Sig. parroco,
conosco molti dei miei colleghi di ufficio che se la spassano bellamente con le mondine, cercando con tutti i mezzi di rimanere anonimi e soprattutto di tenere all’oscuro della loro doppia vita le rispettive consorti e figli […] Non le pare che questo sia un attacco brutale alla famiglia, già tanto disastrata?
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Caro signore,
le dirò che la ricerca spasmodica di un piacere soltanto personale e carnale, oltre a sconvolgere gli equilibri morali della persona, inquinare gli affetti familiari, tradire le promesse matrimoniali, costringere a bugie e a doppie facce, ecc. può rivelarsi un colpo mortale alla famiglia.
Quando non si parla più di amore, ma solo di piacere, i problemi si fanno montagna. È proprio questa ricerca che marca l’insoddisfazione e spinge inesorabilmente ad abbassare le difese dell’amore familiare, a sbriciolare i valori della convivenza, a polverizzare la gioia e incrementare la noia per tutto ciò che sa di casa, famiglia, educazione, religione…
Comprare un corpo per qualche gioco erotico significa deprimere la propria dignità. Diceva Gandhi: “Non l’uomo si gode i piaceri della vita, ma i piaceri si godono l’uomo e lo divorano”.