PROLOGO
Nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. Amen
Al ministro generale
dell’Ordine dei frati minori
578 1. La venerata assemblea dell’ultimo Capitolo generale e vostra Paternità reverendissima, assistiti da Dio, hanno creduto bene di ordinare a noi, per quanto incapaci, di scrivere i fatti e persino le parole del glorioso nostro padre Francesco, a conforto dei presenti ed a memoria dei posteri. Noi l’abbiamo potuto conoscere meglio degli altri per lunga esperienza, frutto di assidua comunione di vita e di scambievole familiarità. Perciò ci siamo affrettati ad obbedire con umile devozione, perché non possiamo in alcun modo trasgredire questi ordini santi.
579 Ma, ad un esame più attento delle nostre deboli forze, abbiamo giusto timore che una materia di tanta importanza, se non viene esposta come merita, per colpa nostra, possa dispiacere agli altri. Temiamo infatti che questo cibo gustosissimo diventi insipido per l’incapacità di chi lo prepara, e che il nostro tentativo possa essere imputato più a presunzione che ad obbedienza. Se fosse soltanto la vostra benevolenza, o beato padre, a giudicare il frutto di un così notevole impegno, e non fosse destinato al pubblico, accoglieremmo con animo gratissimo ogni suggerimento di rettifica oppure la gioia dell’approvazione. Infatti, chi in tanta varietà di parole e di fatti potrebbe soppesare ogni cosa con bilancia di precisione, in modo che risultino tutti concordi sui singoli punti quanti ne vengono a conoscenza?
580 Ma, poiché desideriamo sinceramente il bene di tutti e di ciascuno, preghiamo i lettori a voler giudicare con benevolenza, e a compatire o a supplire la semplicità di chi riferisce i fatti, in modo che la stima dovuta alla persona di cui parliamo rimanga sempre intatta. La nostra memoria di persone incolte, resa labile dal correre del tempo, non è in grado di ritrarre esattamente i voli di parole sublimi né le meraviglie delle sue azioni: a fatica le potrebbe afferrare una mente pronta ed esercitata, anche se accadessero in quel momento. Pertanto l’autorità di chi ce lo ha ordinato ripetutamente, valga a scusare presso tutti i difetti dovuti alla nostra incapacità.
581 2. Questo libro contiene anzitutto alcuni episodi meravigliosi relativi alla conversione di Francesco, che non sono stati inseriti nelle Vite già composte, perché non erano stati portati a conoscenza dell’autore.
582 Vogliamo inoltre esporre e mettere in luce, con attenzione e precisione, ciò che il santissimo padre Francesco ha voluto per sé ed i suoi–il suo ideale generoso, amabile, perfetto in ogni esercizio della scienza celeste, e alla ricerca amorosa della più alta perfezione: ciò che fu sempre oggetto delle sue effusioni sante davanti a Dio e dei suoi esempi davanti agli uomini. Abbiamo inserito, qua e là, alcuni miracoli secondo l’opportunità. Infine, scriviamo quanto ci riporta la memoria con stile semplice e dimesso, desiderosi di andare incontro a chi è meno agile di mente, ed anche, se possibile, di piacere ai dotti. Vi preghiamo dunque, benignissimo padre, di volere consacrare con la vostra benedizione questi doni, piccoli ma non indifferenti, del nostro lavoro, frutto di non poche e laboriose ricerche; come pure di correggere gli errori e togliere il superfluo, in modo che quanto, a vostro autorevole giudizio, sarà riconosciuto esatto, col vostro nome, veramente Crescenzio, cresca ovunque e si moltiplichi in Cristo. Amen.