La conoscenza di Don Bosco è uno dei temi cari al Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez. “Ritornare a Don Bosco” è stato l’impegno riproposto ai Salesiani per il cammino di preparazione al 2015; una conoscenza della storia, della pedagogia e della spiritualità.
Partendo dalla semplice domanda: quale Don Bosco? – “visto che di Don Bosco esistono decine di immagini in libri, riviste, giornali, videocassette, film, fiction” – lo storico salesiano Don Motto, cita Don Chávez che nella presentazione della Strenna 2012 fa notare come “L’approccio a Don Bosco, fatto con i metodi propri della ricerca storica, ci ha portati a meglio comprendere e misurare la sua grandezza umana e cristiana, la sua genialità operativa, le sue doti di educatore, la sua spiritualità, la sua opera, pienamente comprensibile solo se profondamente radicata nella storia della società in cui visse”.
Per don Motto sono tre i passi da fare per conoscere meglio Don Bosco
” Riprendere le fonti genuine, sicure, “vale a dire ai testi autentici di Don Bosco, ai suoi scritti, editi da lui o dai suoi figli;
” Andare oltre le fonti – anche le più sicure e valide. Di Don Bosco occorre conoscere le idee e strutture mentali, i valori propri o acquisiti, il linguaggio scritto e parlato, il modo di agire e reagire… La lettura teologica delle fonti va ampliata con quella sociale, economica, politica. Il soprannaturale deve “tener conto” degli elementi e fattori naturali. Don Bosco non è un “isola” nel mare del suo tempo.
” Leggere i temi del Don Bosco storico, di qualunque carattere (religioso, morale, dogmatico, politico, culturale, economico…) in riferimento ad analoghe problematiche e fatti recenti, onde possano essere utili al nostro presente.
Don Motto conclude il suo contributo precisando che “Lo storico, quando ha compreso, indicato e spiegato il contesto, gli eventi, le cause e conseguenze, ha concluso il suo compito. A questo punto, alla sua interpretazione ‘storica’ deve seguire quella “esistenziale”.
Da ANS -Agenzia Notizie Salesiane