Dagli scritti di Paula Hoesl
Il Rosario è la preghiera fatta apposta per noi, che ben si adegua alle nostre possibilità e alle nostre necessità. Se non abbiamo il tempo di lunghe soste in chiesa, possiamo infilare la mano in tasca, in qualsiasi luogo ci si trovi, sui tram affollati, durante le soste irritanti nei negozi, le corse, le attese davanti agli sportelli, e snodare grano a grano i Padre nostro e le Ave Maria, per gustarne la dolcezza e la forza. È veramente la preghiera di ogni momento, volta a volta
diretta al Padre ed alla Madre che ci ha dato Gesù, in virtù di quella parola che ritorna come invocazione precisa « non domani, non fra breve… ora, ora ».
Ma il Rosario è molto đi più. Il Rosario unisce la preghiera alla meditazione dei misteri della nostra fede. « La più bella storia del mondo » ha detto Péguy « la sola bella storia che sia mai avvenuta ». Solo noi non sappiamo evocarla, la lasciamo nella lontananza dei tempi, all’epoca della vita umana del Cristo… finché
la Chiesa, mettendoci fra le mani il rosario, ci supplica di farne una storia per noi, vicinissima ed intima, reale e presente,
come il pane da guadagnarsi ogni giorno, la spesa da fare, la posizione sociale da conquistare.
Guardiamo e prendiamo ad esempio le opere degli artisti d’altri tempi. Essi avevano, nel loro amore forte ed ingenuo, l’arte di mostrare come tutte le pagine del Vangelo fossero per loro attuali. Poco ad essi importava il rispetto dell’epoca storica e l’ambientazione coloristica. Essi sapevano bene che la Storia era vicinissima e con particolare, adorabile ingenuità, trasportavano tutte queste scene nella loro vita di ogni giorno.
Così la Vergine, ricevendo l’Angelo dell’Annunciazione, era fatta giovinetta del tempo dello artista, e parlava all’angelo del Signore in una camera delle giovani del tempo, con i mobili lucidissimi, il vaso di fiori al davanzale, il cesto da lavoro. E quando Gesù spezzava il pane ai discepoli di Emmaus era nello stesso povero albergo in cui l’artista aveva tante volte sostato, stanco, la sera. Ed era la loro maniera filiale di dire a Gesù e alla Vergine «Ecco, Voi siete vicinissimi a noi, siete nella nostra vita».