Traccia di riflessione per il ritiro dei vari gruppi dell’oratorio
Premesse:
1. La giornata mira a riscoprire il valore e l’impegno della “testimonianza” cristiana
2. I punti di riferimento sono: la Liturgia (Domenica delle palme) e il film (Alla luce del sole)
3. Gli spunti di riflessione (qui di seguito suggeriti) vanno adattati dall’animatore alle esigenze (età, esperienza e attività) del gruppo: si può scegliere e si può approfondire un punto piuttosto che un altro
4. Il lavoro di riflessione è in funzione del gruppo (non c’è da predisporre cartelloni o relazioni da riportare ad altri; l’attività si esaurisce all’interno del gruppo e per il gruppo); volendo (specie per i più piccoli) può essere elaborato un prodotto di sintesi da esporre (nei giorni successivi) all’ingresso dell’oratorio.
Contenuto:
1. Cosa significa la parola “testimonianza”? Cosa comporta nella vita di un credente?
2. Nella Bibbia. Un esempio nel Vangelo di Matteo: “Voi siete la luce del mondo… risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:14,16).
3. Testimoniare la propria fede in Dio e testimoniare di appartenere a Gesù è un dovere della Chiesa e di un credente o è un sovrappiù?
4. Cosa può suggerire l’espressione: “Meno maestri, più testimoni” ?
5. Perché diciamo che “Gesù è testimone del Padre”?
6. Quali possono essere le qualità umane e spirituali di un “testimone” del Vangelo e di Gesù?
7. Nella storia del cristianesimo c’è una parola importante che si usa per indicare un testimone della fede. La parola “martire”. E’ martire chi testimonia la fede fino a dare la propria vita. E’ utile ricordare chi, nella storia della fede cristiana, ha sacrificato la vita pur di dare testimonianza a Gesù. Pensiamo anche ai martiri del nostro tempo (soprattutto in Paesi del mondo dove la fede cristiana è motivo di ostilità, offese, aggressioni, distruzioni di case e di chiese, uccisioni, torture…). Perché la vera testimonianza porta necessariamente con sé il sacrificio, la rinuncia e spesso la morte?
8. Un ragazzo o un giovane, nel nostro ambiente quotidiano, come può dare testimonianza della bontà di Dio e della forza di speranza e di vita contenuti nel Vangelo?
9. Perché don Pino Puglisi viene considerato un “martire”? Di che cosa è stato “testimone”?
Metodo:
Si può dare inizio all’attività di riflessione nel gruppo (dopo un po’ di conoscenza dei partecipanti, soprattutto se ci sono ragazzi nuovi) a partire dal film: che cosa ha colpito di più nel racconto filmico? Come appare la figura di D. Puglisi? Che cosa il film ci fa apprezzare della sua attività e di ciò che ha detto? Come lo vedono le persone che stanno con lui?
Un secondo passaggio può essere fatto con un rimando alla celebrazione del mattino: cge cosa abbiamo ricordato della vicenda di Gesù? Cosa pensava la gente di Lui? Cosa ammirava della sua attività e di ciò che diceva?
Perché ne abbiamo ricordato la “passione”?
Dal richiamo ai personaggi si può portare la riflessione sul discorso della “testimonianza” (avvalendosi anche di qualche punto sopra riportato).
Una linea di conclusione può essere suggerita invitando i ragazzi a pensare se è loro capitato di incontrare dei “testimoni” di Gesù; se lo sono stati anche loro; in quali occasioni possono esprimere una “testimonianza” bella della propria fede.
A partire dal ritiro e proseguendo qualche incontro di gruppo (dopo Pasqua) invitare i ragazzi a portare nel gruppo qualche notizia di stampa (quotidiani, riviste, ecc.) che descriva la vita di qualche “testimone” o di qualche “martire” del nostro tempo (curando una bacheca di gruppo che illustri una o più storie di martiri moderni).