Illustre parroco,
Spesso si discute tra amici coetanei (faccio notare che sono nonno da un pezzo), dei tempi che corrono. Secondo me corrono molto male […] basti pensare alla globalizzazione. Su questo i pareri sono diversi […]. Io alla globalizzazione ci credo poco anzi niente; alcuni dei miei coetanei dicono che la globalizzazione accelera la crescita dell’economia mondiale. Sarà, ma non ne sono convinto. Se è lecito fare a un parroco una domanda del genere, lei che ne pensa,? […]
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Caro signore,
Bah! Provo a dire la mia, ma non è certo la risposta di un espero del settore. Posso affermare di essere d’accordo con papa Francesco, che ha detto e scritto: “Questa economia uccide”. Le guerre che si stanno combattendo nel mondo – e sono tante – hanno come causa scatenante l’economia: si combatte, più o meno palesemente, per il petrolio ma non solo. Il dio denaro fa danni immensi all’uomo e alla natura. Di questo sono certo, anche perché la cosa è sotto gli occhi di tutti, anche dei profani come me. Che crescita è questa? Ricordo di aver letto, ma ne ho un ricordo un po’ sbiadito, che un gruppo di ricercatori di non so quale Università americana avrebbe scoperto che dopo un periodo di crescita tumultuosa dell’economia mondiale, spinta proprio dalla globa-lizzazione, c’è stata una inversione di tendenza e perciò un palese calo del progresso. A corti discorsi le nazioni più povere si sono impoverite ancora di più, e quelle più ricche mostrano un rallentamento pure loro. Non è escluso che tutti quei profeti che si sono sbracciati a proclamare che la globalizzazione avrebbe fatto fare un salto di qualità al progresso e risolto i problemi della povertà, abbiano preso un granchio solenne! Comunque sia c’è da rifletterci, non le pare?