Buongiorno […] sono un peccatore, sto attraversando un momento di depressione o di forti rimorsi mi sto affidando a Dio e gli sto chiedendo tutti i giorni di pulire la mia anima da cattivi pensieri […] ho un fardello ancora più pesante per aver deluso e non mantenuto le promesse fatte. Voglio essere un padre buono per mio figlio e un marito buono per mia moglie, ma mi sento un fallito e sto buttando la mia vita. Vorrei subito voltare pagina ma non è facile. […] Spero che il Signore mi aiuti e […].
Caro amico,
dice papa Francesco: “Siamo tutti peccatori”, nessuno escluso. La stessa Bibbia non dà scampo al riguardo: “Il giusto pecca sette volte al giorno”.
Pensando poi che 7 è un numero ad altissima valenza simbolica nella cabbala ebraica e nella Bibbia, un numero che tra i tanti significati annovera anche la totalità dell’ordine morale, si può pensare che i peccati quotidiani si estendano sia avverso le tre virtù teologali (fede, speranza e carità), sia contro le quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza). Vede bene che non c’è da stare molto allegri. Ma, guarda caso, l’angolatura secondo la quale leggere le nostre débâcle giornaliere non è il peccato ma la persona… e la persona, caro signore, ha la possibilità di “rigenerarsi” ogni volta, ad ogni caduta. Insomma è più importante rialzarsi che cadere.