Un giorno, a Roma, Don Bosco si trovò la strada sbarrata da un gruppo di ragazzacci che volevano divertirsi alle spalle di un prete.
Non sapevano che quel prete era Don Bosco. Avevano fatto una barriera come per chiuderlo in trappola e ridacchiavano beffardi.
Don Bosco tranquillo avanzò sino a loro; poi ebbe un gesto improvviso di cortesia: si tolse il cappello e chiese: « Mi potete permettere di passare? ». Lo disse con estrema gentilezza e sorrise.
Quei ragazzacci di colpo zittirono; rimasero affascinati dal suo volto mite e sorridente. « S’immagini reverendo, passi pure ». Avevano capito che Don Bosco li amava. Diceva Pascal: « Il primo effetto dell’amore è di ispirare un gran rispetto ».
Educare i ragazzi è senza dubbio il compito più impegnativo e complicato che esista. Che cosa deve fare chi vuol diventare davvero un bravo educatore? I1 requisito più necessario e più importante è l’amore. Scriveva Don Bosco nella prefazione al suo volumetto di preghiere intitolato Il Giovane Provveduto e indirizzato ai giovani: «Miei cari, io vi amo tutti di cuore; e basta che siate giovani perché io vi ami assai ».
Il tipo di amore di cui il ragazzo ha bisogno potrebbe essere riassunto con la seguente frase: « Ragazzo mio, ti voglio bene non per quello che fai o per quello che non fai, ma perché sei tu ». Ecco l’amore incondizionato; è un tipo di amore che invoglia ad agire, senza paura per le conseguenze di qualche possibile errore.
Ci sono alcuni suggerimenti che possono aiutare a metterlo in pratica:
Disapprovate le azioni compiute dal ragazzo quando lo meritano, ma non disapprovate mai ciò che lui è. Non c’è contraddizione in un papà se rimprovera il figlio perché si comporta male e poi lo abbraccia dicendogli che gli vuol bene. Lo si rimprovera solo perché lo si ama; è un concetto che i ragazzi afferrano al volo e capiscono molto bene.
Lodate il ragazzo più per quello che è, che non per quello che fa. Di solito l’educatore loda il ragazzo quando fa qualche azione meritevole. Il ragazzo in realtà dovrebbe ricevere più lodi e più affetto proprio quando, nonostante la sua buona volontà, non ci riesce o quando ha fatto qualche sbaglio involontario, nonostante i suoi sforzi di far bene.
Mostrategli che gli volete bene. Amare non basta; dovete fare in modo che il ragazzo ne sia consapevole e se ne accorga.
Ecco un concetto battuto e ribattuto da Don Bosco. A dimostrargli che gli si vuol bene, certe volte è sufficiente un sorriso. E’ possibile raggiungere questo scopo mediante un’infinità di azioni e di piccoli gesti.
Per esempio, siate visibilmente fieri di lui anche quando non ce ne sarebbe motivo: è una maniera pratica di incoraggiarlo e di fargli sentire che lo si ama. Forse il modo migliore di comunicare il vostro affetto consiste nel lodare il ragazzo, quando ha fatto qualcosa di buono. E’ così che amava Don Bosco: « Miei cari, basta che siate giovani perché io vi ami assai ». Glielo diceva e glielo ripeteva: non se ne stancava mai.
Da “Educhiamo come Don Bosco” di Carlo de Ambrogio