Caro padre ,
C’è stata, così almeno si dice e si scrive, una grande rivoluzione al femminile. Le donne si stanno ribellando alla scomoda posizione di subalternità […] ma i femminicidi aumentano, gli stupri pure, la subalternità esiste ancora, le donne con un’occupazione sono poche, quelle con un posto di prestigio pochissime, le paghe minori, ecc. ecc. Può contestarlo? Dov’è questa rivoluzione al femminile?
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Gentile sig.ra/na,
le rispondo con ciò che ha scritto un amico che ha collaborato con me ai tempi in cui ero al Bollettino Salesiano… e mi scuso con lui se non riporto virgolettate le sue parole, perché cito a memoria, quel che ricordo. Scrive dunque L.V.: Chi ha davvero rivoluzionato la visione della donna, ci creda o no, è stata proprio la Chiesa. L’icona della (Ma)donna col bambino in braccio ha dato un colpo mortale alla maschilismo. Non solo. Ci si è messo di mezzo anche il più grande degli apostoli, san Paolo che scrivendo ai Galati (3,27) dice una cosa quasi inaudita: non c’è più né uomo né donna, perché tutti siamo “uno” in Cristo. Questo vuol dire che il seme dell’uguaglianza sostanziale uomo/donna è stato seminato da un pezzo. Gli sviluppi avanzano a ritmo lento o lentissimo, ma sono irreversibili. E forse siamo più vicini di quel che crediamo alla sostanziale, invocata e attesissima parità, a dispetto di tutti coloro, compresi con ogni probabilità anche alcuni confratelli sacerdoti, che ancora mostrano tendenze maschiliste.