Buonasera padre, la mia è una semplice curiosità che si riaccende tutte le volte che durante le funzioni diciamo il Padre Nostro. Le mani come bisogna tenerle? C’è stato un sacerdote che una volta disse che le nostre mani devono avere la stessa direzione di quelle dell’officiante e quindi rivolte a chi ci sta dietro, capisco che forse è una domanda sciocca, ma mi piacerebbe sapere il significato del gesto e la posizione corretta. La saluto con gratitudine.
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Gentile sig.ra/na,
Il Padre Nostro è l’unica preghiera consegnataci da Gesù. Proprio per questo, essendo rivolta a Dio/Padre, si allargano le braccia levandole verso il cielo in segno di umile richiesta. Un tempo era in voga anche per questo gesto liturgico una prescrizione ben precisa delle rubriche.
Le braccia vengono rivolte verso l’alto quasi a richiamare l’attenzione di Dio su di noi. È perciò un segno comunitario, non individuale: è tutta l’assemblea che coralmente si unisce nella supplica e prega per chi ne ha più bisogno.
Oggi non si fa più tanto caso alla posizione esatta di mani e braccia, ciascuno fa spontaneamente il gesto così come gli viene dal cuore. Non conta tanto l’esatta posizione, quanto la coralità del gesto: non sono io che in quel momento mi rivolgo al Padre, è la Chiesa presente, la comunità cristiana, l’assemblea dei fedeli.
Comunque il gesto dell’orante fin dall’antichità è quello di “levare le mani al cielo”, quindi è meno opportuno quello di prendendosi per mano, come gesto di fraternità, anche perché poco dopo si è invitati a scambiarsi un segno di pace, il che appare come un doppione al prendersi per mano.
Grazie per avermi scritto.