che mai, appena ebbero, loro per prime, il mandato missionario: “Andate a dire ai suoi discepoli che Egli è risuscitato dai morti” (Mt 28,7)? È successa una cosa semplice e sublime: esse hanno continuato a svolgere quella missione, passando il testimone ad altre donne, fino ai nostri giorni.
Furono grandiosi i frutti di quel coraggio: lo sparuto gruppetto che si recò alla tomba il mattino di Pasqua, si è ingrossato col passare del tempo. Esse, le donne missionarie/evangelizzatrici, hanno segnato la storia della loro epoca e la storia del cristianesimo.
Il diorama 2013, dopo l’ultima Cena, la condanna, la crocifissione e la resurrezione, presenta dieci grandi donne accanto al sepolcro di Gesù, in rappresentanza delle migliaia che divennero annunciatrici di quell’incredibile notizia:
- S. Maria Mazzarello
- S. Teresina di Lisieux
- S. Agnese
- S. Maria Goretti
- S. Giuseppina Bakhita
- S. Rita da Cascia
- S. Cecilia
- S. Lucia
- S. Chiara d’Assisi
- B. Laura Vicuña
Anche costoro sono solo una sparuta rappresentanza di migliaia di altre sante donne, martiri, fondatrici di ordini e congregazioni, madri di famiglia, regine e serve, donne di profonda cultura e donne analfabete, ragazze giovanissime e nonne colme di anni e di esperienza. Tutte piene di Dio, fortificate dal dono del mandato ricevuto allora dalle tre – Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome – che in quel fulgido mattino dopo il sabato andarono a sepolcro per curare il corpo martoriato di Gesù, e non lo trovarono. Egli era vivo.