Dagli scritti di Padre Raniero Cantalamessa
Maria non è figura e modello della Chiesa alla maniera dei modelli o delle modelle umane che stanno immobili davanti, per farsi ritrarre, e anzi tanto più sanno stare immobili tanto più sono ritenute brave. Maria è modello attivo che ci aiuta a imitarla. Come la guida alpina, superato un difficile passo, aspetta che quelli che la seguono lo superino a loro volta e, se vede che non ne sono capaci, torna indietro a prenderli per mano e aiutarli, così fa Maria con noi. Ella ci aiuta soprattutto in questo «passo » decisivo che consiste nell’uscire dall’amore di sé per entrare
nell’amore di Dio. Ci insegna la grande arte di amare Dio.
Noi siamo invitati dalla Bibbia ad amare Dio con due amori diversi, anche se provenienti dallo stesso Spirito: con amore filiale e con amore sponsale. L’amore filiale è un amore fatto di obbedienza e che si esprime in obbedienza. Consiste nell’osservare i comandamenti di Dio, come Gesù amava il Padre suo e perciò osservava i suoi comandamenti (cf Gv 15, 10). Vorresti amare Dio e non sai come fare? Non sei capace di sentire alcun trasporto o affetto per lui? E semplice: mettiti a osservare i suoi comandamenti e in particolare quello che in questo momento ti viene dato attraverso la sua Parola, e sappi con certezza che lo stai amando!
L’amore sponsale è un amore di scelta. Non si sceglie il proprio padre, ma si sceglie invece lo sposo o la sposa. Amare Dio di amore sponsale significa
scegliere Dio, risceglierlo consapevolmente, ogni volta, come il proprio Dio, il proprio tutto,
rinunciando, se necessario, anche a se stessi per possederlo. “ Amare infatti Dio significa spogliarsi per Dio di tutto ciò che non è Dio “.