Giovanni Bosco da adolescente scoprì un amico, Luigi Comollo, e non lo dimenticò più per tutta la vita. Quell’amicizia fu un colpo d’ala per la sua formazione spirituale e intellettuale. Luigi fragile, delicato, sensibilissimo era il completamento di Giovanni, robusto, intraprendente, azzardoso. Si stimolavano vicendevolmente a progredire nella santità e a primeggiare negli studi. Un giorno, durante le vacanze estive, Giovanni meravigliò il suo amico Luigi (era andato a trovarlo nel pae¬setto di Cinzano) con la potenza della sua memoria. Aveva appena letto i sette volumi di storia di Giuseppe Flavio, lo scrittore ebreo cronachista della distruzione di Gerusalemme. Li staccò dallo scaffale e porgendoli al suo amico lo invitò: «Chiedimi pure quale capitolo tu vuoi che io ti recito, basta che tu mi dica il titolo». Luigi lo accontentò e Giovanni gli spifferò tutto il brano richiesto dalla prima all’ultima parola. E dopo il primo ne recitò a memoria altri ancora.
I due adolescenti si incontravano spesso per discu¬tere di cose varie; studiavano insieme e ripassavano insieme le lezioni. Giovanni a tempo opportuno faceva da scudo protettivo al suo giovane amico; quando i compagni di scuola accennavano a qualche scherzo brutale contro Luigi, interveniva Giovanni che aveva una forza fisica di eccezione e li disperdeva. «Mi spaventi con la tua forza erculea», gli diceva Luigi. Giovanni sorrideva. Ma era felice di fare da spalla al suo Luigi che era delicato e soave come un fiore. I due adolescenti si erano incontrati a un unico scopo: «Essere amici – gli diceva Comollo – vuol dire unirci insieme per amore di Dio». Don Bosco lo ripeterà in se¬guito come criterio fondamentale della vera e autentica amicizia.
• Nella fanciullezza e anche nel periodo della cosiddetta pubertà somatica non riesce difficile ai ragazzi e alle ragazze avere sempre a portata di mano compagni di gioco. Non trovano difficoltà a inserirsi in un gruppo e ad assoggettarsi a un capo. Dal compagno si pretende soltanto che sia «disponibile» come partner nel gioco, come presenza necessaria a rendere più interessanti le diverse attività. Gli adolescenti invece scoprono la propria anima o ne sono alla scoperta. Cercano quindi un amico che sia confacente alla loro anima, che gli sia congeniale, che li sappia integrare e che abbia anche lui un’anima da offrire, che valga la spesa di esplorare. Il bisogno di un amico diventa straordinariamente sentito a mano a mano che l’adolescente costruisce la propria personalità. Un impulso interiore spinge l’adolescente alla conquista di un essere che gli sia legato in modo particolare: ecco l’amico intimo, personale, come Luigi Comollo con Giovanni Bosco.
• Farsi un compagno, al tempo della fanciullezza, è molto facile. Farsi un amico, al tempo dell’adolescenza, diventa molto difficile. Occorre far capire ai ragazzi che nell’amicizia questa ricerca, questa conquista, questa conservazione di un « tu » complementare (come è per definizione l’amico), diventa un’impresa difficoltosa, diventa una «felicità senza pace». Invece della «disponibilità» dell’altro, l’adolescente cerca la complemen¬tarietà dell’altro; invece di adattare se stesso all’altro, l’adolescente preferisce sceglierlo sulla propria misura.
• L’amicizia è una pianta che va coltivata: bisogna innaffiarla e curarla, se si vuole che dia frutti dolci e sani. L’amicizia è una cosa intangibile, una specie di cerchio che abbraccia completamente un’altra persona, racchiudendola con tutti i suoi meriti e i suoi difetti, avvolgendola nella sua interezza.
• Col proprio amico un qualsiasi ragazzo non deve mai fare due cose: ferirlo nei propri sentimenti; rompere brutalmente l’amicizia. Occorre insegnare ai ragazzi che amicizia significa soprattutto infinita capacità di perdono. Significa reprimere e cancellare il risentimento, non lasciare che persista e avveleni lo spirito. Stevenson, l’autore dell’Isola del Tesoro, scrisse: «E’ un novellino nell’amicizia chi non sa perdonare tutto». Non c’è nella vita cosa più duratura di una vera amicizia.
Don Bosco non dimenticò mai il suo giovane amico Luigi Comollo.