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Parete di fondo
La parete di fondo si presenta come un grandioso scenario innalzato fino all’anello della cupola minore e richiama l’attenzione dei fedeli da qualsiasi punto della chiesa.
E’ una superficie di 220 metri quadrati, ove il grande mosaico di Giovanni Brancaccio è messo in risalto per contrasto dalle due candide quinte di bassorilievi che lo fiancheggiano. -
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Mosaico centrale
Il mosaico e di mq. 100 ed è formato da 15 milioni di tesserine. Raffigura la gloria di S. G. Bosco, in paramenti sacerdotali, sollevato da un gruppo di angeli e atteso in alto dalla Vergine Maria. Ai fianchi del Santo appaiono alla sinistra di chi guarda il Beato D. Michele Rua, primo successore di D. Bosco, D. Andrea Beltrami e il principe Beato D. Augusto Czartorisky, alla destra San Domenico Savio con altri due giovani. Nella zona mediana sono rappresentate a sinistra le missioni d’Occidente con Mons. Cagliero, poi Cardinale, e alcuni indigeni patagoni col beato Zeffirino Namuncurà, figlio di un gran cacico, e al lato opposto le missioni d’Oriente con i santi protomartiri Mons.
Luigi Versiglia e D. Callisto Caravario. Una suora di Maria Ausiliatrice e la beata Laura Vicuna rappresentano l’ordine femminile fondato da Don Bosco.Cliente: Brancaccio Giovanni
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Altare
Il maestoso altare è un blocco unico di 10 tonnellate. Alla base il blocco
sembra spezzarsi, per simboleggiare quanto avvenne sul Calvario
e quanto sempre avviene nello spezzare del Pane. A fianco
dell’altare è situato l’ambone: è una grande pietra liscia,
che da un lato assume quasi la forma delle zolle di un campo
arato, per significare che alla luce della Parola di Dio la nostra
anima deve aprirsi, come la terra al seme. All’altro lato dell’altare,
posato su un vasto gradone sottostante, un grande battistero
circolare, che si staglia come una conca aperta, roccia da
cui zampilla l’acqua per il battesimo. Tutti gli elementi sono di
marmo bianco delle Alpi Apuane.Cliente: Luigi Venturini