Dagli scritti di don J.E.Vecchi, 8° successore di don Bosco
La comunità con Maria si dispone a ricevere lo Spirito e di fatto lo riceve. Diventa così feconda e capace di generare Gesù nel popolo. Maria aveva l’esperienza dello Spirito e della sua fecondità perché era stata la prima ad essere riempita da esso e a dare alla luce il Figlio di Dio nella storia umana. Ella è garanzia e salvaguardia per riconoscere e interpretare autenticamente l’azione dello Spirito nell’umanità. [...] Il senso femminile di Maria non consentirà che le verità della fede diventino formulazioni astratte, ma le tradurrà in gesti concreti di salvezza, di trasformazione delle condizioni di vita, di amore di Dio, di riforma dei costumi. Così pure lei, senza status particolare, ricorda agli apostoli che
il privilegio di ricevere lo Spirito non è per collocarsi sopra agli altri o fuori della comune condizione, ma per mescolarsi, condividere, lievitare, servire.
Don Bosco ci ha insegnato a sentire questa presenza. L’ha avvertita prima lui stesso e l’ha confessata nella sua vita e opera. Ma l’ha data anche come ricordo ai missionari: “Fate conoscere Maria e vedrete dei miracoli”. È la consegna anche per noi, nel nostro cammino spirituale, nel nostro impegno pastorale, nel nostro compito di animazione comunitaria.