Dall’Enciclica Fratelli tutti, di papa Francesco (277-278)
La Chiesa apprezza l’azione di Dio nelle altre religioni, e «nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che […] non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini». Tuttavia come cristiani non possiamo nascondere che «se la musica del Vangelo smette di vibrare nelle nostre viscere, avremo perso la gioia che scaturisce dalla compassione, la tenerezza che nasce dalla fiducia, la capacità della riconciliazione che trova la sua fonte nel saperci sempre perdonati-inviati.
Se la musica del Vangelo smette di suonare nelle nostre case, nelle nostre
piazze, nei luoghi di lavoro, nella politica e nell’economia, avremo spento la melodia che ci provocava a lottare per la dignità di ogni uomo e donna». Altri bevono ad altre fonti. Per noi, questa sorgente di dignità umana e di fraternità sta nel Vangelo di Gesù Cristo. Da esso «scaturisce per il pensiero cristiano e per l’azione della Chiesa il primato dato alla relazione, all’incontro con il mistero sacro dell’altro, alla comunione universale con l’umanità intera come vocazione di tutti».
Chiamata a incarnarsi in ogni situazione e presente attraverso i secoli in ogni luogo
della terra – questo significa “cattolica” –, la Chiesa può comprendere, a partire
dalla propria esperienza di grazia e di peccato, la bellezza dell’invito all’amore universale. Infatti, «tutto ciò ch’è umano ci riguarda. […] Dovunque i consessi dei popoli si riuniscono per stabilire i diritti e i doveri dell’uomo, noi siamo onorati, quando ce lo consentono, di assiderci fra loro». Per molti cristiani, questo cammino di fraternità ha anche una Madre, di nome Maria. Ella ha ricevuto sotto la Croce questa maternità universale (cfr Gv 19,26) e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al «resto della sua discendenza» (Ap 12,17). Con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace.
Preghiera di intercessione
Signore insegnaci che la tenda non serve soltanto per accogliere noi,
per raccogliere i pianti della gente,
ma innanzitutto per accogliere il tuo alito di speranza.
Abbiamo bisogno dell’incontro con te, Signore, oltre che dell’incontro con la gente.
Aiutaci a fare di tutto perché nulla sia falso, né sulle nostre labbra, né nei nostri gesti.
Perché se ci facciamo in quattro per aiutare la gente,
però non viviamo in grazia di Dio, siamo ambigui, siamo invidiosi,
facciamo la doppia vita, facciamo il doppio gioco,
tutto il nostro zelo non serve a niente.
Ricordaci che se non c’è una grande solidarietà con te,
con il nostro Signore ci ha soggiogato, che ci ha sedotti…
se non c’è tutto questo, se non c’è questo incontro nella tenda con te, Signore,
è inutile mettere i paletti delle nostre furbizie umane.
Senza dubbio noi stiamo vivendo dei momenti anche molto difficili,
però ricordaci sempre, Signore,
che la speranza sovrabbonda sulle preoccupazioni.
È di notte che è bello attendere la luce!
Aiutaci ad attendere l’aurora!
Amen.