Marco 8, 14-21
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé nulla sulla barca che un pane solo. Allora Egli li ammoniva dicendo: “Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!”. E quelli dicevano fra loro: “ Non abbiamo pane”. Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: “Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?”. Gli dissero: “Dodici”. “E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?”. Gli dissero: “Sette”. E disse loro: “Non capite ancora?”.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura V,9-10: FF 1098-1099
Francesco, in realtà, aveva raggiunto tale purezza che il suo corpo si trovava in meravigliosa armonia con lo spirito e lo spirito in meravigliosa armonia con Dio. Perciò avveniva, per divina disposizione, che la creatura servendo al suo Fattore, sottostava in modo mirabile alla volontà e ai comandi del Santo. Un’altra volta il servo di Dio si trovava nell’eremo di Sant’Urbano, tormentato da una malattia gravissima. Sentendosi venir meno, chiese un po’ di vino. Gli risposero che non potevano portarglielo, perché non ce n’era assolutamente. Allora egli comandò di portargli dell’acqua; poi la benedisse col segno della croce. Subito diventa vino ottimo quella che prima era acqua pura. Così la purità del Santo ottenne ciò che la povertà del luogo non poté offrire. Come ebbe bevuto quel vino, egli si ristabilì immediatamente e con estrema facilità. Un cambiamento miracoloso e una miracolosa guarigione: due prodigi che avevano trasformato sia la bevanda sia colui che l’aveva bevuta. Erano due modi per indicare quanto perfettamente ormai Francesco si era spogliato dell’uomo vecchio e si era trasformato nell’uomo nuovo.
“Ricordare” significa “condurre al cuore”, custodire e tenere presente ciò che è caro e prezioso. Questa memoria speciale è possibile solo se il nostro cuore non è indurito, affaticato e preso da mille ansie. Se vogliamo essere degli ascoltatori attenti e non smemorati della Parola dobbiamo accoglierla per quello che è : Parola efficace che fa nuove tutte le cose