Caro parroco,
Io sono una nonna all’antica, ho tanti nipoti e purtroppo non capisco molto di quello che dicono. E mi dispiace molto ma non posso farci niente. Non li capisco soprattutto quando parlano di feisbùc e di scaip, e di app e non so quali altre diavolerie. Per me è peggio dell’arabo […] Si può sapere che robe maneggiano? E perché i nipoti ci tengono tanto? Io glielo ho chiesto, ma mi rispondono sempre: nonna tanto tu non capisci queste cose, quindi è inutile che perdiamo tempo a spiegartele. A me non mi piace la risposta, però vorrei sapere se hanno davvero ragione loro.
(Lettera firmata)
Cara nonna,
No, non credo che abbiano ragione. Abbiamo tutti un cervello che in genere ragiona, apprende, trasmette, ecc. Provo a dirle qualcosa. Facebook è solo un canale che permette di rapportarsi e raccontarsi con gente (amici e non) di tutto il mondo in tempo reale. È perciò uno strumento ottimo ma può diventare anche pessimo, a seconda di come lo si usa. È un canale aperto, quindi non è indifferente, non è neutro. Ci si trova di tutto dalle cose più esaltanti a quelle più insignificanti, dalle cose più belle a quelle più degradanti, dai contatti umani tra amici vicini e lontani, ai tentativi di corruzione, di accalappiamento, di raggiro, ecc. Ci si può relazionare con figure significative ma anche con mascalzoni, con uomini onesti ma anche con pedofili. Anche preti, vescovi e papi usano Facebook o Twitter o Linkeldin così come uomini politici, imprenditori, lavoratori, ecc. ecc. Oggi Facebook è un’immensa piazza (e non è la sola!!!) e come si sa, in piazza c’è di tutto.